Miralá… pensa che sarà chissà cosa. Poverina, con quella faccia da ‘sto cazzo!

Guardala si crede di essere chissà chi. Poverina, con quella valigetta ridicola. Giulia sentì quelle parole mentre stringeva con più forza la sua borsa di pelle consumata. Non era di marca, né nuova, ma per lei rappresentava il futuro. Sognava di diventare unimprenditrice, anche se non aveva una casa, né soldi, né un posto fisso dove dormire.
Un giorno, scoprì di un evento dove i grandi imprenditori avrebbero condiviso idee per nuovi affari. Ci andrò, pensò. Arrivò con i suoi vestiti semplici e la sua valigetta in mano. La gente rise, sussurrò e la guardò con sufficienza.
Ma lei, testarda come un mulo, avanzò decisa verso lingresso.
Vorrei dire due parole, chiese. Lorganizzatore la bloccò con tono sprezzante:
Non possiamo permettere che una sconosciuta senza un euro rovini il nostro evento.
Allora, un imprenditore di grande fama si alzò:
Se ha avuto il coraggio di venire, avrà qualcosa di importante da dire.
Le passarono il microfono. Giulia respirò a fondo, aprì la valigetta e tirò fuori un foglio piegato con cura.
Mesi fa ho fatto un sogno. Ho visto unauto come nessuno ha mai costruito e so che posso realizzarla.
Limprenditore osservò il progetto e rimase a bocca aperta.
Questo è più innovativo di tutto ciò che è stato presentato oggi.
La invitò a pranzo, ascoltò la sua storia e insieme firmarono un accordo. In meno di un anno, Giulia era la proprietaria del più grande concessionario dauto della città. Non abbandonò mai la sua vecchia valigetta: le ricordava da dove era partita.
Ricorda: molti giudicheranno da quello che vedono, altri rideranno di ciò che non capiscono, e qualcuno cercherà di chiuderti la porta prima ancora di ascoltarti. Ma se credi nella tua visione e hai il coraggio di difenderla, un giorno quelle stesse voci che ti hanno sottovalutato saranno testimoni del tuo successo e tu camminerai a testa alta, sapendo che non hai mai lasciato che nessuno uccidesse il tuo sogno.
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