Passione Infuocata

Amore in Padella

Marco e Giulia erano appena rientrati dal supermercato. Carichi di buste, le sistemarono in cucina e iniziarono a svuotarle. Marco, preso dai suoi pensieri, si voltò all’improvviso verso Giulia e, con un sorriso, le disse:

— Giuli, vai a riposarti. Io preparerò qualcosa di speciale… la mia ricetta segreta. Spezzatino!

— Tu sai fare lo spezzatino? — Giulia rimase immobile, a bocca aperta.

— Sì, perché? Che c’è di strano? — rispose lui, sinceramente stupito.

— No, è solo che… — all’improvviso, Giulia si coprì il viso con le mani e scoppiò in lacrime. Silenziosamente, ma con un nodo in gola, come se un fiume di emozioni avesse trovato sfogo.

Marco si avvicinò, disorientato, e si sedette accanto a lei.

— Giuli, cosa c’è? È successo qualcosa?

Lei non riuscì subito a rispondere, ma poi, asciugandosi le lacrime, disse:

— Nessuno… in tutti questi anni… mi ha mai cucinato lo spezzatino. Mai. Mia madre, tanto tempo fa… poi solo io, sempre per gli altri. E lui… Luca… mangiava, beveva, si divertiva… mentre io mi logoravo.

Marco abbassò lo sguardo. Sapeva che Giulia aveva divorziato da poco. E sapeva quanto fosse difficile per lei.

La separazione da Luca era stata inevitabile. La vigilia della vacanza in famiglia, lui era sparito in un’altra delle sue serate, senza presentarsi alla stazione, dove la moglie e il figlio lo aspettavano. Fu allora che Giulia capì: basta. Non poteva più sopportarlo.

All’inizio, fu un sollievo. Niente porte sbattute, niente discorsi ubriachi in cucina a notte fonda. Niente amici puzzolenti di alcol. Solo silenzio e libertà. Ma dopo sei mesi, quel silenzio era diventato assordante. La soffocava.

Sì, Giulia aveva suo figlio Matteo, aveva un lavoro, aveva amiche fedeli. Ma le mancava una spalla su cui appoggiarsi, qualcuno che la sostenesse.

Disperata, parlò con suo fratello Andrea:

— Hai qualche conoscenza per bene? Senza vizi e senza la brutta abitudine di calpestare i sentimenti.

Andrea sorrise:

— C’è Marco. Semplice, ma affidabile. Non un Adone, ma un uomo vero. Fidati, non ti deluderà.

Al primo appuntamento, Marco le sembrò troppo ordinario. Magro, alto, con lineamenti lontani dai canoni di bellezza. Niente di speciale, ma… i suoi occhi erano sinceri.

«Chi la deride, la sposa», pensò Giulia, e decise di dargli una chance. Peggio di Luca, di sicuro non poteva essere.

I primi incontri furono timidi, quasi impacciati. Poi, improvvisamente, Marco sparì per una settimana. Giulia pensò di non averlo conquistato. Si sentì ferita. Ma lui riapparve con una torta e dei fiori.

— Mi hanno mandato in trasferta. Scusa se non ti ho avvisato.

Da quel momento, si videro più spesso. Passeggiate, chiacchierate. Matteo, però, Giulia lo tenne ancora lontano: aveva paura di rovinare quel tepore appena nato.

Un giorno, si incontrano al supermercato. Per sfortuna, le buste erano pesanti. Marco fece un cenno:

— Ho la macchina. Carichiamo tutto.

— Hai la macchina? Non lo sapevo…

Mentre sistemavano i sacchetti, arrivò Luca. Ubriaco, come al solito. Con lo sguardo torvo. Vide Marco e subito attaccò:

— Che sorpresa! Ti sei trovata un altro, eh? Io, però, voglio vedere mio figlio!

— L’ex? — sussurrò Marco.

— Sì… — sospirò Giulia.

— Vai via, Luca — disse piano. — Non oggi.

— Oh, ti spaventi? E tu, sfigato, stai attento! — barcollando, se ne andò.

Marco trattenne il fiato. Per Giulia.

A casa, Giulia rimase in silenzio mentre sistemava la spesa. Poi si sedette e si strinse le spalle.

— Ti ha turbata? — chiese lui dolcemente.

— Sì…

— Lo ami ancora?

— No. Quei sentimenti sono morti da tempo. Restano solo i rimpianti.

— Allora c’è un futuro. Riposati, io preparo lo spezzatino.

— Lo sai fare davvero? — sorrise, incredula.

— Certo.

E ancora lacrime. Di stanchezza. Di sollievo, perché finalmente c’era qualcuno che non pretendeva, non approfittava, non distruggeva, ma voleva solo cucinarle qualcosa…

Marco era in cucina, indaffarato. Giulia si addormentò in salotto. Lui le sistemò la coperta, chiuse le tende e, per un attimo, le accarezzò i capelli. Con delicatezza, come davanti a qualcosa di sacro.

Un rumore alla porta.

«Matteo?» pensò.

Ma era Luca.

Un minuto dopo, se ne andò, sbattendo la porta.

— Prova solo a tornare! — disse Marco, tornando a controllare le patate.

Mezz’ora dopo, Giulia si svegliò, stirandosi. Sorrise.

— È venuto qualcuno?

— Dovevi sognartelo — rispose lui con dolcezza.

Ma nella sua mente, una promessa: «Ora la proteggerò io. Sempre.»

Quella sera, Giulia disse:

— Voglio che tu conosca Matteo. E… domani cambio la serratura.

Un mese dopo, si sposarono. Andrea era felice. Ripeteva spesso a Matteo:

— Ecco tuo padre. Quello vero. Abbi cura di lui.

E il bambino annuiva.

Intanto, Marco preparava di nuovo lo spezzatino. E non poteva credere che la felicità potesse essere così semplice. Nata dall’amore, dalla gentilezza… e da un piatto di spezzatino.

La vita insegna che le cose più preziose non sono quelle che luccicano, ma quelle che scaldano il cuore.

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