L’Uomo con il Rimorchio

Ma davvero, hai scelto così commentò Giulia, scocciata, alla sorella. Non ci sono più uomini liberi in questo mondo?

Alessandro non è sposato.

Non è quello che mi interessa! Con la piccola Annetta non è più disponibile! Ha già una colf e una babysitter gratuite, e tu continui a sparare frecce!

Ci amiamo.

Tu magari ami, ma lui

Giulia, due anni più giovane di Martina, la guardava sempre con un po di superiorità, convinta di capire meglio di chiunque la vita e la gente.

Martina, daltro canto, era tranquilla, responsabile e fin troppo dolce almeno così la descriveva Giulia. Era il compito di Giulia farla uscire, aiutarla a sistemare la vita sentimentale. Martina non aveva fretta di sposarsi e rideva delle continue proposte della sorellina.

Allimprovviso, a ventiquattro anni, annunciò a tutti che avrebbe sposato il vedovo Alessandro, con la sua figlia di un anno, Annetta, al braccio.

Ma davvero, hai scelto così ripeté Giulia con tono irritato. Non ci sono più uomini liberi?

Alessandro è vedovo.

Non è quello che conto! Con una bimba non è più disponibile! Ha già una colf e una babysitter, e tu continui a sparare frecce!

Ci amiamo.

Tu magari ami, ma lui

Giulia, basta! interruppe bruscamente Martina. Se non ti piace, è un tuo affare. Non impicciarti dove non ti compete.

Giulia sapeva bene fermarsi al momento giusto, soprattutto quando litigava con la sorella, che amava profondamente (e il sentimento era reciproco).

Ben presto capì che Alessandro era un tipo davvero buono: gentile, premuroso, calmo e, soprattutto, amava Martina. Lei non mise più il naso nella sua vita, ma anche la piccola Annetta cominciò a chiamarla mamma.

Giulia, che ancora non aveva figli, si affezionò a quella bimba dolce e la considerò come una nipotina. Le due sorelle abitavano in quartieri vicini, si facevano visita spesso e si scrivevano al telefono tutti i giorni.

Quando, quattro anni dopo il matrimonio, Alessandro morì in un brutto incidente, Giulia fu lì accanto a Martina. Allinizio non disse nulla; osservava la sorella lottare con la routine domestica, andare al lavoro e coccolare Annetta con una tenerezza quasi materna.

Per fortuna lho già adottata, sospirò Martina quando le due si trovarono sole. Se ora dovessi lottare per laffidamento, non ce la farei.

Lo so, rispose Giulia con compassione. Meriti solo il meglio, perché ti tocca soffrire?

Questa ingiustizia tormentava Giulia, e un anno dopo la morte di Alessandro riprese le sue iniziative per far conoscere Martina a qualcuno.

La vita va avanti. Crescere un figlio da soli è dura, lo sai! E poi, che senso ha lottare da sola?

Io e Annetta siamo felici così, sbuffò Martina.

Ma quando Giulia la invitò ancora una volta a una festa di compleanno di unamica, dove ci sarebbe stato un uomo molto interessante, la sorella cedette.

Luomo interessante si rivelò essere Paolo, un manager chiacchierone un po più grande di Martina.

Mi fa venire il mal di testa dalla sua continua parlata, si lamentò Giulia alla sorella.

È solo eccitazione, rise Giulia. Paolo non è poi così loquace, ma ha ereditato una casa, unauto e guadagna bene.

Sì, ha una ex moglie e un figlio, ma a quelletà è difficile trovare un uomo senza passato

Paolo non convinse molto Martina, ma accettò di uscire con lui. Gli appuntamenti erano rari: il lavoro lo portava spesso in trasferta, e a Martina piaceva più preoccuparsi di Annetta che di passare tempo con lui.

Tre mesi dopo, Martina sentì per caso una telefonata di Paolo e, subito dopo, lo lasciò.

In realtà non è in trasferta, vive con lex e il figlio. La sua ex, scoperta leredità, è passata dallira alla gentilezza. Non capisco perché lui mi serva, confidò a Giulia.

Ah, ma loro si sono divorziati due anni fa! Non avrei mai immaginato una cosa del genere, ma troviamo qualcun altro, niente paura.

Basta che smetti di fare la suocera! È solo un mucchio di problemi.

Promesso, la prossima volta sceglierò meglio.

Martina non discusse, ma rifiutò categoricamente gli inviti di Giulia a uscire o a conoscere gente online. Poi, un guasto al lavandino in cucina allagò anche lappartamento dei vicini. Un idraulico della ditta di gestione delledificio arrivò subito.

Antonio, un uomo snello e serio, poco più grande di Martina, le spiegò che il rubinetto doveva essere sostituito e andò a prenderlo in negozio. Rifiutò di prendere soldi e di mangiare con lei.

E dove è la tua bambina? chiese imbarazzato, tirando fuori una barretta di cioccolato. Vorrei regalarle

Perché? balzò indietro Martina, spaventata.

Ricordò di aver visto Antonio più volte nel cortile, sempre a fissare Annetta con occhi troppo curiosi.

Per favore, deve andare via, disse decisa. Grazie per il lavoro, ma basta.

Non la spaventi, è solo una bambina dolce, volevo solo farla sorridere, rispose lui.

Antonio sospirò, lasciò il cioccolato sul tavolo e se ne andò. Annetta giocava nella sua stanza e non lo vide mai.

Il giorno dopo, però, Antonio tornò con un piccolo mazzo di fiori.

Mi scusi tanto, disse titubante. Non volevo spaventarla. Mi piacciono lei e sua figlia

Martina prese il mazzo quasi meccanicamente. In realtà, anche a lei piaceva Antonio, ma rimaneva cauta.

Da quel momento Antonio iniziò a corteggiarla in modo strano: fioricaramelle per madre e figlia, riparazioni di ogni cosa in casa, passeggiate a tre.

Un mese dopo la loro relazione diventò molto intensa, ma Martina non ne parlò a Giulia.

Fortunatamente, Giulia era occupata con il marito di ritorno da un viaggio di lavoro e parlava con Martina per telefono. Alla fine, però, scoprì di Antonio quando si presentò allappartamento di Martina.

Chi è questo? Da quanto tempo lo conoscete? Da dove è spuntato? domandò Giulia, inondandola di domande.

Curiosa, eh? rispose Martina sorridendo. È il mio fidanzato. Almeno lo spero.

Gli raccontò come laveva incontrato: Antonio aveva lavorato al Nord, poi era tornato. Sua madre era morta due anni fa.

E che lavoro fa adesso, che è diventato idraulico?

Oh, smettila. Ha passato anni in condizioni terribili, merita un po di tregua! Tratta bene me e Annetta, questo è tutto quello che conta!

È comunque un po sospetto! non mollò Giulia. Sei sicura che non abbia una moglie e cinque figli?

Ne sono certa. Ho visto il suo passaporto.

Mah

Una settimana dopo Giulia arrivò con gli occhi scintillanti.

Te lavevo detto, il tuo Antonio non è così semplice! Lo sapevi che era stato in prigione?

No Per quale motivo?

Chi se ne importa! Stai lontana da quel detenuto!

Martina, però, si era davvero innamorata di Antonio e avevano deciso di sposarsi. Voleva chiedere a lui direttamente.

Sì, sospirò Antonio. Non ho avuto il coraggio di dirti tutto. Devo raccontarti molte cose

È il momento, dimmi.

Ho lavorato al Nord, su un cantiere, e per colpa mia è avvenuto un grave incidente. Per fortuna tutti sono sopravvissuti, ma sono finito in carcere. Sono uscito dopo due anni con la libertà condizionale.

Martina lo osservò in silenzio, intuendo che voleva aggiungere altro.

E poi Antonio esitò. Annetta è mia figlia. Sua madre era la mia compagna. Io bevevo e vivevo alla grande, e quando scoprii la gravidanza fuggii al Nord, continuai a bere e così accadde lincidente. Ma ho avuto tempo per pensare, e ora capisco che la bambina è la cosa più importante per me, non le birre.

E quindi sei tornato per riprenderla? Martina gli chiese, un po irritata.

Sì, ma non per prendersela, per tenerla con me. Lho trovata facilmente, sapevo dove viveva la madre con il marito. Non sapevo che avesse una così buona matrigna

Vai via.

Martina, aspetta! quasi piangendo. Ti amo davvero! Nessuno, tranne te e Annetta, mi serve! Farò di tutto per voi!

Quel giorno Martina lo rifiutò, ma poi lo perdonò. Si sposarono tre mesi dopo, Antonio trovò un buon lavoro, e due anni più tardi ebbero un figlio insieme.

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