Non ci siamo mai conosciuti…

Non ci siamo mai conosciuti…

Fin dall’inizio, Beatrice sapeva quale posto occupasse nella vita di Lorenzo. Non la moglie, non la madre dei suoi figli, non la scelta legittima. Solo l’amante. La donna presso cui lui trovava riposo per l’anima e il corpo. La donna che frequentava non per obblighi, ma per la leggerezza e il silenzio che lei gli offriva.

Non chiese mai nulla. Né un divorzio, né promesse. Solo un po’ di calore. Accettava Lorenzo così com’era: sposato, distante, ma gentile con lei. A volte le portava la spesa, a volte le sistemava qualcosa in casa. Altre volte le prendeva la mano e le diceva «ti amo». E per lei bastava.

Beatrice non si considerava una distruttrice di famiglie. Non aveva portato via nessuno. Era stato Lorenzo a venire da lei, a sceglierla. Lei era semplicemente lì, senza pretese.

Il tempo passava. Lorenzo arrivava puntuale ogni settimana. Le regalava fiori, a volte qualcosa per i figli – non i suoi, ovviamente. I suoi figli. Beatrice non ne aveva mai avuti. I medici l’avevano diagnosticato anni prima, senza speranze: infertilità. Proprio quello aveva distrutto il suo unico matrimonio.

Poi arrivò il miracolo. Vero, inspiegabile. Una gravidanza. Quasi a quarant’anni. Pianse dalla felicità. I suoi genitori, scoprendo che sarebbero diventati nonni, non chiesero nemmeno chi fosse il padre. Erano solo felici. Promisero di aiutarla. E Beatrice… era sicura che Lorenzo non l’avrebbe abbandonata. Lui la amava. Glielo aveva ripetuto decine di volte.

«Chiedi il divorzio», gli disse una sera. «Diventeremo una vera famiglia.»

Lui rimase in silenzio. Poi rispose:

«Mi serve tempo… non posso farlo così, all’improvviso.»

Gli diede una settimana. Poi un’altra. Ma Lorenzo cominciò a sparire. Taceva, non rispondeva. Dopo il lavoro si eclissava, trovava scuse, non chiamava. Finché un giorno lei si presentò a casa sua. Rimase lì, davanti al portone. Non poteva farne a meno.

«Cosa ci fai qui?!» si infuriò lui, vedendola.

«Ti aspetto.»

«Mi stai assillando! Non capisci? Ti ho detto di aspettare! Mi metti in difficoltà, mi stai soffocando!»

Beatrice tacque. Lo guardò e non lo riconobbe.

«Allora, non sarai con noi?» chiese piano.

Lui distolse lo sguardo. E allora lei disse:

«Non ci siamo mai conosciuti. Dimenticami. Dimentica noi. Non esiste più un “noi”.»

Se ne andò. Non si voltò.

Beatrice partorì una bambina. Bellissima, ricciuta, con gli occhi di Lorenzo. Ma quando la teneva tra le braccia, sentiva solo amore. Nient’altro. Né paura, né dolore, né rimpianto. Solo felicità.

Lorenzo provò a contattarla più volte. Chiamava. Voleva vedere sua figlia. Ma lei rifiutò.

«Hai fatto una scelta», gli disse. «Non c’è bisogno che ti faccia vivo adesso. Lei ha un padre. Uno vero.»

Non mentiva. Dopo sei mesi incontrò un uomo. Tranquillo, pacato, un po’ più grande di lei. Non fece domande. Si limitò ad amare lei e la bambina. E la piccola lo chiamò subito «papà». Tutto accadde da sé, come se qualcuno lassù avesse deciso: ora andrà tutto per il verso giusto.

Passarono due anni. Primavera. Un parco. Lorenzo camminava lungo il viale, perso nei suoi pensieri. E all’improvviso la vide. Beatrice. Con un uomo. E una bambina.

L’uomo teneva in braccio la piccola, che rideva e gli tirava le orecchie. E Beatrice, in un vestito leggero, li guardava felice e sussurrò:

«Dai un bacio a papà, tesoro. Vedi, è stanco di portarti in giro.»

Lorenzo si fermò. Non riusciva a respirare. A muoversi. Era lei. Sua figlia. La sua bambina. Identica ai suoi ragazzi – ricciuta, luminosa, piena di vita. E accanto a lei, un estraneo. E Beatrice, che non era più la sua.

Lei lo vide. I loro sguardi si incrociarono. Ma poi distolse gli occhi. Come se non lo conoscesse. Come se lui non fosse mai esistito nella sua vita.

Capì allora: aveva mantenuto la parola. Davvero non si erano mai conosciuti.

E mai lo sarebbero stati.

La lezione? A volte, essere dimenticati è il prezzo per chi sceglie di non scegliere.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

20 − two =

Non ci siamo mai conosciuti…