I nonni ricchi, ma senza aiuto: perché non vogliamo il loro sostegno per l’anticipo
Mio marito ha genitori benestanti, ma si sono rifiutati di aiutarci con lanticipo per la casa: un bambino non ha bisogno di nonni così.
I genitori di mio marito, Matteo, sono persone agiate. Vivono in una grande villa nel centro di Milano, possiedono diverse macchine e viaggiano spesso allestero per vacanze. Io, invece, sono cresciuta in una famiglia modesta in un paesino vicino a Bologna. Quando ho conosciuto Matteo e abbiamo deciso di sposarci, le nostre differenze non contavano. Eravamo giovani, innamorati e pronti a costruirci una vita con le nostre forze. Certo, non avremmo rifiutato un aiuto, se offerto, ma non ci contavamo racconta Ginevra.
Con Matteo sognavamo da tempo una casa nostra. Stanchi di saltare da un affitto allaltro, tra monolocali con problemi sempre nuovi carte da parati che si staccano, rubinetti che perdono, e proprietari che aspettano solo che ce ne andiamo. I genitori di Matteo sapevano delle nostre difficoltà, ma facevano finta di nulla. Avevano i mezzi per aiutarci, se avessero voluto. Ma evidentemente non volevano.
I miei genitori vivono lontano, nelle campagne bolognesi. Hanno un reddito modesto, e non mi sarei mai aspettata il loro sostegno. Con i suoceri, invece, siamo nella stessa città, ma dopo il matrimonio abbiamo scelto di non vivere con loro volevamo essere indipendenti. Abbiamo affittato un appartamento, lavorato fino allo stremo, rinunciando alle vacanze per mettere da soldi per un posto nostro. I suoceri lo sapevano, ma preferivano restare in disparte.
Una volta siamo andati a trovarli. Mia suocera, come al solito, ha iniziato a chiedere quando lavremmo fatta diventare nonna. Ho colto loccasione per accennare:
Penseremo a un bambino quando avremo una casa. Al momento non abbiamo nemmeno i soldi per lanticipo.
Lei ha scrollato le spalle con falsa pietà, senza dire una parola. Il suo sguardo era vuoto, come se le mie parole si fossero dissolte nellaria.
Dopo qualche mese, ho scoperto di aspettare un bambino. La notizia ci ha sconvolto la vita. Abbiamo annunciato ai genitori di Matteo che sarebbero diventati nonni. Erano euforici, ci hanno abbracciati, già progettavano come avrebbero coccolato il nipotino. Ho deciso di essere sincera e ho chiesto se potessero aiutarci almeno con lanticipo. Dopotutto, per un bambino è importante crescere in una casa propria.
Ma mia suocera ha cambiato espressione allimprovviso. Con tono gelido ha detto che non avevano soldi da parte e non potevano fare nulla. Una bugia! Il giorno prima, mio suocero aveva vantato a Matteo di voler comprare un nuovo SUV. A quanto pare, per lauto i soldi ci sono, ma per la casa del figlio e del futuro nipote no.
Ho cercato di trattenermi, ma dentro ribollivano rabbia e delusione. Il sogno di una casa dove crescere nostro figlio svaniva davanti ai miei occhi. Ho accettato che avremmo dovuto continuare a vivere in affitto.