— Chiara, ha chiamato Luigi, — entra in cucina Marco. — Sabato viene con Paola. Solo loro due. Vuole parlare.
— Certo, parlare… — sbuffa Chiara. — A proposito della casa al mare, non ho dubbi. Preparati, sarà una suddivisione «in perfetto stile familiare».
Sono passati appena due mesi dalla morte della zia Isabella. Ha lasciato a Marco e Chiara un bilocale in centro e una casa al mare vicino a Napoli. Per quattro anni se ne sono presi cura — le portavano da mangiare, la accompagnavano dal medico, l’hanno mandata due volte in un centro termale. Gli altri parenti — Luigi e Paola — hanno solo approfittato: d’estate stavano nella casa al mare, e quando la zia chiedeva di accompagnarla lì, erano sempre «occupati».
Sabato alle quattro, Luigi e Paola sono sulla soglia di casa. Salutano di malumore, senza un sorriso. Si siedono in salotto e Luigi va subito al punto:
— Siamo qui per la casa al mare. Voi avete avuto l’appartamento, va bene. Ma la casa… Noi ci abbiamo sempre badato. Sarebbe giusto se la cedeste a noi.
— Non ci avete mai badato, — replica Chiara con calma. — Ci siete stati d’estate. E quando la zia stava male, nessuno di voi ha mai nemmeno chiamato.
— E tu non ti intromettere, — sibila Paola.
— Perché no? Anch’io sono nel testamento. E so chi e quante volte è andato da Isabella. In quattro anni, voi siete venuti tre volte. Una per prendere le melanzane, un’altra per portare i bambini, l’ultima per bere un caffè. Tutto qui.
— E allora? Siamo famiglia! — si indigna Paola. — Adesso cosa volete fare, vendere la casa?
— Sì, — risponde Marco. — La sistemeremo e la metteremo in vendita.
— Be’, buon viaggio! — borbotta Luigi. — Poi non stupitevi se resterete soli!
Il giorno dopo squilla il telefono:
— Ma che hai fatto?! — urla Luigi. — Siamo venuti con il nipote alla casa, e i lucchetti sono cambiati!
— Certo. E anche il cancello e la porta d’ingresso. Dovevate avvisare. Sabato verremo io e Chiara — prenderete le vostre cose. Ma senza di noi, niente da fare.
— Ah, voi…
Marco riattacca con calma. Chiara non è nemmeno sorpresa:
— Hai fatto bene a cambiare le serrature. Se no, non sarebbe rimasto niente.
Hanno venduto la casa al mare. Hanno venduto anche il vecchio appartamento. Ne hanno comprato uno nuovo, trilocale, in un residence vicino al mare. Dieci minuti in macchina e sei in spiaggia. Sofia è rimasta nell’appartamento della zia in città — studia all’università. Marco lavora al porto, Chiara insegna a scuola. È iniziata una vita tranquilla.
Ma non per molto. Già a marzo, il telefono non smette di squillare. I «parenti» si sono improvvisamente ricordati di Marco. La prima a chiamare è Paola:
— Allora, noi veniamo da voi a luglio. Non abbiamo più la casa al mare e dobbiamo rilassarci. Mica siamo estranei!
— Voi siete ospiti. E noi non abbiamo invitato nessuno.
— Hai visto i prezzi degli affitti a Napoli?!
— No. Ma se è troppo caro, scegliete un’altra città. O un lago. Noi non ospitiamo nessuno.
— I genitori di Chiara sono venuti da voi!
— I genitori. Non cognati con figli e nipoti.
— Ve ne pentirete. Un giorno avrete bisogno di aiuto — e nessuno verrà!
— Non preoccuparti. Da maggio a settembre, tutti si ricordano di noi. Ma a novembre e febbraio… silenzio.
Ed è proprio quel silenzio che Marco e Chiara apprezzano di più.