«Non ho dimenticato!»

«Non ho dimenticato!»

– Nonna, immagina, oggi al mare abbiamo trovato un anello d’oro! Nella sabbia! Papà per caso ha messo la mano nella sabbia, e c’era un anello!

– Davvero?!
– Sì, nonna, non ci credi?!
– Certo che ci credo, cara.
– E papà l’ha subito regalato alla mamma! C’era persino l’etichetta!
– Un’etichetta?!

– Sì! Papà ha spiegato che probabilmente l’anello è finito nella sabbia per errore da un negozio di gioielli.
– Nella sabbia?!
– Sì, nonna!!! Beh, così ci ha spiegato papà. Che non è di un annegato o rubato!

– Beh, se papà l’ha detto…
– Sì, nonna! Ha detto che ce ne sono tanti di simili in quel negozio! Io e Alessio scaviamo nella sabbia tutto il giorno per trovare almeno un piccolo anellino.
– È passato il raffreddore ad Alessio?

– Certo, è passato. Quando può raffreddarsi?! Abbiamo così tanto da fare qui! Come sta Giacomo?
– Bene. E voi cosa mangiate lì?
– Nonna, non cambiare argomento. Mostraci Giacomo!

La nonna ha puntato la fotocamera del telefono verso il cane. Giacomo era accanto e ascoltava attentamente la conversazione.
– Ecco. Saluta, Giacomo.
– Nonna, perché sembra così triste?!

– È normale, cara.
– No! So com’è quando sta bene! Giacomo! Cosa c’è che non va?!
A Giacomo sembrò di sentire una voce familiare. Scodinzolò.

– Va bene, cara, devo prepararmi per andare al campo. Quanto restate ancora lì?
– La mamma vuole rimanere altre due settimane.
– Altre due settimane?! – la nonna guardò Giacomo.

– Sì. Stiamo così bene qui! Speriamo di trovare un altro anello… Giacomo, vuoi un anello per il collare?!
– Ciao, cara.

***
– Mamma, ciao! Lisa ha detto che è urgente?
– Sì. Quando tornate?
– Non so. Qui è bellissimo. Forse ancora un paio di settimane. Perché?!
– Niente! Giacomo non mangia nulla!

– Come non mangia?!
– Ecco, così non mangia. Da quando siete partiti, solo dorme e guarda fuori dalla finestra. Al minimo rumore nel palazzo corre alla porta e abbaia.
– Gli date proprio quel cibo?!
– No, lo nutriamo con le patate crude! Certo, gli diamo il suo cibo!
– Accidenti.

– Già, accidenti. È dimagrito un sacco, lo sai?!
– Fammi vedere!
La nonna ha mostrato Giacomo che dormiva.
– Ecco. Pelle e ossa.
– Forse dovremmo portarlo dal veterinario?!

– Dal veterinario?! Sei normale?! Sente la vostra mancanza?! Siete via da un mese! Non lo avete mai lasciato così a lungo!
– Mamma, facciamo così. Vi prenoto una visita dal veterinario. Portacelo, per favore.
– Bene.

***
– Ciao mamma! Com’è andata?
– Oh… Ciao. Siamo andati. Ha morso il veterinario quando voleva pesarlo. Non sono riuscita a trattenerlo. Abbiamo dovuto mettere la museruola per fare l’ecografia.
– Accidenti.

– Già, accidenti. Si è rannicchiato in un angolo e ringhia. Da dove esce tutta questa energia, non lo so.
– E il dottore cosa ha detto?
– Dice che bisogna fare le analisi del sangue. Esteriormente sembra tutto a posto. Probabilmente è solo stressato.
– Perché?
– Perché?! Ti sembra una domanda?!

– Mamma, non urlare! Anche noi siamo in ansia.
– Beh, fate come volete…

***
– Ciao mamma. Perché scrivi così tardi?
– Penso che stia respirando a malapena.
– Come mai?! Abbiamo il volo domani mattina. Mamma, calmati. Non piangere.
– Non mangia da giorni. Prima almeno un pochino…

Qualcuno dei bambini chiese:
– Nonna, perché stai piangendo?
– Cara, Giacomo sta male.
– Papà ha detto… Beh, noi torniamo domani!
– Ho paura che…

All’improvviso apparve sullo schermo del telefono la faccia di una bambina.
– No!!! Nonna, avvicina il telefono a lui e metti in viva voce!
– Cara, lui…
– Avvicina!!!!

Avvicinò il telefono al cane che dormiva.
– Giacomo, mi senti?! Domani torniamo! So che sei arrabbiato con noi. Pensi che ti abbiamo dimenticato! Giacomo, ascoltami!

Il cane si alzò un po’. Ascoltava attentamente.
– Anch’io mi arrabbio, ma poi dimentico. Beh, che senso ha?! Trascorrere la vita triste e arrabbiata?
Capisci, Giacomo, sei uno Zaino! E gli Zaino, nei momenti difficili e spaventosi, non si scoraggiano. Giacomo Zaino, pensi che abbia dimenticato quando ti sei lanciato contro quel rottweiler stupido quando è venuto contro di me?

Eri la metà di lui, ma mi hai difeso! Hai avuto la peggio quel giorno. E pensi che, dopo questo, ti abbia dimenticato?!
Il cane scodinzolò debolmente.

– Giacomo Zaino, ti chiedo di andare in cucina e mangiare quei croccantini marroni! Vai subito in cucina!
Il cane andò lentamente in cucina e iniziò a mangiare il suo cibo dalla ciotola.

***
Quando arrivarono la mattina seguente, Giacomo li perdonò. Ma non subito. Dopo circa cinque minuti. Prima si voltò, andò nel suo angolo, poi improvvisamente si lanciò verso di loro per leccarli tutti. Erano sporchi. Dal viaggio.

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