Per favore, sposami,” supplica una ricca milionaria solitaria a un senzatetto. Ciò che lui ha chiesto in cambio l’ha lasciata senza parole…

19 Maggio 2024

Il cielo piovigginava dolcemente, come un velo di seta, mentre la gente passava con gli ombrelli aperti e lo sguardo basso. Nessuno fece caso alla donna in un tailore beige che, in mezzo allincrocio, si era inginocchiata. La sua voce tremava. «Ti prego sposami», sussurrò, tenendo tra le mani un cofanetto di velluto. Luomo a cui si rivolgeva? Portava una barba incolta da settimane, un cappotto rattoppato con lo scotch e dormiva in un vicolo a un passo da Piazza Affari.

Due settimane prima

Elena Conti, 36 anni, miliardaria CEO di unazienda tecnologica e madre single, aveva tuttoo almeno, così credeva il mondo. Premi da Fortune-100, copertine di riviste e un attico con vista su Villa Borghese. Ma dietro le pareti di vetro del suo ufficio, sentiva di soffocare.

Suo figlio di sei anni, Matteo, non parlava più da quando suo padreun chirurgo famosolaveva lasciata per una modella e una nuova vita a Parigi. Matteo non sorrideva più. Non ai cartoni, non ai cuccioli, nemmeno alla torta al cioccolato.

Niente lo rendeva felice tranne quelluomo straccione che dava da mangiare ai piccioni davanti alla sua scuola.

Elena lo notò per la prima volta quando era in ritardo a prendere Matteo. Lui, di solito così silenzioso, indicò oltre la strada e disse: «Mamma, quelluomo parla agli uccelli come fossero la sua famiglia».

Elena scrollò le spallefinché non lo vide con i suoi occhi. Un senzatetto, forse sulla quarantina, con occhi caldi sotto la sporcizia e una barba incolta, spezzava il pane sul marciapiede e parlava a ogni piccione come a un amico. Matteo lo osservava con uno sguardo sereno che non mostrava da mesi.

Da quel giorno, Elena arrivava sempre cinque minuti prima, solo per assistere a quei momenti.

Una sera, dopo una riunione difficile, Elena passò davanti alla scuola da sola. Lui era lìsotto la pioggiaa bisbigliare ai piccioni, bagnato ma ancora sorridente.

Esitò, poi attraversò la strada.

«Scusi», disse piano. Lui alzò lo sguardo, gli occhi vivi nonostante tutto. «Sono Elena. Quel bambino, Matteo si è affezionato a lei».

Lui sorrise. «Lo so. Parla agli uccelli. Loro capiscono cose che noi non capiamo».

Elena rise, nonostante tutto. «Posso sapere come si chiama?»

«Luca», rispose semplicemente.

Parlarono. Vent

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Per favore, sposami,” supplica una ricca milionaria solitaria a un senzatetto. Ciò che lui ha chiesto in cambio l’ha lasciata senza parole…