**Diario Personale**
Oggi ho ricevuto un messaggio inaspettato: “Natascia, buongiorno. Sono Ginevra, la tua futura nuora. Vorrei incontrarci per parlare. Quando e dove ti fa comodo?”
Natascia si è irrigidita, soprattutto alla parola “futura nuora”. Ma che notizie sono queste? Valerio non mi ha detto nulla di un matrimonio con lei.
Buongiorno, Ginevra. Alle 18 a casa mia, ti aspetto.
Mi chiedo di cosa voglia parlare. Forse aspetta un bambino? Certo, lha fatto apposta per costringere Valerio a sposarla, lo sappiamo bene come funziona.
Ma cosa le passa per la testa? Non è allaltezza di mio figlio. Valerio è un architetto con un futuro brillante: ha un appartamento, lauto, è intelligente e di bellaspetto. Qualsiasi ragazza sarebbe fortunata ad averlo, e invece sceglie proprio lei
Ho sistemato la casa e sono andata a fare la spesa, ma dentro di me non cera pace.
Ginevra lavevo vista qualche volta, e già dal primo incontro non mi era piaciuta. Valerio me laveva presentata, poi laveva portata a casa per un caffè, per chiacchierare. E ogni volta, dopo che se ne andava, gli dicevo esattamente cosa pensavo di lei.
Figlio mio, non cè nessunaltra? Perché proprio lei? Cosa ha di speciale? È così piccola, insignificante. Ai miei tempi, gli uomini preferivano un altro tipo di ragazza! E poi, non è alla tua altezza!
Mamma, io la amo, e per me è la più bella del mondo! E poi cucina divinamente! La sua pasta al forno è una delizia!
Quelle parole mi hanno ferito. Prima lodava sempre la mia cucina, e ora invece è lei a preparare piatti divini.
Ginevra è arrivata puntuale alle sei. Ha portato con sé dei pasticcinii cannoli alla ricotta, che adoro. “Furbacchiona, vuole farmi buona impressione,” ho pensato.
Natascia, vengo al punto. Valerio mi ha chiesto di sposarlo e io ho accettato. Sta aspettando il momento giusto per dirtelo. Ha paura che la prenderai male.
Certo, cara! E perché mai dovrei essere felice?
Voglio fare un patto con te. Ascoltami, per favore.
So che hai cresciuto Valerio da sola. Ti sei sposata perché aspettavi un figlio, ma il matrimonio non è durato. Tuo marito se nè andato. Anchio sono stata cresciuta solo da mia madre, mio padre è morto giovane. So cosa significa vivere in una famiglia incompleta.
Hai dato tutto il tuo amore e la tua anima a tuo figlio. Grazie infinite. È un uomo educato, gentile, premuroso. È merito tuo. Hai di che essere orgogliosa.
Natascia annuì, soddisfatta. Era vero, era solo grazie a lei se Valerio era diventato così.
Ginevra continuò.
Tu sogni che tuo figlio sposi una ragazza bella, di successo, ricca. E invece arrivo io. Piccola, semplice, di umili origini. Lo stipendio non è granché. Una pessima scelta, secondo te. Ora sei confusa, non sai come impedirglielo, vero?
Natascia scrollò le spalle e annuì. Esatto.
Vediamo come andrà. Valerio non ti ascolterà, è determinato. Tu insisterai, finirete per litigare. Non verrai al matrimonio, naturalmente. E perché dovresti? Lui non ti ha obbedito. Giusto?
Giusto. Andrà proprio così.
Racconterai a tutti che tuo figlio è ingrato, dopo tutto quello che hai fatto per lui. Qualcuno ti compatirà, altri rideranno.
Intanto noi vivremo felici. Tu ci ignorerai, offesa. Io avrò un bambino, e Valerio te lo farà sapere, ma tu rifiuterai di vedere tuo nipote. Non riconoscerai il nostro matrimonio, tanto meno nostro figlio.
Mia madre lo vizierà, gli racconterà storie, lo porterà a passeggio. Sarà la nonna preferita.
Tu, invece, rimarrai sola nel tuo appartamento, a guardare la TV e a rimuginare sul perché la vita ti abbia trattato così.
Nei giorni di festa sarai ancora più sola. Tutti saranno in famiglia, e tu di nuovo da sola. Il rancore ti consumerà. La salute peggiorerà, finirai in ospedale.
Gli altri avranno visite, tu solo la vicina o unamica. Con tuo figlio e la tua odiata nuora non vuoi avere a che fare.
Alla fine, vivrai una vita solitaria, senza conoscere tuo nipote, senza che nessuno ti chiami nonna o ti festeggi il compleanno. E sarà stata una tua scelta.
Oppure potrebbe andare diversamente. Dopo che me ne sarò andata, rifletterai a fondo. E, da madre intelligente e amorevole, accetterai la scelta di tuo figlio. Se mi ama, un motivo ci sarà.
Sai, non sono poi così male. Al lavoro mi stimano, mia madre mi adora, sono una persona perbene. Sarò una brava moglie e madre. E soprattutto, amo tuo figlio, e lui ama me.
Quando Valerio ti dirà che vuole sposarmi, approverai e dirai che rispetti la sua scelta. Capisco che forse non mi amerai mai, ma almeno trattami con rispetto.
Neanchio provo affetto per te, ma sono disposta a cambiare.
Al matrimonio, ti metteremo al posto donore. Guarderai tuo figlio con orgoglio, e forse anche me, un po. Quando avrò un bambino, sarai sempre la benvenuta. Avrà due nonne che lo adorano, e sarà bellissimo.
Io non dirò mai male di te, e tu non ne dirai di me.
Abbiamo una cosa in comune: vogliamo che Valerio sia felice. Collaboriamo, allora. Pensa bene e chiamami, così saprò cosa aspettarmi. Grazie per il caffè, Natascia, buona giornata!
Dopo che Ginevra se ne fu andata, Natascia si sedette vicino alla finestra, pensierosa. Aveva ragione! Sarebbe andata esattamente così.
E poi, che importa se a me non piace la futura nuora? Sarà Valerio a vivere con lei. Se litigo, se insisto, cosa otterrò? Lui sarà triste, ma mi sposerà lo stesso. Ho visto come la guarda, come gli brillano gli occhi. Se persino la mia pasta al forno ormai non gli piace più come prima
Cosa ci guadagno? Niente. Rimarrò sola, piena di rancore, mentre laltra nonna coccola mio nipote. Ma io lo voglio anchio. E non potrò. A meno che No, non sarà così, se
Pronto, Ginevra Accetto il tuo patto. Non voglio passare la vita a rimpiangere. Voglio stare con mio figlio, e quindi anche con te. E portarmi il nipote nei weekend, daccordo? Ah, e dimmi cosa metti nella pasta al forno che piace tanto a Valerio?
Ginevra rise.
Natascia, la tua pasta è buonissima, te lo giuro. Il segreto sono le spezie. Sono felice che tu abbia accettato, sarà meglio per tutti. Valerio aveva ragione: sei una madre intelligente e amorevole!
**Tre anni dopo**
Valerio, guarda come fa le smorfie Andrea è identico a te! Che bel bambino, sono così felice di avere un nipote! E, Ginevra, grazie per quel patto. Avevi ragione
Ma che patto? È la prima volta che ne sento parlare!
Niente, Valerio, sono segreti tra me e Ginevra
Nat