Nemmeno un grazie hai detto

“Figlio mio, neanche un grazie mi hai detto.”
“Mamma, non ricominciare!” sbottò Marco, senza alzare gli occhi dal telefonino. “Sono occupato, l’ho già detto!”

“Occupato tu!” Caterina sbatté lo straccio bagnato sul tavolo. “Hai quasi quarant’anni e ti comporti come un ragazzino! Marco, ti prego, vai dalla nonna. Ha chiamato ieri, dice di sentirsi male.”

“Mamma, ho un incontro tra un’ora! Importante!” Finalmente staccò gli occhi dallo schermo. “Ci vado stasera o domani.”

“Domani, poi dopodomani…” Caterina si sedette, sfinità. “Tua nonna ha ottantatré anni, e tu trovi sempre scuse per non andare.”

“Basta con questa storia!” Marco infilò il telefono in tasc
Il giorno dopo, Enrico si svegliò con un groppo in gola, decise di cancellare la riunione di lavoro e telefonò a nonna Anna dicendo sentitamente: “Oggi vengo a prenderti per pranzo, ho voglia della tua ribollita e di raccontarti quella cosa nuova di Milano…”.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

20 − eighteen =

Nemmeno un grazie hai detto