Mangia tu questo disastro”: come mia sorella mi ha umiliata davanti a tutti per una torta

«Mangia tu stesso questa schifezza»: come mia sorella mi ha umiliata davanti a tutti per una torta

Valentina aveva pettinato con cura i suoi capelli, indossato il vestito più elegante e, dopo una leggera spruzzata di profumo, era partita per il compleanno di sua sorella maggiore, Beatrice. Teneva tra le mani una scatola accuratamente incartata con dentro una torta, sperando che fosse una piacevole sorpresa e che avrebbe addolcito un po i loro rapporti complicati. Arrivata al quinto piano, Valentina suonò due volte. La porta si aprì, e Beatrice raggiante, in un nuovo accappatoio e con i ricci perfetti esclamò entusiasta:

«È per me?! Immagino che tu non abbia dimenticato il mio compleanno, vero?»

«Certo che è per te,» rispose Valentina con calma, porgendole la scatola.

Beatrice prese la torta con curiosità, sollevò il coperchio e vi diede unocchiata. Sul suo volto, lammirazione lasciò presto spazio al sospetto.

«Lhai fatta tu?»

«Sì,» rispose Valentina con una lieve esitazione.

«Sicura?» Beatrice aggrottò le sopracciglia, girando la scatola tra le mani. «E con cosa lhai preparata?»

«Davvero vogliamo parlare della ricetta, o raggiungiamo gli ospiti?» tentò di evitare Valentina.

Ma era troppo tardi. Beatrice sentiva che qualcosa non andava e a ragione. Tre giorni prima, aveva chiamato la sorella in lacrime:

«Mi sono rotta lunghia e ho litigato con Lorenzo. Non ne posso più! Cancella la torta, cancella tutto!»

Valentina aveva preso la notizia con filosofia e accettato un ordine urgente da una cliente abituale. Ma proprio quel pomeriggio, Beatrice aveva richiamato:

«Ci siamo riconciliati! Mi ha regalato un braccialetto doro! Ti aspetto alle sette con la torta!»

«Avevi annullato tutto» balbettò Valentina.

«Smettila di cercare scuse! Sei una pasticcera, dimostra cosa sai fare!»

Valentina aveva cercato di spiegare che una torta non si prepara in sei ore, ma Beatrice aveva insistito. Aveva persino chiamato la madre, sperando in un po di sostegno:

«È davvero così difficile fare un piacere a tua sorella?» aveva sentito rispondere.

Capendo di essere sola, Valentina si era arrangiata: aveva comprato una torta invenduta da una pasticcera poco conosciuta, Valentina (no, non lei, unaltra). Esternamente, sembrava perfetta. Lintenzione contava, no? Ma Beatrice scoprì subito linganno.

«Valentina, vieni qui!» gridò verso la cucina.

Una bruna dai capelli lunghi apparve, e Valentina la riconobbe immediatamente.

«È la tua torta?» chiese Beatrice con tono gelido.

«La mia. Lei me lha comprata. Quindi questa è la tua famosa sorella pasticcera?» sogghignò laltra Valentina.

Valentina si bloccò. Gli ospiti tacquero. Beatrice, con le labbra strette, strappò il coperchio, infilò il dito nella crema e lo schiaffò violentemente in faccia alla sorella.

«Mangia tu stessa questa schifezza!» sbottò. «Non hai nemmeno avuto la decenza di fare qualcosa di tuo. Per favore, vattene!»

La spinse fuori prima di fare lo stesso con laltra pasticcera. Questultima, andandosene, insultò tutta la casa e mostrò un gesto osceno.

Fuori, Valentina si asciugò il viso con delle salviette e aprì il telefono. Decine di messaggi della madre lattendevano:

«Disonori la famiglia! Ingannare tua sorella! Non hai vergogna?»

Non rispose. Spense semplicemente lo schermo in silenzio. Ma non era finita.

Il giorno dopo, un post di Beatrice apparve sui social: «Non fidatevi nemmeno di vostra sorella mi ha portato una torta comprata altrove, fingendo fosse la sua. Che vergogna.»

Valentina pianse tutta la mattina. Poi si riprese. No, per loro. Per sé. Quel giorno, fece un giuramento: non unaltra torta per la famiglia. Non un altro gesto di buona volontà verso chi può schiacciarti in un attimo.

E per la prima volta da tanto tempo, si sentì più leggera. Perché dora in poi, la sua vita avrebbe contenuto solo ciò che è davvero dolce. Senza finzioni. Senza ipocrisia. E senza chi si finge famiglia.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

12 + 11 =

Mangia tu questo disastro”: come mia sorella mi ha umiliata davanti a tutti per una torta