**Diario – 12 Ottobre**
Mamma arriva? Cancella tutto! Avremo in casa la mia ex!
Ginevra era ai fornelli, e l’odore della carne arrosto con le spezie invadeva la cucina. Una di quelle rare serate in cui trovava il tempo di cucinare qualcosa di più elaborato di una semplice frittata. Si asciugò la fronte con un sospiro e si girò verso il salotto:
“Matteo, ricordi che domani arriva mia mamma?”
Dopo qualche secondo, lui comparve sulla porta, i capelli arruffati e gli occhi assonnati.
“Quale mamma?” fece, sgranando gli occhi. “Mi hai detto qualcosa?”
“Sì! Tre giorni fa!” aggrottò le sopracciglia Ginevra. “Abbiamo deciso che sarebbe arrivata domenica.”
Matteo improvvisamente si agitò e sbottò:
“Cancella. Domani non può venire. Assolutamente no.”
“E perché mai?” chiese Ginevra, diffidente.
“Domani arriva… Beatrice.”
“Chi sarebbe Beatrice?”
“Beh… la mia ex,” sospirò lui.
Un silenzio tombale scese nella stanza. Poi, si ruppe con un colpetto di tosse di Ginevra, che non sapeva se ridere o urlare.
“Dici sul serio? Vuoi che domani la tua ex viva qui? Proprio lo stesso giorno in cui arriva mia madre?”
“No, non hai capito! Non per vivere, solo per una notte! Ha litigato col fidanzato e non sa dove andare. Solo un paio di giorni, giuro. Ormai è passato tanto tempo, lo sai! Beatrice è solo una persona in difficoltà!”
“E non pensi a come sembrerà? Mia madre arriva e trova la tua ‘amica del cuore’ che gironzola per casa. Bell’affare!”
“Diremo che è un’amica tua. Sei brava a recitare, crederanno!”
Ginevra alzò gli occhi al cielo, ma dentro di sé già immaginava la scena: Beatrice che varca la soglia e la chiama “padrona di casa” con tono sfacciato. Era disgustosa, ma intrigante.
Quella sera, il campanello suonò. Sulla porta c’era Beatrice—alta, sicura di sé, con un taglio di capelli alla moda e una borsa firmata. Lanciò a Ginevra uno sguardo penetrante.
“Ah, quindi sei tu la moglie ufficiale? Capisco… Niente paura, sarò qui solo un paio di giorni. Il tuo uomo è al sicuro.”
Ginevra si trattenne. Rispose solo:
“Camera a destra. Domani arriva mia madre—non farti vedere troppo.”
Beatrice entrò, mentre Ginevra tornò in cucina, dove il cibo stava già raffreddandosi.
“Beatrice, ceni con noi?”
“Certo! Hai fatto una torta? Non dirmi che l’hai preparata tu. Sono quelli comprati al supermercato, vero?”
“Se non ti piace, non mangiare,” tagliò corto Ginevra, ma un sorriso le sfiorò le labbra.
Con la stessa disinvoltura, Beatrice propose:
“Vuoi che ti insegni a fare un dolce serio? Mia nonna era pasticcera, ho imparato da piccola.”
E così iniziò una serata che nessuna delle due avrebbe dimenticato. Fino a notte fonda, chiacchierarono come vecchie amiche—uomini, ricette, persino moda. Per la prima volta, Ginevra sentiva di non essere solo la “moglie di”, ma una donna capace di stupire. Beatrice non era un’avversaria, ma un’alleata.
La mattina dopo, Beatrice uscì per lavoro, e alla porta bussò la mamma di Ginevra, Anna Maria. Appena entrata, l’odore della porchetta fresca la lasciò senza parole.
“L’hai fatta tu?” chiese, gli occhi sgranati. “Non me lo aspettavo…”
Ginevra annuì, trattenendo a malapena l’orgoglio. Sapeva bene a chi doveva dire grazie—alla famigerata “ex”.
Quella sera, Beatrice chiamò:
“Ginevra, torno a casa mia. Ho fatto pace con Davide. Grazie per il vestito e il sostegno. È rimasto senza parole quando mi ha vista alla cena—ha detto che da ora mi porterà a tutti gli eventi di lavoro. Abbiamo anche firmato il contratto, tra l’altro. Sei fantastica. Passerò domani a prendere le mie cose—e ti abbraccerò come un’amica!”
Ginevra riattaccò e guardò Matteo:
“Sai, avevi ragione. È davvero una brava persona. E forse ora so chi sono. Non solo una moglie. Ma una padrona di casa. E una donna che ha tanto da dare.”
“Se poi sei riuscita a diventare amica di Beatrice, allora il mondo è impazzito!” alzò le mani Matteo.
“Sta’ zitto e non intralciare,” rise Ginevra, “e andrà tutto bene.”
**Lezione del giorno**: A volte, ciò che sembra un disastro è solo l’inizio di un’amicizia inaspettata. Basta saper guardare oltre le apparenze.