Paolo e Chiara erano sposati da due anni. Si amavano molto, ma spesso tra loro c’era tensione a causa del rapporto di lei con la suocera.
Chiara era dolce e gentile, sempre desiderosa di compiacere chi le stava intorno, specialmente i nuovi familiari.
Nonostante i suoi sforzi, Chiara sentiva la freddezza e il distacco di Maria.
La suocera non diceva mai nulla di negativo in faccia, ma gli sguardi, il tono e sottili allusioni la facevano sentire un’ospite sgradita.
Ogni volta che tornava a casa, Chiara si sentiva agitata.
– Paolo, mi sembra che tua madre non mi apprezzi, – diceva preoccupata a suo marito.
Paolo sosppirava, depositava il libro che leggeva e rispondeva:
– Ma no, che dici? Mamma ti rispetta, è solo una persona riservata. Sai com’è stato difficile per lei crescere noi figlioli da sola dopo la morte di papà.
– Capisco che abbia attraversato un periodo difficile, ma perché allora mi sembra che mi critichi sempre alle spalle?
– Sono solo fantasie, Chiara…
– No! Ti ho detto di aver sentito Maria parlarne con tua nonna. Diceva che sono incapace e che non le piaccio, – gli ricordava Chiara.
– Non sai esattamente di chi parlava. Parliamo di qualcosa di piacevole. Che ne dici di andare al cinema domani per vedere un bel film? – cambiava argomento Paolo.
Tuttavia, Chiara non riusciva a scacciare facilmente i suoi dubbi. Sapeva che la suocera non nutriva simpatia per la sua famiglia, anche se non lo manifestava apertamente.
Dopo l’ennesima visita, Chiara decise di chiarire i suoi dubbi.
La volta successiva, Chiara decise di portare con sé un registratore.
Chiara entrò in cucina e nascose il piccolo registratore tra gli strofinacci, che aveva comprato tempo fa per le sue lezioni universitarie.
Poi si comportò normalmente, aiutando Maria a preparare la cena.
Rientrata a casa, Chiara andò a dormire senza dire nulla a Paolo del suo piano.
Il giorno dopo, si recò dalla suocera, fingendo di voler aiutare, anche se in realtà andava a recuperare il registratore.
Chiara lo trovò dove lo aveva lasciato. Agitata, tornò a casa.
La sera, quando Paolo tornò, Chiara lo avvicinò con aria misteriosa:
– Paolo, ascoltiamo una cosa, – disse stringendo in mano il registratore.
– Cos’è? – chiese stupito Paolo, togliendosi il cappotto. – È un registratore? Cosa c’è sopra?
– Ti prego, ascolta, – insistette Chiara e avviò la registrazione.
Inizialmente si sentivano rumori di cucina: acqua, piatti, commenti sul tempo.
Poi si sentì la voce irritata di Maria che chiamava qualcuno.
Quando le risposero, la sua voce divenne più dura.
– Non capisco che ha visto mio figlio sposando lei. Non sa cucinare! – iniziò Maria – Non sanno fare neanche un tè! Dai suoceri si capisce tutto, sono tutti uguali…
Ci furono altre osservazioni offensive sull’aspetto e le maniere di Chiara.
Maria salutò amabilmente e accese la TV.
Chiara spense la registrazione, guardando Paolo con speranza e paura.
– Ora vedi che avevo ragione? – chiese, trattenendo le lacrime.
Paolo rimase in silenzio, imbarazzato e confuso.
Capiva che la madre si era comportata male, ma era difficile accettare che Chiara avesse ascoltato di nascosto.
– Mamma è sempre stata diretta, – disse infine, guardando la moglie. – Forse l’ha detto senza riflettere…
– Senza riflettere?! – esclamò Chiara, sentendosi tradita. – Insultando la mia famiglia?! Che giustificazione le trovi!
– Forse sta solo passando un brutto periodo… Parliamone pacatamente con lei, spieghiamo…
– No, Paolo! Non voglio più sopportare queste umiliazioni! Se non mi difendi, dobbiamo ripensare al nostro rapporto! – detto ciò, Chiara uscì dalla stanza lasciando Paolo con pensieri pesanti.
Sapeva che la situazione necessitava una soluzione, ma non sapeva come agire.
Più tardi, quella sera, quando gli animi si furono calmati, Paolo chiamò la madre.
Spiegò la situazione a Maria e chiese di scusarsi con Chiara per le sue parole.
– Mamma, non si fa… è troppo…
– Ha origliato? Ha registrato la mia conversazione? Chi glielo ha permesso?! Vado alla polizia e la denuncio per violazione della privacy! – urlò Maria. – E tu vuoi che mi scusi? Deve chiedermi il perdono!
– Mamma, basta! – interruppe Paolo. – Ti ascolti?
– Sì, ti sento! E non voglio vederla in casa mia! Mi hai sentito? Controllerò che non abbia sparso registratori in giro. Non si può nemmeno parlare! – piangeva Maria. – E tu la difendi!
– Non farlo! – urlò Paolo, furioso che la madre avesse esagerato.
– Non sei tu a decidere! – rise Maria e chiuse la chiamata.
Paolo provò a richiamarla, ma invano.
Per evitare problemi, Paolo andò da lei per convincerla a non agire e umiliare Chiara.
Maria non gli aprì neanche la porta, sapendo l’argomento.
Quando Maria si calmò, decise di non andare da nessuna parte, ma di non permettere più a Chiara di entrare in casa, mettendo Paolo contro di lei.
Paolo capì rapidamente il piano e iniziò a frequentare raramente i genitori.