Non era davvero sola. Una semplice storia della nonna Valeria, del suo fedele cane Gavriele e del gatto Filippo, ex finanziere, in un freddo mattino d’inverno italiano

Non era sola. Una storia semplice.

Era una di quelle mattine dinverno in cui il sole tarda a sorgere. Sotto casa, si sentivano gli spazzini che con energia grattavano via la neve dal cortile con le pale.

Il portone dingresso sbatteva di continuo per la fretta della gente che usciva di corsa per andare al lavoro.

Il gatto Filippo, detto Pippo, stava appollaiato sul davanzale della finestra del sesto piano, con la coda arrotolata e lo sguardo curioso su tutta quella frenesia.

Nella sua vita precedente Pippo era un commercialista. Ci pensi? Sempre e solo numeri, conti e euro. Il resto non esisteva.

Ma ora Pippo aveva capito che nella vita cè molto di più.

Ora sapeva che niente vale quanto un sorriso affettuoso, il tepore di chi ti vuole bene, e ovviamente, una casa con un tetto sopra la testa. Il resto sono dettagli.

Pippo si voltò sullantico divano di velluto dormiva la nonna Lucia. La sua salvatrice, la donna che laveva accolto.

Scese piano dal davanzale e si sistemò vicino alla testa di nonna Lucia, proprio sullangolo del cuscino, appoggiando la sua morbida pelliccia alla testa della vecchietta.

Pippo sapeva che ogni mattina la nonna Lucia si svegliava con un forte mal di testa e ora faceva tutto quello che poteva per aiutarla.

Pippo, ma sai che sei proprio un dottore! borbottò la nonna a un certo punto, aprendo gli occhi e sentendo la dolcezza del gatto Me lhai fatta passare anche oggi, la mia emicrania! Bravo, grazie mille Ma come fai?

Pippo fece un rapido gesto con la zampina come a dire: Oh, è nulla! Potrei fare di meglio!

Nello stesso momento, dal corridoio arrivò un lieve mugolio. Era la gelosia di Argo, il vecchio cane.

Argo faceva compagnia a nonna Lucia da tanti anni, fedele e protettivo.

Appena sentiva passi sconosciuti nella scala, abbaiare era il suo dovere che tutti sapessero che la nonna era sorvegliata e al sicuro.

Proprio per questo Argo si sentiva il re della casa.

Chissà cosa faceva prima secondo me era un caposquadra o magari un carabiniere, pensava Pippo guardando Argo. Sempre a fare il grosso, ma alla fine in compagnia sua ci si sente davvero protetti!

Ma miei tesorini, ma cosa farei senza di voi? la nonna si alzò dal divano, lentamente, e con un sorriso li guardò Adesso vi preparo la colazione e poi usciamo un po allaria.

E se tra qualche giorno arriva la pensione magari prendo un bel pollo!

Quella parola pollo fu accolta da unesplosione di gioia.

Il gatto cominciò a impastare il divano con le zampine, facendo le fusa più forte e spingendo la testona contro le mani stanche e seghettate dellartrite.

Ma che briccone! Hai capito tutto, eh? si sciolse la nonna Lucia. Il cane fece un guaito, per far vedere che aveva capito anche lui, e col suo nasone bagnato cercò il ginocchio della nonna.

Che meraviglia, sono anime vive queste qui, pensava la vecchia signora sorridendo. In casa con loro si sta meglio, ci si sente meno soli.”

Chissà cosa succederà quando me ne andrò Nessuno lo sa. Qualcuno dice una cosa, qualcun altro unaltra. Vorrei tanto rinascere gatto, finire tra braccia affettuose. Cane no, troppo fatica, troppo rumore sono troppo silenziosa. Ma come gatto me la caverei, sarei proprio dolce. Basta trovare delle brave persone.

Ih, che pensieri mi vengono! si riscosse ad alta voce la nonna Lucia La vecchiaia proprio ti fa venire certe idee strane!

Non fece caso al sorriso sornione di Pippo, che tra i baffi osservava Argo con aria di superiorità.

Come a dire: Vedi? Meglio essere gatto che cane!

Pippo ormai sapeva persino leggere i pensieri. Un bel vantaggio, eh!

E insomma, guarda come siamo arrivati a questi punti.

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