– Ma davvero non sapete distinguere il basilico dal prezzemolo senza l’etichetta del supermercato? E le fragole le avete viste solo nelle confetture! – Borbottava la vicina offesa

Oh, senti questa storia! Allora, tutto inizia con la nostra vicina, la signora Bruna, che brontolava: “Ma tu, il prezzemolo e il coriandolo li distingui solo dalle etichette al supermercato! E le fragole le hai viste solo nelle confetture!”

Valentina e Vincenzo erano appena arrivati alla loro casa di campagna, comprata in autunno e ora decisi a sistemare tutto. La casa era bellissima, pronta per l’inverno, ma il giardino e il resto della proprietà avevano bisogno di lavoro.

Cera un vecchio frutteto da rimettere a posto. Avevano già ordinato una nuova sauna, che sarebbe arrivata entro una settimana, e dovevano solo scegliere dove metterla. E poi, vicino alla sauna, un ripostiglio per la legna, una tettoia per il bucato e una pergola. I figli avevano promesso di venire ad aiutare.

“Che posto tranquillo qui, potremmo viverci tutto lanno. Ormai siamo in pensione,” diceva Vincenzo.

“Ho controllato la cantina, cè solo la porta da cambiare,” aggiungeva Valentina. “E ho visto anche la veranda posteriore. Ricordi che parlavamo della pergola? Non serve, qui abbiamo un grande tavolo rotondo e sedie antiche. Basta restaurarli, dureranno altri centanni. E la vista sul giardino è magnifica! Ci berremo il caffè e godremo del panorama. Ma anche qui la porta va sostituita sembra che qualcuno sia entrato questinverno.”

“Prima le porte, poi sistemeremo il cortile. Non sarà troppo visibile dalla strada, ma sarà bellissimo. Davanti alla casa ci sarà un prato pieno di fiori.”

“I fiori ci sono già, sono perenni, basta capire dove sono. Forse li sposteremo un po, ma questestate li lasciamo così.”

Dopo una settimana arrivò la sauna e i figli. Iniziò il grande lavoro. La vicina, la signora Bruna, venne a conoscersi, e i suoi nipotini giravano sempre intorno alla casa.

“Avete nipoti?” chiese.

“Sì, verranno a trovarci.”

“E perché mettete questo recinto così alto? Noi con i vicini non abbiamo mai avuto steccati!”

“Nessun recinto? E cosera quello che abbiamo appena tolto? Era crollato. A voi non importava, ma a noi piace lordine. E non preoccuparti, non abbiamo rubato nemmeno un centimetro di terra. Il confine è esatto.”

“E non metterete una porticina? Qui cè sempre stato un passaggio.”

“Vuoi dire tra le nostre proprietà? No, non è previsto. Lingresso è solo dalla strada.”

“E come faranno i bambini a giocare? Ho visto che avete tagliato i meli, i miei nipotini adoravano arrampicarvisi!”

“Non li abbiamo tagliati, solo potato e pulito. E ne abbiamo piantati di nuovi. I tuoi nipotini possono arrampicarsi sui vostri.”

“Tutto nuovo, eh. E quei cespugli lungo il recinto?”

“Quei cespugli sono per abbellire!”

La signora Bruna se ne andò, ma tornò con altre domande. I suoi nipotini continuavano a scorrazzare nel giardino di Valentina e Vincenzo, finché non montarono il nuovo cancello.

“Vi siete proprio sistemati, eh,” disse la vicina. “Resterete qui dinverno?”

“Vedremo.”

“E perché avete chiuso il cancello? Qui davanti i bambini giocavano sempre a pallone, era comodo e sicuro. In strada passano le macchine.”

“Io ho tutto occupato dalle aiuole, mica come te. Tu il prezzemolo e il coriandolo li riconosci solo dalle etichette! E le fragole solo nelle marmellate. Con me bisogna fare amicizia.”

“Il cancello è chiuso per privacy, e perché i tuoi nipotini non facciano danni. Due giorni fa hanno liberato le nostre galline, e non le abbiamo più trovate.”

“Avete anche le galline? Allora volete vivere qui?”

“Ci viviamo già.”

A fine agosto festeggiarono il compleanno di Vincenzo. Arrivarono figli e nipoti, tutta la famiglia riunita. Gli uomini cucinavano la carne alla griglia, le donne preparavano insalate e apparecchiavano in veranda.

“Eccoci qui! Siamo venuti a farvi gli auguri, da buoni vicini. Noi siamo sempre così, senza invito. Siamo vicini, no? I bambini lo sanno già.”

“State preparando, ci sono ospiti, quindi è festa. Ci sediamo un po. E i bambini staranno insieme. È ora che facciamo amicizia.”

“Ma non vi abbiamo invitati. Oggi è una festa di famiglia, non una sagra di paese. Noi siamo vicini, non parenti.”

“Be, magari un giorno lo diventeremo. I bambini cresceranno, chissà!” rise la signora Bruna.

Qualunque cosa le dicessero, lei restava. I suoi nipotini si arrampicavano dappertutto: scuotevano meli e peri, salirono sul tetto della sauna (per fortuna senza cadere). Poi iniziarono a lanciare sassi nel gonfiabile della piscina. Quando la piscina si sgonfiò con un tonfo, scapparono ridendo.

“Be, tanto è quasi autunno, era ora di smontarla,” disse la signora Bruna. “Almeno si sono divertiti.”

“È ora che torniate a casa!”

“Ma non siamo nemmeno seduti! I bambini hanno fame, hanno corso tutto il giorno. Forza, tutti a tavola!”

La festa fu rovinata. Ma ne arrivò unaltra: una settimana dopo, i figli tornarono per festeggiare lanniversario di Valentina e Vincenzo. Trentacinque anni insieme.

Qualcuno, il più sveglio, chiuse subito il cancello. Era il nipote più piccolo, di sette anni.

Si sentì bussare. La famiglia fece finta di niente. Nellaria, profumo di grigliata e fresco dautunno.

“Quando tornerete in città?”

“Non lo sappiamo. Prima lautunno, poi linverno vedremo. Dobbiamo raccogliere le mele. Il raccolto è ottimo. Qui ci piace tutto, tranne la vicina, ma non ci rovinerà la vita. Abbiamo imparato a gestirla.”

Tutti risero.

Gli ospiti se ne andarono, Valentina e Vincenzo restarono. Davanti a loro, lautunno, poi linverno avrebbero provato. E se non avesse funzionato, cera sempre lappartamento in città.

La signora Bruna, invece, se ne andò davvero. Con linizio della scuola, la figlia aveva bisogno di aiuto con i bambini. La nonna doveva correre in soccorso.

Vincenzo e Valentina tirarono un sospiro di sollievo. Grazie al cielo, certe vicine non capitano tutti i giorni!

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