“Viaggio di lavoro” con un retrogusto di tradimento: il biglietto che ha cambiato tutto
Edoardo tornò a casa esausto dopo una lunga giornata di lavoro. Gettò la borsa vicino alla porta e si diresse in cucina, dove sua moglie stava friggendo delle cotolette.
«Domani parto per un viaggio di lavoro», annunciò seccamente. «Preparami la valigia».
Beatrice si voltò, corrugando la fronte con sospetto:
«Non c’è nessun altro? Strano, un viaggio nel weekend…».
Edoardo non rispose. Si strinse nelle spalle e andò a cambiarsi.
Il giorno dopo partì. Due giorni dopo, eccolo di nuovo a casa. L’appartamento era silenzioso. Niente Beatrice, niente loro figlio. Di solito, a quell’ora della sera, erano sempre lì.
«Strano», pensò Edoardo, mentre si toglieva la giacca.
Prese il telefono e chiamò sua moglie. Nessuna risposta. Stava per riprovare quando notò un fogliaccio sul tavolo della cucina. Un biglietto. Le parole erano scritte con una calligrafia pulita e calma, ma con ogni riga il panico gli salì al petto.
«Edo. Non cercarci. Sono stanca dei silenzi, delle bugie e della distanza. Matteo è venuto con me da mia madre. Abbiamo bisogno di tempo. Non chiamare. Se mi ami, dacci spazio».
Rileggé il biglietto più volte. Il cuore gli si strinse. Si sedette sulla sedia e fissò il vuoto. Nella sua mente affiorarono i ricordi delle ultime settimane…
Il nuovo direttore del loro reparto era arrivato all’improvviso. Al posto del rispettato e anziano Pietro Sorrentino, era subentrata una donna fredda e sicura di sé: Giovanna De Luca. Si diceva che fosse stata nominata per conoscenze importanti, ma nessuno osava dirlo apertamente.
Alla prima riunione, Giovanna aveva subito chiarito che con lei non si scherzava. Disciplina, precisione, niente superficialità. Edoardo arrivò con due minuti di ritardo e incassò subito uno sguardo di ghiaccio.
«Prendi appunti su quello che ho detto», la sua voce tagliava come un coltello. «Un secondo ritardo non lo tollero».
Passarono tre settimane. Tutti cercavano di adattarsi. Edoardo si impegnava. E a quanto pare, non era passato inosservato. Un giorno, fu chiamato nell’ufficio del direttore.
«Lavori bene. Dimmi, perché non sei ancora avanzato di grado?», chiese Giovanna, facendo roteare una penna tra le dita.
«Non lo so…», rispose onestamente.
«Venerdì c’è una fiera importante a Roma. Ci andrai. Dai un’occhiata alle attrezzature, fai delle valutazioni. E forse…», fece una pausa, «…potremo pensare a una promozione».
Dentro di lui, tutto si ribellava. Aveva promesso a Matteo di andare al parco quel weekend. Il piccolo aspettava con ansia. E Beatrice… avrebbe senz’altro pensato male.
Ma ci andò lo stesso.
E come per sfortuna, in treno si ritrovò accanto a Giovanna De Luca. Indossava un abito casual ma elegante, e in quel look sembrava quasiE poi, mentre guardava il tramonto dal parco con Matteo, capì che nessuna promozione valeva più del sorriso di suo figlio e del calore di una famiglia che, forse, poteva ancora ricostruire.