Pensa, giovane, pensa!

Pensa, ragazzo, pensa…

Marco fermò la macchina alla stazione di servizio. *Novantadue, pieno*, disse al benzinaio prima di entrare nell’edificio. Sulla porta, sbatté contro un uomo. Quello lo scrutò un attimo, poi fissò di nuovo il telefono. *Lorenzo?!* stava per esclamare Marco, ma si trattenne in tempo. Entrò, osservando come l’ex amico saliva su una BMW attraverso la porta a vetri. Affrettò il pagamento alla cassa, con le mani che tremavano dall’agitazione.

Quando uscì, la BMW stava imboccando la strada principale. Senza esitare, Marco saltò sulla sua Fiat per inseguirla. *Che coincidenza… Allora il mio ex amico se la passa bene. Si sarà sposato bene? Scoprirò da dove arrivano tutti questi soldi…* pensò, tenendo d’occhio la BMW.

L’auto svoltò in un quartiere residenziale. Quando si fermò davanti a un cancello, Marco proseguì lentamente, controllando dallo specchietto. La BMW entrò nel cortile, e lui fece retromarcia con cautela. Notò una telecamera sopra il cancello e si appoggiò al sedile per evitare di essere ripreso.

Attraverso la recinzione, vide Lorenzo parcheggiare davanti al garage. Una giovane donna apparve sulla veranda. Marco la riconobbe, nonostante la distanza.

*Non è possibile…*

La donna scese e andò incontro a Lorenzo. Si abbracciarono e si baciarono prima di rientrare in casa.

*Sono sposati e vivono qui. Accidenti… com’è potuto succedere? Vendetta? Ma Maddalena, questa qui, la timida… Guarda come si è sistemata. E Lorenzo? Bel modo di fare l’amico. Potevo essere io al suo posto…*

***

Il club era affollato e soffocante. Luci colorate tagliavano il buio, illuminando volti sudata tra la folla che ballava. Marco, seduto al bancone, sorseggiava un cocktail con aria annoiata. Notò una ragazza alta in un vestito rosso stretto. *Questa sì che è carina*, pensò prima di girarsi.

Prima che potesse bere, sentì una voce familiare. *Questo è il mio amico Marco*, disse Lorenzo avvicinandosi al bancone con la ragazza in rosso. *Federica, la mia fidanzata.*

Marco la squadrò da capo a piedi. Da vicino era ancora più bella: occhi grandi, fossette, capelli biondi lucenti. *Un sogno, non una ragazza.*

*Ti piace?* chiese Lorenzo con un ghigno.

*Cosa bevete?* rispose Marco, senza staccarle gli occhi di dosso.

*Io guido. Perché non venite da me? Qui è impossibile parlare, e ho voglia di bere*, propose Federica.

*Che ne dici?* chiese Lorenzo.

Marco non rispose. Svuotò il bicchiere e scese dallo sgabello.

Fuori, la musica era più bassa.

*Bella, eh?* disse Lorenzo indicando una Porsche rossa. *Regalo di papà per il compleanno di Federica*, annunciò con orgoglio, come se fosse merito suo.

Marco passò dall’auto all’amico. Lorenzo gli strizzò l’occhio: *È solo l’inizio.*

*Come ha fatto a conquistare una così?* Marco non ci credeva. Lorenzo era meno attraente di lui. *E non ha detto niente, furbacchione.*

*Dov’è Maddalena? Vi avevo invitati entrambi*, chiese Lorenzo mentre viaggiavano per la città.

*Non sta bene. Nausee mattutine.* Al solo nominarla, l’umore di Marco s’inacerbì.

*Ma dai! E non dici niente?* rise Lorenzo. *Vuoi fare un matrimonio segreto?*

Marco tacque. Non voleva parlarne.

La Porsche si fermò davanti a un grattacielo. Salirono al sedicesimo piano in un ascensore spazioso.

*È casa tua?* Marco guardava gli appartamenti di lusso. *Dove l’hai trovata?* sussurrò all’orecchio di Lorenzo.

*Per strada*, rise Lorenzo. *Mi ha quasi investito.*

Marco continuò a versargli vino finché l’amico non crollò ubriaco. Federica lo portò in camera. Al ritorno, trovò Marco davanti a un quadro.

*L’ho fatto io*, disse avvicinandosi.

*Tu?* Marco la guardò incuriosito. *Potresti dipingere me?*

*Gli artisti dipingono, non disegnano.* Federica lo studiò. *Hai un bel fisico. Poseresti nudo?*

*Ora?* si bloccò Marco.

*No, in studio, con la giusta luce. Lasciami il numero, ti chiamo quando ho tempo.*

A casa, Maddalena lo aspettava in lacrime.

*Sei ubriaco?*

*Un po’. Sono stato con Lorenzo.*

*Mangi qualcosa?*

*No, ormai è quasi mattina. Vado a dormire.* Si chiuse in bagno.

Come aveva fatto a ficcarsi in quel pasticcio? Maddalena era una brava ragazza, ma la gravidanza era un problema. Federica invece… Lei era diversa. Doveva sbarazzarsi di lei, ma come?

Sotto la doccia, ripensò a Federica. Non era giusto che finisse con Lorenzo. Ma c’era Maddalena. Le voleva bene, ma Federica (e suo padre) erano il suo obiettivo.

Sua madre lo aveva cresciuto da sola, tra mille sacrifici. Marco voleva la ricchezza, veloce. E sposarsi bene era la soluzione. Federica era perfetta. Doveva solo liberarsi di Maddalena.

Si coricò voltandole le spalle.

Dopo due giorni di attesa, Federica chiamò. Lo invitò nel suo studio. *Lei ha uno studio tutto suo?* si chiese.

Arrivò profumato ed elegante. Federica lo guidò tra tele e pennelli, chiedendogli di spogliarsi.

*Subito?*

*Lo spazio è prenotato. Abbiamo due ore, sbrigati.*

Si denudò. Lei lo sistemò sotto la luce giusta, poi iniziò a ritrarlo. Dopo venti minuti, Marco si lamentò:

*Posso riposare?*

*Va bene. Faccio il caffè.*

Lui sbirciò lo schizzo. Non capiva d’arte, ma si vedeva perfetto. A piedi nudi, la raggiunse in cucina e l’abbracciò da dietro. Lei non si sorprese, come se l’aspettasse, si girò e gli avvinghiò le braccia al collo…

Tornò a casa soddisfatto. Non credeva fosse così facile. Maddalena, sul divano, singhiozzava.

*Che c’è ora?*

*Non mi ami più?*

*Eccoci…* si alzò irritato.

*Non sei mai qui!*

*Lavoro come un matto! Con un bambino in arrivo, servono soldi. E poi il matrimonio…*

*Matrimonio?* Si illuminò.

*Certo. Un bambino ha bisogno di un padre e una madre.*

Maddalena gli saltò al collo. Non vide la sua smorfia.

*Perché non vai dalla nonna? Così non sei sola. Io intanto starò da Lorenzo, risparmieremo sull’affitto. Ti chiamo ogni giorno. Tra tre mesi ti riprendo.*

*Davvero?*

Non si aspettava un sì così facile. Maddalena aveva nostalgia della nonna a Siena. Suo padre le aveva abbandonate da piccola, poi la madre era morta. La nonna l’aveva cresciuta, e lei le mancava.

Nei giorni precedenti la partenza, Marco fu dolce con lei, fingendo affetto. Saltò pure gli appuntamenti con Federica. La accompagnò alla stazione, salutandola con baci aMa mentre il treno scompariva alla vista, Marco sorrise fra sé, già calcolando quanto tempo avrebbe avuto per convincere Federica a lasciare Lorenzo per sempre.

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