Papà, ti presento la donna che sarà mia moglie e tua nuora.

«Papà, ti presento, sarà mia moglie e tua nuora.»
«Papà, ti presento la mia futura moglie, tua nuora, Agostina!» esclamò Mario, raggiante di felicità.
«Cosa?!» domandò sbalordito il professore, dottore in scienze, Romolo Bianchi. «Se è uno scherzo, non è per niente divertente.»
Luomo osservò con disgusto le ruvide dita della “nuora” e lo sporco incastrato sotto le unghie. Gli sembrava che quella ragazza non sapesse cosa fossero lacqua e il sapone.
«Mio Dio! Quanto è meglio che la mia cara Annelisa non abbia vissuto questa vergogna! Abbiamo cercato di insegnare a questo ragazzo le migliori maniere», pensò tra sé, oppresso.
«Non è uno scherzo!» rispose Mario con audacia. «Agostina resterà con noi, e fra tre mesi ci sposeremo. Se non vuoi essere alle nozze, farò a meno di te!»
«Buongiorno!» sorrise Agostina, dirigendosi in cucina con fare domestico. «Ecco i panzerotti, la crostata di more, i funghi secchi» enumerò i prodotti che estrasse da una sacca logora.
Romolo si portò una mano al cuore, vedendo come Agostina avesse macchiato la tovaglia bianca come la neve, su cui si era riversata la marmellata.
«Mario! Svegliati! Se è per vendetta, è troppo crudele Dove hai trovato questa ignorante? Non la voglio in casa mia!» gridò il professore.
«Io amo Agostina. E mia moglie ha il diritto di vivere nella mia casa!» rispose il ragazzo con un sorriso beffardo.
Romolo capì che il figlio lo stava deridendo. Senza replicare, in silenzio, si ritirò nella sua camera.
Da qualche tempo, il rapporto con Mario era cambiato. Dopo la morte della madre, il ragazzo era diventato incontrollabile. Aveva abbandonato luniversità, parlava con insolenza al padre e viveva una vita sregolata, senza preoccupazioni.
Romolo sperava che il figlio cambiasse. Che tornasse intelligente e buono, come un tempo. Ma ogni giorno si allontanava di più. E ora, quel giorno, aveva portato in casa quella contadina. Aveva capito che il padre non avrebbe mai accettato la sua scelta, perciò aveva invitato proprio colei che non avrebbe mai capito
Poco dopo, Mario e Agostina si sposarono. Romolo rifiutò di partecipare al matrimonio, non volle accogliere lindesiderata nuora. Si sentiva furioso che al posto di Annelisa, perfetta padrona di casa, ci fosse quella ragazza rozza, che non sapeva nemmeno mettere insieme due parole.
Agostina, come se non notasse il cattivo atteggiamento del suocero, cercava di piacergli, ma peggiorava solo le cose. Luomo non vedeva in lei nulla di buvo, solo perché era ignorante e aveva pessime abitudini.
Mario, dopo aver finto di essere un marito esemplare, ricominciò a bere e a ubriacarsi. Il padre sentiva spesso litigare i giovani, e si compiaceva, sperando che Agostina se ne andasse finalmente di casa.
«Romolo, vostro figlio chiede il divorzio, e mi caccia in strada e io aspetto un bambino!» un giorno entrò Agostina in lacrime, disperata.
«Prima di tutto, perché proprio in strada? Puoi tornare da qualche parte E il fatto che tu sia incinta non ti dà il diritto di restare qui dopo il divorzio. Scusa, ma non mi intrometto nei vostri affari», dichiarò luomo, segretamente contento di sa

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