Non chiamare più! Perché sprecare tempo per qualcosa che non ti interessa? Ho capito da tempo che né tu né i tuoi figli vi preoccupate se la nonna è viva e sta bene!

**Diario di un Nonno**

Non chiamarmi più! Perché sprecare tempo per qualcosa che non ti serve? Ho capito da tempo che né tu né i tuoi figli vi interessate a sapere se la nonna è viva e sta bene!

Laurearmi coincise con due eventi importanti: il mio matrimonio e il primo lavoro. Iniziai come manager in unazienda rispettabile. Dopo qualche anno, presi la maternità e diedi alla luce una bellissima figlia, Beatrice. Beatrice crebbe diventando una ragazza intelligente, e io e mio marito non badammo a spese per la sua istruzione allUniversità di Bologna. Dopo la laurea, mio marito le trovò un buon posto di lavoro.

Un anno dopo, ci presentò il suo fidanzato. Si sposarono e nacquerò due gemelle. Le mie nipoti avevano otto anni quando morì il nonno, mio marito. Fu una perdita enorme per tutti. Beatrice capì quanto fosse difficile per me, così mi chiamava ogni sera dopo il lavoro per raccontarmi qualcosa, e io le parlavo della mia giornata.

Ma poi si fece più impegnata. Quando la chiamavo, trovava sempre una scusa per non parlare. Col tempo, ricominciò a chiamarmi ogni pochi giorni, ma erano conversazioni di facciata: o stava pulendo o stava uscendo. Un giorno, mi sentii offesa e, quando chiamò, le dissi seccamente:

“Se non hai tempo per tua madre, non chiamare! Perché farlo se poi fai altro?”

Lei si giustificò, e io mi scusai per le parole dure. Da allora, iniziò a chiamarmi più spesso, ma poi tornò alla solita routine: una volta a settimana.

Mi sentivo ferita dal suo comportamento. Arrivai a non aver fame né sonno.

Il punto di rottura fu quando non mi chiamò per una settimana e non rispose alle mie telefonate. Quando finalmente lo fece, le urlai:

“Non chiamarmi più! A cosa serve sprecare tempo per qualcosa che non ti importa? Ho capito da tempo che né tu né le tue figlie vi preoccupate se la nonna è viva o morta. Volete solo che vi porti cibo e regali di compleanno! Basta così!”

Beatrice si arrabbiò e disse che non mi avrebbe più chiamato, se ero così egoista. Le sue parole mi fecero star male, il cuore mi batteva forte, e poi tutto diventò nero. Mi risvegliai in ospedale.

Linfermiera ascoltò la mia storia, ma alla fine scosse la testa e disse:

“Voi anziani spesso dimenticate che noi giovani abbiamo impegni: lavoro, figli da crescere, casa da gestire. È difficile trovare il tempo per lunghe chiacchierate. Dovreste apprezzare anche quei momenti in cui vi pensiamo, magari mentre facciamo la spesa. Il mio consiglio è breve: trovati un hobby che ti tenga occupata, così non conterai i giorni tra una chiamata e laltra.”

Ha ragione. Quando fai ciò che ami, non ti accorgi del tempo che passa, né ti chiedi se qualcuno si preoccupa per te.

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