Prima del matrimonio mi portava in palmo di mano, e dopo – sembrava aver smesso di amarmi.
Quando incontrai Fabrizio per la prima volta, pensai di aver vinto alla lotteria. Era l’uomo che ogni donna sogna: attento, affettuoso, premuroso. Non si limitava a interessarsi a me, viveva per me. Chiamava più volte al giorno: «Come stai?», «Ti sei coperta bene?», «Hai mangiato oggi?». Se il cielo si oscurava e iniziava a piovere, lui era già lì davanti al mio ufficio con l’ombrello. Ogni mattina, sulla mia scrivania, trovavo un mazzo di fiori: tulipani, rose, margherite. Le colleghe mi invidiavano, e io non credevo alla mia fortuna.
Era come un sole che mi avvolgeva di calore. Passavamo le notti a passeggiare per le strade di Roma, tenendoci per mano, ridendo come due bambini. Poi arrivò la proposta: romantica, con un anello, in ginocchio, nel ristorante dove ci eravamo conosciuti. Volle persino incontrare i miei genitori a Napoli, per dimostrare quanto fosse serio. Ero così felice che mi sembrava di vivere in un film, con me come protagonista.
Ma la favola finì il giorno stesso del matrimonio.
All’inizio, i cambiamenti furono impercettibili. Sparirono i messaggi mattutini, le telefonate affettuose. I fiori svanirono come se non fossero mai esistiti. I baci divennero formali, quasi un dovere, non un gesto d’amore. Prima non riusciva a staccare gli occhi da me, ora sembrava non vedermi neanche.
E a casa… si chiuse in se stesso. Se prima si offriva di aiutare con qualsiasi cosa, ora sospirava e diceva: «Chiama un idraulico», oppure «L’hai voluto tu, arrangiati». Non lavava i piatti, non spazzava il pavimento, persino inchiodare un quadro era un dramma. Eppure, prima di sposarci, si vantava di saper costruire una casa con le sue mani.
Non capivo cosa fosse successo. Io non ero cambiata: ero sempre curata, elegante, bella. Gli uomini per strada si voltavano ancora a guardarmi. Lui, invece, sembrava aver perso ogni interesse. Come se fossi diventata un oggetto scontato, banale… inutile.
Mia madre dice: «È normale così. Il matrimonio non è fatto di romanticherie. L’importante è che lavori, porti a casa lo stipendio, non beva e non tradisca. Sii contenta di quello che hai.» Ma io non riesco ad accettarlo. Non voglio vivere con un uomo che esiste soltanto accanto a me. Voglio sentirmi amata, non semplicemente sistemata.
Ieri sera ho cercato il suo sguardo. Non mi ha notata. Era sul telefono, scorreva qualcosa, sorrideva allo schermo. In quel momento, qualcosa dentro di me si è spezzato: e se c’è un’altra? Forse è questo il motivo del suo distacco, della sua indifferenza?
Non voglio crederci. Ma se avessi ragione?
Come parlargli? Come scoprire la verità? Perché, nonostante tutto, lo amo ancora. Non lo condividerei con nessuna. Ma perdonare un tradimento, se ci fosse, sarebbe impossibile. Ragazze, chi è passata per questa situazione? Come comportarsi quando il tuo marito, prima e dopo il matrimonio, è diventato un’altra persona? Come uscire da questa sensazione di essere solo un soprammobile nella sua vita? Non so cosa fare… ma tacere non posso più.
A volte, l’amore non basta per riempire il vuoto creato dall’abitudine. E forse, la vera sfida è capire quando è tempo di lottare e quando è tempo di lasciare andare.