Nostra figlia era sempre stata riservata quando si trattava della sua vita sentimentale. Ci raccontava degli studi, dei progetti, perfino dei pettegolezzi sulle amiche, ma degli uomini, neanche una parola. Io e mio marito scherzavamo dicendo che forse aspettava il momento perfetto per presentarci qualcuno di speciale.
E quel momento arrivò. Una domenica mattina, mentre preparavo la tavola per il pranzo, mi annunciò che voleva farci conoscere il suo fidanzato. Mio marito, Marco, passeggiava per casa cupo, ma pensai fosse solo l’ansia paterna.
Quando suonò il campanello, sorrisi e aprii la porta. Davanti a me cera un uomo alto, ben vestito, accanto alla nostra figlia, Beatrice, che brillava di felicità.
“Mamma, papà, vi presento il mio ragazzo,” disse con un orgoglio che mi strinse il cuore.
Ma un attimo dopo, vidi il volto di Marco trasformarsi. Divenne freddo come il marmo, poi impallidì.
“Tu…?” sussurrò con voce rotta. “Cosa ci fai qui?”
Luomo si irrigidì, ma si limitò a scrollare le spalle.
“Sono il fidanzato di tua figlia.”
“Che?!” La voce di Marco tremò. “Fuori di casa mia! Subito!”
“Papà!” gridò Beatrice, sconvolta. “Ma che sta succedendo?”
Fu allora che Marco rivelò lorribile verità sul nuovo amore di nostra figlia.
“Questuomo… è colpa sua se sono finito in prigione,” disse, stringendo i pugni. “Mi ha tradito quando eravamo ragazzi. Ci siamo cacciati insieme nei guai, e lui ha scaricato tutta la colpa su di me. Ho perso un anno della mia vita per lui. È un mio ex compagno di scuola.”
Il silenzio scese pesante. Beatrice ci fissò, confusa e furiosa.
“E quindi? Non è più lo stesso di ventanni fa! Io lo amo!”
Luomo uscì senza aggiungere altro. Beatrice lo seguì, sbattendo la porta alle spalle.
Rimanemmo soli. Marco respirava affannosamente, le mani gli tremavano. Lo capivo: una vecchia ferita si era riaperta allimprovviso. Ma capivo anche nostra figliaperché lamore non si sceglie.
Ora ci trovavamo di fronte alla scelta più difficile. Accettare quelluomo per il bene di Beatrice, o rischiare di perderla per sempre.




