Non avrei mai pensato che quella che sembrava una mattina come tante avrebbe sconvolto la mia vita.
Stavo per bere il mio caffè, come al solito, quando allimprovviso sentii Fido abbaiare. Ma non era il suo solito abbaiare allegro. Era profondo, serio, quasi preoccupato. Non era da lui. Curiosoe un po inquietoposai la tazza e uscii per vedere cosa succedeva.
Allinizio non lo vedevo, ma il suo abbaio risuonava in fondo al giardino, vicino al boschetto. Accelerai il passo. Il cuore già mi batteva forte, anche se non sapevo perché. Fido era un cane tranquillo e intelligente, e sapevo che non abbaiava mai senza motivo.
Dopo qualche minuto, finalmente lo vidi. Era seduto immobile accanto a qualcosa per terra. Un ramo? Un animale ferito? Avvicinandomi, mi bloccai. Non era nessuna delle due.
Una mattina qualunque finché il mio cane non mi mostrò limpensabile.
Era un bambino.
Un neonato, avvolto goffamente in una copertina. Le guance erano rosse per il freddo, ma respirava ancora. Non piangeva, sembrava solo sfinito. E Fido, fedele come sempre, lo stava proteggendo, immobile.
Mi tolsi subito la giacca per avvolgere il piccolo e corsi in casa a chiamare aiuto. Quei minuti sembrarono i più lunghi della mia vita. Ma il bambino fu portato in ospedale rapidamente. Era debole, ma vivo.
Una mattina qualunque finché il mio cane non mi mostrò limpensabile.
Le indagini rivelarono che era stato abbandonato poco prima. Nessun testimone. Nessuna telecamera. Solo quel campo deserto e Fido.
Da quel giorno, il mio cane divenne un eroe nel paese. La gente mi fa i complimenti, ma io non ho fatto niente. È stato Fido a capire, a sentire tutto. Io ho solo seguito il suo istinto.
Mi ha salvato due volte quel giorno: ha salvato una vita e mi ha ricordato che anche negli angoli più tranquilli del mondo, può accadere qualcosa di straordinario.
E ora, ogni mattina mentre bevo il caffè, lo guardo con occhi diversi.
Una mattina qualunque finché il mio cane non mi mostrò limpensabile.




