Padre… Oksana ti ha chiesto di non venire al matrimonio…

Babbo Ottavia ha chiesto che non andiamo al matrimonio Dice che si vergogna di noi, dei suoi genitori di campagna. Ma come può essere come può essere, Valeria Io ho aspettato con tanto amore questo giorno, di vedere mia figlia sposata. E ora non ci vuole vedere, si vergogna di noi Che cosa è successo?

Pronto, mamma, Vittorio mi ha chiesto di sposarlo, te lo immagini? Ho sempre sognato di entrare nella sua famiglia!

Valeria era felice per la figlia. Intelligente, bella, la loro Ottavia. Lei e il marito avevano sempre sostenuto ogni suo sogno. Dopo la scuola, la ragazza voleva entrare in unaccademia di moda, con quel viso e quella figura.

Ma servivano soldi per gli studi. Il padre vendette i buoi e i maiali, e i soldi bastarono appena. Ottavia tornava raramente al paesino, la vita di città laveva travolta come un vortice. Iniziò a guadagnare da sé, facendo servizi fotografici e sfilate. I genitori erano orgogliosi che la figlia fosse indipendente.

Vittorio era lunico figlio di un uomo importante, abituato a ottenere tutto. Ottavia non presentò mai i suoi genitori al fidanzato, né li invitò in città. Diceva di non avere tempo, che la sua vita con Vittorio era piena di viaggi allestero.

Valeria faceva le pulizie a scuola e mostrava con orgoglio le foto della figlia alle colleghe.

Valeria, perché Ottavia non porta mai il fidanzato a conoscerci? Si vergogna, forse?

Ma no, Anna, Ottavia ci vuole bene, a me e a suo padre.

Ma quando è venuta lultima volta? E telefona spesso?

La settimana scorsa ha chiamato, si sposa. Dobbiamo pensare a un regalo e ai vestiti.

***

Ottavia, quando verrai con il fidanzato a farci conoscere? Tuo padre ha preparato il suo vino migliore, vorrebbe brindare con il genero.

Mamma, ma che brindisi lui non beve. Non abbiamo tempo, stiamo organizzando il matrimonio, cè troppo da fare.

E quando sarà, figlia mia? Dobbiamo prepararci anche noi, comprare i vestiti.

Mamma, senti Non venite al matrimonio. Pensa un po, Vittorio viene da una famiglia ricca, ci sarà tutta lalta società, e voi Con papà che odora sempre di stalla. Ti rendi conto del contrasto? Sembrate gente di campagna e non sapete comportarvi. Come credi che mi sentirei?

Va bene, figlia mia, non ci vedrai.

Valeria non sapeva come dirlo al marito. Lui aveva atteso quel giorno con tutto il cuore, di vedere la sua adorata figlia in abito bianco, di augurarle felicità. Tutta una parete di casa era coperta di foto di Ottavia, il padre ricordava ogni dettaglio e spesso si fermava a guardare la sua bellezza.

Babbo Ottavia ci ha chiesto di non andare al matrimonio Dice che si vergogna di noi.

Ma come Come può essere, Valeria Io ho aspettato questo giorno con tanta gioia E ora non ci vuole vedere, si vergogna Che cosa è successo?

Michele impallidì. Valeria gli portò un bicchiere dacqua e le gocce per il cuore.

Michele, non agitarti Non andremo, pazienza.

Quella notte dovettero chiamare lambulanza, il dolore era troppo forte.

Sai cosa, Valeria? Andremo comunque al matrimonio e la benediremo, ne abbiamo il diritto! Vedremo se ci manderà via!

Valeria non voleva, ma sapeva che non poteva fermarlo. Trovare la data e il ristorante fu facile: Vittorio era una persona nota, e tutto era sui giornali. Valeria chiese a una collega di cercare, a casa non avevano internet.

Prese in prestito un vestito elegante, comprò un abito nuovo a Michele, e il giorno del matrimonio partirono per la città. Entrarono nel ristorante mentre i festeggiamenti erano al culmine, gli ospiti brindavano agli sposi.

Valeria e Michele, con un mazzo di fiori in mano, si avvicinarono in silenzio. Quando il presentatore chiese chi volesse fare gli auguri, Michele gridò: Noi!

Vittorio e Ottavia, vi auguriamo una vita felice! Che i vostri figli non dimentichino mai le loro radici, chi sono e da dove vengono, che rispettino i genitori e non se ne vergognino. Evviva gli sposi!

Michele posò i fiori sul tavolo degli sposi, prese la mano della moglie e uscì dalla sala.

Vittorio guardò Ottavia stupito.

Chi erano quelle persone, Ottavia?

Sono miei parenti.

Vittorio raggiunse Michele e Valeria.

Dove andate? Restate, festeggiate con noi! Ottavia mi ha detto che non ha più famiglia, che i suoi genitori sono morti e che non ha nessuno.

Morti? Noi siamo vivi

Voi siete i genitori di Ottavia? Perché ha mentito?

Si vergogna di noi, Vittorio. Siamo gente semplice, non fatta per lalta società, non abbiamo soldi né modi eleganti. Per questo ha mentito.

Mi dispiace Non lo sapevo Perdonatemi.

Vittorio, vedo che sei una brava persona. Non rimproverare Ottavia, siate felici.

No, suocera, verremo a trovarvi e sistemeremo questa situazione. Tornate dentro!

No, andiamo via, non vogliamo rovinare il giorno di nostra figlia. Se non ci vuole, non ci imponiamo.

Passarono tre mesi. Ottavia non chiamò e non si fece vedere.

Valeria stendeva il bucato in cortile quando arrivò un taxi. Ottavia scese con una valigia. Valeria continuò a stendere.

Mamma, ciao. Sono tornata. Non sei contenta?

Ciao. Perché sei tornata?

Cosa vuoi dire? Sono tornata a casa.

Ah a casa, dici.

E babbo dovè?

Al cimitero.

Che brutti scherzi, mamma.

Non è uno scherzo. Tu ci avevi già sepolti prima, ma tuo padre è morto davvero due mesi fa. Non ha sopportato il tuo tradimento. E io non te lo perdonerò mai. Mi hai tolto un marito e una figlia. Torna da dove sei venuta, qui non cè più posto per te.

Ottavia entrò in casa. Silenzio. Il letto del padre non cera più. Nemmeno le sue foto alle pareti. Tutto sembrava estraneo, come se non avesse vissuto lì per diciassette anni.

Mamma, non potevo venire prima, io e Vittorio siamo stati tre mesi allestero, su unisola, non cera campo. Vittorio mi ha rimproverata per le bugie. E poi Divorzieremo, siamo troppo diversi, tre mesi insieme sono bastati per capirlo. Penso di trasferirmi allestero, ho un contratto con unagenzia. Il mondo non finisce con Vittorio.

Vivi come vuoi, Ottavia. Addio.

Il cancelletto si chiuse. Se ne andò.

Valeria rientrò in casa e pianse. Comera possibile? Quella bambina era stata così dolce e affettuosa. Non aveva più una figlia, doveva abituarsi. Ottavia aveva fatto la sua scelta. Valeria guardò a lungo fuori dalla finestra. Meglio la solitudine che una figlia così.

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