La primavera riluceva tra le pieghe del lume di un’imbrunire romano, accarezzando i muri freschi di calce.
Gianna diedà un’ultima occhiata alla sua cascina, davanti a San Martino. Tutto a posto, i nappini alle
Fiorella rimestava distrattamente la minestra di verdure quando la vicina Caterina Rossi sussurrò dalla
– Ma sei fuori di testa! Non possiamo invitare loro! – Vittorio batteva nervosamente le nocche sul piano
Carlo tornò a casa affamato dopo una lunga giornata in ufficio. Maria, non trovandola in casa, si diresse
Quella vicina del quinto piano Mariangela Rossi sapeva sempre tutto del palazzo. Chi entrava, chi litigava
L’estate finale La nebbia si stendeva come un lenzuolo sottilissimo sul fiume Arno. Anna Romano sedeva
Oggi ho guardato i biglietti aerei con incredulità. “Un posto in prima classe… per Luca. Un altro per
Avevo la fortuna di lavorare come segretaria dell’ingegnere capo, in una grande fabbrica a Bologna.
**Diario Personale** “Dottore, me lo dica chiaramente!” La voce di Elena tremava, le dita
“Mi salvò la vita, poi io distrussi la sua.” — Chiara! Chiara, ma che stai combinando?
Luca si chiudeva in cucina, percorrendola su e giù con nervosismo. L’atmosfera fumigante del minestrone
Oggi è stato un giorno strano. Maria (mia suocera, detta “nonna” da tutti) mi ha chiamato per il suo
L’Ultimo Raccolto – Non permetterò mai che tu faccia questo, Giuseppina! Solo attraverso il mio corpo!
La Vergogna che non Passa Mariangela Rossi asciugò la polvere dalla cornice dove era immortalata, giovane
**16 Maggio 2024** Ero davanti allo specchio del bagno, il mascara tremava tra le dita. L’ultima volta
Aveva letto l’email per l’ennesima volta e premuto invia. Era ora di prendersi un caffè.
Alla finestra sta calando la sera, ma mamma non torna. Giulia, ruotando le ruote della sua carrozzina
Livia Rossini stava accanto alla finestra e guardava i bambini del vicinato correre nel cortile.
– Basta tacere! – gridò Elisa, sbattendo una mano sul tavolo. – Dieci anni ho sopportato i tuoi comportamenti
Ricordo ancora il pesante silenzio di quei pomeriggi anni Quaranta a Napoli, quando mia madre, Caterina
Tutto era perfetto finché non è tornata – Cosa ci fai qui? – Laura quasi rovesciò il caffè dalla tazzina
“Ah, la Giulia!” sbotò Vittorio, tirandosi su il colletto contro l’ostinazione di Tiziana
**DIARIO DI VERONICA** Mia cugina Ginevra è stata il mio modello da bambina. Viveva a Milano, io a Firenze.
– Letizia, ma hai perso proprio la testa? – Francesca colpisce il tavolo con un palmo, facendo tintinnare
























