Ospiti inaspettati: Ringraziamenti alla suocera per le visite imposte

Ospiti indesiderati: Grazie alla suocera per gli invitati imposti

Ero seduta in cucina nel nostro piccolo appartamento a Palermo, stringendo una tazza di tè ormai freddo, cercando di trattenere le lacrime di rabbia. Quattro anni di matrimonio con Andrea, infiniti sacrifici per avere una casa nostra, e ora la nostra dimora si è trasformata in un luogo di passaggio grazie a sua madre. L’ultima goccia è stata la sua amica, che mi ha praticamente imposto senza nemmeno chiedere il nostro parere.

Io e Andrea veniamo dalla provincia. Anni passati in affitto, con gli scarafaggi come vicini di casa, ci hanno insegnato a contare ogni centesimo. Abbiamo risparmiato su tutto per permetterci un mutuo. I nostri genitori non ci hanno aiutato molto: mia madre ci ha regalato un frullatore per il matrimonio, mentre la suocera, Zita, ci ha dato un tostapane che si è rotto dopo un mese.

Dopo anni di sacrifici, finalmente abbiamo comprato un bilocale. I lavori li abbiamo fatti da soli, non avevamo i soldi per gli operai. Andrea incollava la carta da parati di notte, io dipingevo le pareti finché non mi crollavano le braccia. I parenti non solo non ci hanno aiutato – li vedevamo solo alle feste. Ma appena abbiamo sistemato la casa, Zita ha annunciato:

«Dovete ospitare la mia amica Lidia. Le ho fatto avere un posto in un centro termale, ora è in debito con me. Mostratele un po’ la città!»

Non ha chiesto se per noi andava bene. Ci ha messi di fronte al fatto compiuto. Quindi, lei si preoccupa della sua salute, mentre noi dobbiamo sacrificarci per una sconosciuta, perdendo tempo ed energie? Ero furiosa, ma Andrea, come al solito, non ha detto una parola.

Abbiamo incontrato Lidia alla stazione. Si è rivelata una donna arrogante e senza ritegno. Le abbiamo fatto vedere i monumenti di Palermo, ma lei si comportava come se fossimo le sue guide personali. Chiedeva caffè, pranzi, voleva più foto di noi. Ci sentivamo come servi a gratis. Ribollivo di rabbia, ma ho tenuto duro per mio marito.

Non era la prima volta che Zita ci imponeva i suoi parenti. L’anno scorso ci ha scaricato suo fratello minore, Vittorio, per un mese. Mangiava a nostre spese, si ubriacava, urlava di notte, e una volta ha addirittura preso la giacca di Andrea, dicendo che a lui serviva di più. Poi ha preteso che gli trovassi una “fidanzata cittadina” per non tornare al paese. Ero sconvolta, ma Zita ha solo scrollato le spalle: «Ma è giovane, lascialo sfogare!»

Lidia se n’è andata raggiante, ma dentro di me è rimasta un’amarezza profonda. Sapevo che non sarebbe finita lì. Andrea non sa dire di no a sua madre. Sembra aver dimenticato come, a 17 anni, lei lo ha cacciato di casa con uno zaino in spalla, gridando che doveva cavarsela da solo. Ora invece fa la santa, e lui crede a ogni sua parola.

Ho provato a parlargli, spiegandogli che siamo una famiglia a parte, che presto avremo un figlio e non abbiamo bisogno di estranei in casa. Ma mi guardava con occhi vuoti, come se non mi sentisse.

«Cristina, mamma vuole solo il nostro bene», ripeteva come un disco rotto.

Il nostro bene? Zita ci usa come le pare! Lei ha un bilocale con il mutuo, perché non ospita i suoi invitati lì? Non ci ha dato un euro per la nostra casa, e ora approfitta della nostra gentilezza. Mi sale il sangue alla gola quando vedo il suo sorriso falso. Con Andrea fa la madre premurosa, ma alle sue spalle è una sfrontata che ignora i nostri confini.

Una volta ho perso la pazienza. Appena Lidia era partita, Zita ha chiamato per “ringraziarci” e subito dopo ha accennato che presto sarebbe arrivata sua cugina. Sono esplosa:

«Basta! Questa è casa nostra, non un albergo! Se vuoi aiutare le tue amiche, ospitale tu!»

Ha sbuffato al telefono: «Ingrata! Io mi sacrifico per voi e tu mi tratti così?»

Andrea, sentendomi urlare, è impuallidito.

«Cristina, perché sei così con mamma? Non lo fa con cattiveria.»

L’ho guardato, e il cuore mi si è stretto dal dolore. Non vede come sua madre lo manipola, come sta rovinando la nostra famiglia. Voglio proteggere la nostra casa, il nostro futuro bambino, ma come posso se mio marito sta dalla sua parte?

Ora sono di fronte a una scelta: tacere e sopportare, o mettere un ultimatum. Sogno che Zita sparisca dalle nostre vite, che Andrea finalmente apra gli occhi sulla sua vera natura. Ma ho paura che, se apro un conflitto, perderò io. Come posso mettere mia suocera al suo posto senza distruggere la mia famiglia?

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