Non vuoi aiutare tua sorella? È in difficoltà dopo il divorzio, ha rimproverato la madre.

– Non vuoi aiutare tua sorella? È in difficoltà dopo il divorzio, – disse con aria di rimprovero la madre.

Le due sorelle erano sedute attorno al tavolo rotondo nella casa della madre, ascoltando le sue lamentele.

– Il tuo Enrico è un vero fannullone! – affermò senza mezzi termini la signora Maria. – Lavora a turni e porta a casa solo spiccioli!

– Mamma, sessantamila euro per te non sono abbastanza? – protestò stizzita la figlia minore, Valentina.

– Non mi interessa. L’importante è che possa mantenerti, – disse la madre, stringendo le labbra per il disappunto.

– E lo fa, – rispose Valentina accigliata.

– Non mi sembra! Ieri mi hai chiesto in prestito cinquemila euro, – ricordò la signora Maria. – Non riesce a mantenerti, dovreste divorziare! Trova qualcuno che possa farlo! E, a vederlo, si capisce subito che non è normale.

– Mamma, così stai esagerando, – intervenne per difendere la sorella la silenziosa Francesca.

– Non sto dicendo la verità forse? È un po’ insignificante, rossiccio, e poi parla con la zeppola, – disse la donna con un sorriso ironico, alzando gli occhi al cielo. – Meriti di meglio, Valentina. Finché sei in tempo, devi lasciarlo, – aggiunse rivolta alla figlia minore.

– Mamma, Enrico è bravissimo con le mani. E poi non si giudica dalle apparenze, – disse Francesca, vedendo che la madre metteva pressione sulla sorella. – Se misuri tutto in termini materiali, lui ha un appartamento, una macchina, e ama Valentina, si vede subito.

Maria strinse le labbra e guardò con disprezzo la figlia maggiore, che secondo lei si stava intromettendo senza essere stata chiamata.

– Anche tu vivi da sola, a trenta anni, quindi non dare consigli, – si scagliò contro Francesca. – A quaranta anni sarai pronta ad accettare chiunque…

Valentina ascoltava in silenzio la madre e la sorella, guardandole con un’espressione indifferente.

– Continui a lodarlo… Appartamento di una stanza, in un palazzo vecchio, la macchina è italiana, da vergognarsi, non c’è nulla di cui vantarsi, – affermò Maria con arroganza.

– Vale, cosa ne pensi tu? – chiese Francesca alla sorella che era rimasta in silenzio. – Hai qualche opinione in merito?

– Non so, forse mamma ha ragione in qualcosa, – balbettò la ragazza, che fino a un attimo prima aveva difeso il marito ma ora sembrava cedere all’opinione della madre. – Di recente mi ha detto che dovrei cercare lavoro…

– Vedi! – esclamò Maria, incrociando le braccia sul ventre. – Si arriva anche a questo. Chissà cosa succederà in futuro!

– E perché Valentina non dovrebbe lavorare e restare a casa? Pochi possono permetterselo. Mi stupisco che Enrico non l’abbia spinta a lavorare prima, – opinò Francesca.

– Non capisco perché lo difendi così tanto? Hai messo gli occhi su di lui? – disse la donna, fissando attentamente la figlia.

– Perché temo che con la tua pressione potresti rovinare la vita di mia sorella, – spiegò Francesca con calma.

– Non è affar tuo, – ruggì la signora Maria alla figlia maggiore. – Dai consigli non richiesti. Valentina merita di meglio. Se lui la amasse, farebbe di tutto per non farle mancare nulla. Se almeno Enrico avesse un bell’aspetto, ma è insignificante e non ha nemmeno soldi…

Valentina, con la bocca aperta, ascoltava ogni parola della madre.

Le prediche di Maria fecero effetto. Presto, la ragazza iniziò a sollevare obiezioni a Enrico.

– Pensi di guadagnare abbastanza? – chiese al marito.

– Va bene, perché?

– Io non credo, – scosse la testa Valentina. – Dovresti cercare un altro lavoro.

– Un altro? A me va bene così com’è, – rispose l’uomo, leggermente preoccupato.

– A me no! – dichiarò categorica Valentina. – L’appartamento è piccolo, la macchina italiana… Non c’è nulla di cui vantarsi con i vicini…

– Strano, prima andava tutto bene, – rifletté Enrico. – Cosa è cambiato?

– Nulla è cambiato, solo che ho iniziato a vederti con occhi diversi. Prima le emozioni mi offuscavano la vista, ora vedo tutto com’è, – si giustificò Valentina con il marito.

– Ottimo, – rispose con freddezza Enrico, decidendo che si sarebbe fermata lì.

Tuttavia, incalzata da Maria, Valentina continuava a mettere pressione su Enrico.

– Ascolta, inizia a infastidirmi il tuo malcontento, – disse con i denti serrati l’uomo. – Ho capito, ma non riesco a fare di più.

– Cerco un marito che cresca, non che rimanga fermo, – disse tristemente Valentina.

– Scusa se non sono così! – rispose freddamente Enrico e, entrato in camera, aprì l’armadio contenente le cose della moglie. – Preparati!

– Dove dovrei prepararmi? – chiese sorpresa Valentina, alzando un sopracciglio.

– Da qualche parte con un appartamento nuovo e una macchina straniera, – constatò l’uomo. – Non mi perdonerei mai se vivessi tutta la vita con uno come me. Sono sicuro che troverai qualcuno che ti coprirà d’oro e diamanti. Io non posso…

La prima a sapere che Enrico aveva cacciato Valentina di casa fu Maria.

– Che meschino! Chi l’avrebbe mai immaginato che avrebbe fatto una cosa del genere?! Non avrei mai dovuto permettere che lo sposasse, – esclamò Maria, maledicendo il genero per la sua azione vile.

– Gli chiedevo solo di crescere e guadagnare di più, – disse Valentina asciugandosi le lacrime dalle guance.

– Che dire di lui? È un uomo e basta. Troverai di meglio, e Enrico rimpiangerà ogni cosa e striscerà ai tuoi piedi, – la rincuorò Maria.

Senza casa e marito, Valentina si trasferì a casa della madre nella sua vecchia camera.

– Cosa farai ora? – chiese la sorella Francesca, giunta al primo accenno della madre.

– Niente, – rispose con indifferenza Valentina, con il telefono in mano.

– Hai pensato a un lavoro? – domandò direttamente Francesca alla sorella minore.

– Non ci ho pensato. A che serve? Troverò solo un uomo più ricco di Enrico, – disse con indifferenza Valentina.

– Perché infastidisci tua sorella? Ha appena vissuto un grande stress, che si riposi, – difese la figlia più giovane Maria.

Per circa due mesi, la donna sostenne la figlia che passava le giornate sul divano.

Presto, però, si rese conto di non poter farcela da sola e chiamò Francesca, chiedendole di andare da loro.

Dopo il lavoro, la ragazza si recò dalla madre, pensando che ci fosse qualcosa di urgente.

– Non vuoi aiutare tua sorella? – chiese Maria con tono di rimprovero.

– In che modo?

– Non come, ma in termini economici, – corrette severamente Maria. – Per noi due è dura.

– Chi ti ha costretto a insistere con Valentina per divorziare? – esplose Francesca, sorprendo la madre con un’affermazione inaspettata. – Se non ti fossi intromessa, tutto sarebbe andato bene.

– Ma come ti permetti?! – Maria portò una mano al petto. – Come osi dire una cosa simile? Enrico è un incapace, un vigliacco! Non è riuscito a tenere una come Valentina e ha mollato. Lo sai? Vai via da qui! Non voglio vederti! Invece di aiutarci, ci giudichi!

All’urlo di Maria, uscì dalla stanza Valentina. Vedendo la sorella, si mise con le mani sui fianchi.

– Difendi uno che mi ha tradito e buttato fuori casa?

– Sei tu che hai sbagliato! Non ascoltare mamma…

– Vuoi darmi lezioni? Pensi di essere la più intelligente? Come mai allora sei ancora sola? – gridò Valentina.

Francesca scosse la testa, ascoltando le isterie della madre e della sorella, e si diresse verso l’uscita.

Non aveva alcuna intenzione di continuare i rapporti con i familiari, come del resto Valentina e Maria.

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