«Mio figlio mi ha proposto di trasferirmi in campagna, ma ho rifiutato e l’ho aiutato economicamente»

7 giugno 2024

Sono la madre di due figli ormai adulti. Il maggiore è sposato da tempo, vive a Napoli e viene a trovarmi due volte l’anno. Il minore, Alessandro, è sempre stato il mio sostegno e la mia preoccupazione. Ho fatto di tutto per lui: l’ho aiutato a finire l’università, gli ho dato un sostegno economico mentre cercava la sua strada, e finalmente, a 27 anni, ha trovato un buon lavoro come programmatore a Milano. Con uno stipendio dignitoso e il mio appartamento di due stanze, vivevamo in perfetta armonia.

Poi un giorno ha portato a casa la sua ragazza, Donatella. Mi è sembrata una brava persona, tranquilla e dolce. Ma quando, dopo qualche mese, Alessandro mi ha annunciato che volevano sposarsi, ho sentito un nodo allo stomaco. Non per colpa di lei, ma perché mio figlio non mi sembrava ancora pronto. È sempre stato abituato a una vita comoda, senza doversi sacrificare. Voleva che tutto gli venisse facile e veloce.

Si sono sposati e all’inizio hanno affittato un piccolo appartamento. Io non mi sono intromessa, limitandomi a portare ogni tanto qualcosa da mangiare o ad aiutarli se me lo chiedevano. Dopo sei mesi, però, Alessandro è arrivato con un’aria seria e mi ha detto:

«Mamma, abbiamo parlato io e Donatella… Se vogliamo comprare casa, dobbiamo risparmiare per l’anticipo. Con l’affitto che paghiamo, metà dello stipendio se ne va. Cosa ne pensi se tu andassi a vivere nella casa al lago per un po’, e noi ci trasferissimo qui? Tanto hai tutto il necessario, e non ci fermeremo a lungo: appena avremo abbastanza, tornerai a casa tua.»

Mi sono bloccata. La casa al lago è piccola, umida, senza riscaldamento, e da lì al lavoro ci vogliono due ore di treno. Insegnare a scuola già mi stanca, figuriamoci svegliarmi alle cinque ogni mattina d’inverno senza un sistema di riscaldamento decente. Ma la verità è un’altra: so che se avessi accettato, non sarebbe finita lì.

Conosco mio figlio. Si abitua subito alla comodità. Se si fosse trasferito nel mio appartamento caldo e accogliente con la moglie, l’idea di risparmiare per l’anticipo sarebbe svanita. Anche se mi avessero promesso che sarebbe stato per poco, alla fine si sarebbero accomodati. Il comfort è una trappola. E se avesse smesso di lottare, se avesse iniziato a lasciarsi trasportare, chi ne avrebbe pagato le conseguenze?

Io non voglio vivere al lago. E non voglio assecondare la pigrizia degli altri, neanche se si tratta di mio figlio. Ho sempre lottato per quello che ho, nessuno mi ha regalato niente. Perché ora dovrePerò gli ho detto chiaro e tondo: «No, non mi sposterò, ma se volete vi aiuterò con cinquecento euro al mese per l’affitto, così potete risparmiare per la vostra casa.»

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

five × 2 =

«Mio figlio mi ha proposto di trasferirmi in campagna, ma ho rifiutato e l’ho aiutato economicamente»