Peccato non sia mio

– Ragazze, venite sabato a casa mia, ci possiamo rilassare con un bicchiere di vino e quattro chiacchiere sincere – disse allegramente Daniela alle colleghe Chiara e Alessia, che annuirono ridendo.

– Io porto una buona bottiglia, – promise Chiara, esperta di vini pregiati.

– E io preparo qualcosa di buono da mangiare, – aggiunse Alessia, dato che tutti sapevano che era un’ottima cuoca.

– Daniela, perché a casa tua? Non è meglio un bar? – chiese Chiara.

– Ma figurati, andiamo già sempre al bar! A casa ci divertiamo, possiamo ballare senza vergognarci dei giudizi degli altri, – rispose Daniela.

– Hai ragione, – ammise Alessia. – A casa ci si sente più libere. Deciso, allora! – E scoppiarono a ridere.

Le tre donne, tutte intorno ai quarantacinque anni, lavoravano nello stesso ufficio ed erano amiche da tempo. Avevano anche un’altra cosa in comune: nessuna era sposata. Daniela aveva divorziato dieci anni prima, Chiara non si era mai sposata ma aveva una figlia ormai adulta, mentre Alessia, la più tranquilla delle tre, era stata lasciata dal marito quando il figlio aveva tre anni.

Da allora, Alessia usciva ogni tanto con qualcuno. Daniela, invece, aveva quasi detto sì a un nuovo matrimonio, ma il suo partner era sparito in Germania con un’altra donna, senza nemmeno una spiegazione.

– Vabbè, buon vento! – aveva commentato lei, anche se, in fondo, si era sentita tradita.

Chiara era bellissima e spregiudicata, cambiava uomini come fossero magliette, ma non si era mai davvero legata a nessuno. Viveva da sola vicino all’ufficio e guidava una macchina, l’unica delle tre ad averne una.

Alessia, invece, non era una bellezza, ma aveva un certo non so che… anche se Daniela e Chiara, in privato, la chiamavano “la topolina grigia”.

Venerdì sera, dopo il lavoro, si salutarono. – Ricordatevi, domani si va da me! – disse Daniela.

– Sì, sì! – rispose Chiara allegramente, ma Alessia rimase stranamente in silenzio.

Il sabato, Daniela preparò tutto con cura: pulì casa, fece la spesa al supermercato vicino e comprò i suoi amatissimi biscotti al cioccolato.

Chiara e Alessia arrivarono insieme, dato che Chiara aveva dato un passaggio all’amica. Sedute intorno alla tavola imbandita, ridevano e bevevano vino… anche se Alessia si limitò a un sorso.

– Non capisco, – disse Chiara fissandola. – Perché non bevi?

– Scusate, ragazze… ma stasera ho un appuntamento con Marco, – confessò con un sorriso imbarazzato.

– Con Marco?! – esclamarono all’unisono.

– Sì, con lui, che c’è?

– Beh, non ci avevi detto molto di questo tipo, – commentò Daniela.

– Nemmeno io sapevo cosa sarebbe successo, – ammise Alessia. – Ieri sera mi ha chiamato e mi ha chiesto di uscire.

– E allora perché sei venuta qui? Potevi avvisarci! – disse Chiara.

– Gli ho detto che ci vedevamo oggi, e volevo presentarvelo… Daniela, scusami, ma gli ho dato il tuo indirizzo. Verrà a prendermi qui, – confessò, guardando l’amica con aria colpevole.

– Non fa niente! Così lo conosciamo tutti, – rise Daniela.

Mentre sgranocchiava i suoi biscotti, Daniela osservava Alessia che si arricciava i capelli con il ferro. Chiara rimaneva in silenzio.

– Daniela, hai della lacca? Me ne sono dimenticata a casa.

– Sì, in bagno.

Daniela e Chiara erano certe che la storia tra Alessia e Marco non sarebbe durata. Alessia si innamorava sempre in fretta, ma poi si disilludeva altrettanto rapidamente. E poi, i suoi uomini erano sempre poco seri.

– Ragazze, come sta la mia pettinatura? Sono nervosa…

– Bene, – risposero le altre. – Ma perché tutta questa agitazione? – aggiunse Chiara. – Mica sarà chissà che bellezza, questo Marco…

Alessia sorrise e, senza rispondere, andò in bagno a ritoccare il trucco.

– Non capisco come abbia fatto a trovare qualcuno. È così riservata, ha quasi quarantasei anni ed è sempre così pacata. Sarà il suo carattere, – disse Chiara. – Scommetto che anche Marco è così…

In quel momento, suonò il campanello. Daniela saltò su ridacchiando:

– Ecco, ora vediamo! – Chiara la seguì, e anche Alessia uscì dal bagno.

– Ciao, – disse una voce maschile profonda. L’uomo teneva in braccio tre mazzi di fiori e le donne rimasero a bocca aperta.

Era un uomo sui cinquant’anni, dagli occhi brillanti e dai capelli scuri con qualche filo grigio. Sorrise ad Alessia.

– Pronta? – Poi si rivolse a Daniela e Chiara. – Questi sono per voi, – disse porgendo i fiori anche a loro.

Daniela rimase senza parole, e Chiara non se la passò meglio. Alto, elegante, con un sorriso sincero…

– Marco, – si presentò lui. Le amiche fecero lo stesso.

Chiara spinse via Daniela e lo invitò in salotto.

– Entri pure! Stiamo facendo una piccola festa… magari si unisce a noi? – indicò una sedia.

– Grazie, magari un’altra volta, – rispose gentilmente, continuando a sorridere. Daniela pensò tra sé:

“Ma guarda questa Chiara, si attacca come una mosca!” Ma ad alta voce disse:

– Marco, vuoi un succo di frutta?

– Volentieri, – rispose lui. Bevve metà del bicchiere e lo posò.

Alessia si avvicinò, e lui le mise un braccio attorno alle spalle.

– Felice di conoscere le amiche di Alessia, – poi la guardò. – Andiamo? – Lei annuì e se ne andarono.

Dopo che la raggiante Alessia e Marco se ne furono andati, le due amiche si scambiarono sguardi smarriti. Fu Chiara a riprendersi per prima.

– Daniela, ma non è possibile che un uomo così si sia innamorato della nostra Alessia! La userà e poi la lascerà, ne sono certa. Io, invece, so come trattenerli…

– Oddio, Chiara, Marco è davvero speciale. È l’uomo dei miei sogni! Dove cavolo l’ha trovato Alessia? Glielo chiederemo, – mormorò Daniela, ancora sotto choc. – Secondo te, cosa ci trova in quella topolina grigia?

– Niente, – sbuffò Chiara. – Farà quel che deve e poi basta, vedrai.

– Mi dispiace per lei, – sospirò Daniela.

– Ma per favore! Alessia sta divertendosi con Marco, e noi siamo qui… Su, beviamo. Alla nostra miseria!

Da quel giorno, Alessia arrivava al lavoro ogni mattina raggiante, con gli occhi che brillavano di felicità.

– Ciao, ragazze!

– Ciao… ti ha portato di nuovo Marco? – chiedeva sempre Chiara.

– Sì, gli veniva di strada, – rispondeva allegra Alessia, raccontando delle loro serate insieme, delle mostre, dei suoi amici.

– E i suoi amici sono come lui? – chiese un giorno Daniela.

– Cioè?

– Voglio dire, della sua età, con i suoi interessi…

– Per ora ho conosciuto due suoi amici, e sì, sono uomini a posto. Anche se sposati.

Passò un mese, poi due, poi tre… e Daniela eE mentre Daniela e Chiara continuavano ad aspettare che Marco la lasciasse, un giorno lui e Alessia annunciarono il loro matrimonio, lasciando le due amiche a chiedersi come avesse fatto la loro “topolina grigia” a conquistare un uomo così straordinario.

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