Oggi ho invitato la mia ex nuora e i suoi figli per la Vigilia di Natale, ma ho vietato a mio figlio di partecipare.

Nella mia memoria, ancora viva come il profumo del panettone, ricordo quel Natale di tanto tempo fa quando invitai la mia ex nuora, ladorata Beatrice, con i suoi bambini alla vigilia, ma vietai a mio figlio di presentarsi. Preparai con cura il cenone, apparecchiai la tavola con tovaglie ricamate e attendevo con trepidazione larrivo di Beatrice e dei miei nipotini. Avevo sfornato un dolce apposta per loro e comprato regali con i miei risparmi, sperando che riempissero la casa di canti natalizi e allegria. Finché avrò fiato, sarò sempre al loro fianco.

Mentre pelavo le castagne per il ripieno, non resistetti e chiamai Beatrice per invitarla con i bambini. A mio figlio, invece, ordinai di starsene lontano. Glielavevo già detto anni prima, quando lasciò la sua prima moglie: non avrei mai accettato unaltra nuora. Per me, la mia nuora era e sarebbe sempre stata Beatrice.

Mio figlio aveva chiuso il matrimonio cinque anni prima, un gesto egoista, soprattutto perché se nera andato per unaltra donna quando il più piccolo dei bambini aveva appena qualche mese. E già prima, mentiva a Beatrice, dicendo di essere al lavoro mentre invece corteggiava lamante. Lei, con due figli in braccio, faticava giorno e notte, mentre lui si perdeva in bugie. Poi laltra gli impose di scegliere, e lui, senza esitare, lasciò tutto.

Fin dallinizio, presi le parti di Beatrice. Mio figlio agì da vigliacco. Pagava il mantenimento, ma che valeva? I bambini avevano bisogno di un padre, non solo di soldi. Lui non mi ascoltò e lanno dopo si risposò. Tutti credevano che avrei accettato la nuova donna, ma io non cedetti. Poi nacque un altro bambino, ma neppure quello mi fece cambiare idea.

Per me, i miei nipoti erano solo quelli di Beatrice. Non ne volevo altri. Gli dissi pure che un giorno sarebbe tornato con la coda fra le gambe. Per ora, però, festeggiavo con lei e i bambini.

Con Beatrice e i miei nipoti, avevamo un legame speciale. Ci vedevamo spesso, ci telefonavamo, condividevamo le feste. Lei dedicava ogni istante ai figli, e io, come nonna, facevo del mio meglio: li ospitavo, li aiutavo con i compiti, davo quel che potevo. Col tempo, Beatrice divenne come una figlia. I suoi genitori vivevano lontani, a seicento chilometri, e non potevano sostenerla.

Ora il Natale era alle porte. Preparai il panettone, sistemai la tovaglia più bella e aspettai che arrivassero. Avevo fatto un dolce per i bambini e comprato regali con le ultime lire. Che cantassero le canzoni di Natale e portassero luce in casa. Finché il cuore avrà battuto, sarei stata lì per loro.

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Oggi ho invitato la mia ex nuora e i suoi figli per la Vigilia di Natale, ma ho vietato a mio figlio di partecipare.