Alessia sorrise appena quando Stefano le disse che se ne andava. – Ma che ne so, che fatico questa!
Allora, ti devo raccontare questa storia strana, così ti tengo aggiornata. Mi trovavo a lavorare come
– Non permetterò che lo faccia, Giuseppina! Solo attraverso il mio corpo! – urlò Giuseppina, bloccandole
“Ha scelto il lavoro, non me” — Tu… tu… Non credo alle mie orecchie!
La camicia da sposa c’era stata. L’allegría? No. Rossana aveva tirato fuori con cura l’
Clara Moretti si affacciava alla finestra, fissando le ombre danzanti del tramonto. In mano tremava una
Maria stava sistemando la casa siciliana per l’estate quando il cellulare prese a trillare. Era suo suocero. –
– Bene, nostro figlio torna qui di nuovo? – Antonia Rossi sistemava velocemente i dolci al cucchiaio
**La Causa contro il Figlio e lo Sgombero dalla Casa** Silvia si svegliò di soprassalto per il fracasso.
Isabella rilesse una volta l’email e cliccò su “invia”. Bene, adesso poteva andare a prendere un caffè.
Tutto era perfetto finché non è tornata. — Cosa ci fai qui? — Clara quasi rovesciò la tazza di caffè
La casa, la rabbia — Che intendi fare? Stai davvero per darle la casa? E io? Che ne sarà di me e dei bambini?
Sofia e il figlio che non c’era Non che Sofia odiasse suo patrigno, ma lo rifiutava. Non era mai
Napoli, 15 ottobre Nel corso degli anni ho imparato una cosa: non si giudica mai una persona finché non
Ogni volta che mio marito partiva per un viaggio d’affari, mio suocero mi chiamava nella sua stanza per
Diario, 15 maggio. Ieri ho visto mia sorella Ginevra prendere finalmente una decisione che avrebbe dovuto
Il silenzio di Giulia parve non turbare la suocera. Ma questa, con voce fredda ma carica di ironia, lo
Tarda sera suonò il telefono. Corsi a rispondere e udii la voce della figlia. – Mamma, sono io, Chiara.
Lungo le colline dell’Italia settentrionale, dove l’industria ha plasmato le città e l’
**Diario di Matteo Rossi** Il ballo di maturità. Per la maggior parte delle ragazze delle superiori
– Non osare parlare così di mia madre! – Lorenzo batté il pugno sul tavolo, facendo sobbalzare le tazzine.
La primavera riluceva tra le pieghe del lume di un’imbrunire romano, accarezzando i muri freschi di calce.
Gianna diedà un’ultima occhiata alla sua cascina, davanti a San Martino. Tutto a posto, i nappini alle
Fiorella rimestava distrattamente la minestra di verdure quando la vicina Caterina Rossi sussurrò dalla
– Ma sei fuori di testa! Non possiamo invitare loro! – Vittorio batteva nervosamente le nocche sul piano
























