Questa sarà una vita completamente diversa

**Sarà una vita diversa**

Non immaginava Veronica, a vent’anni, cosa le riservasse il futuro. Studiava all’università, amava il suo Daniele, sognava il matrimonio, perché ne parlavano già da tempo.

Daniele era più grande di lei, aveva già finito il servizio militare quando, una sera, si presentò alla festa scolastica dell'”Autunno in musica”. Veronica era ancora al liceo. Ricordava perfettamente la prima volta che l’aveva visto. Vivevano nella stessa città, anzi, nella stessa scuola, ma lui si era diplomato prima.

*”Mamma mia, ma chi è questo bellissimo ragazzo?”* pensò Veronica quando lo intravide.

Entrò nella sala, si guardò intorno alla ricerca di volti conosciuti, incrociò il suo sguardo e sorrise. Lei si innamorò allistante. E come poteva essere altrimenti? Lui era diverso, speciale, non come gli altri ragazzi.

*”Ciao, io sono Daniele, e tu chi sei?”* le chiese, avvicinandosi. Lei arrossì, sentendo il calore salirle alle guance. *”Ti invito a ballare,”* le disse, prendendole la vita e trascinandola nella musica.

*”Veronica”*

Non sentiva più le gambe, come se volasse. Daniele la guidava con sicurezza, e lei percepiva ogni suo movimento.

*”Veronica, balli divinamente,”* le sussurrò sorridendo.

Non la lasciò per tutta la sera. Si misero d’accordo che l’avrebbe accompagnata a casa. Camminarono a lungo, ridendo, senza volersi separare, ma Veronica sapeva che doveva rientrare, la madre si sarebbe preoccupata.

Con Daniele non ci si annoiava mai. Dopo il diploma, Veronica si iscrisse alluniversità in città. Lui lavorava. Non conosceva la noia né il malumore, con la sua energia contagiava chiunque gli stesse vicino. Aveva tantissimi amici. Veronica ora lo seguiva ovvero, a feste, matrimoni.

Le regalava rose anche a gennaio. Ogni loro appuntamento era una festa. Stavano spesso al bar, uscivano in campagna, soli o con gli amici.

Al terzo anno, lui le fece una sorpresa.

*”Per Capodanno andiamo in una stazione sciistica. Ho già comprato i biglietti. Ti insegnerò a sciare, ci sono maestri fantastici.”*

*”Daniele, sei il migliore!”* esclamò, saltandogli al collo. Poi, improvvisamente, si ricordò: *”Ma io ho paura delle discese, non lo sapevi?”* e scoppiò a ridere.

Quel viaggio fu indimenticabile. Veronica imparò presto a sciare, e quando dovette rientrare, le sembrò di lasciare un sogno. Poi arrivò l8 marzo. Daniele bussò alla porta con due mazzi di rose.

*”Auguri a voi donne,”* disse, porgendone uno alla madre di Veronica e laltro a lei. *”Per te, bellissima,”* le sussurrò, baciandole la guancia. Lei era estasiata.

*”Daniele, ma spendi troppo!”* disse la madre.

*”Non importa. Luca e Matteo vanno a lavorare allestero, mi porteranno con loro. Stanno costruendo linee elettriche, pagano bene. Così metterò da parte per il matrimonio e per la macchina.”*

*”Non voglio che tu vada,”* protestò Veronica.

*”Tornerò tra tre o quattro mesi. Ci sentiremo ogni giorno. Voglio una festa bellissima per te, non è quello che vuoi anche tu?”*

*”Sì, ma mi accontenterei anche di qualcosa di semplice. Limportante è stare insieme,”* rispose triste.

Ma Daniele aveva deciso. Partì con gli amici. Lo pagavano bene, e si sentivano spesso.

Un giorno, Veronica, in aula, sentì uninspiegabile inquietudine. La sera prima avevano parlato, ma quel giorno il telefono di Daniele rimaneva muto. Chiamò lei, ma nessuna risposta. Il cuore le martellava nel petto.

*”Perché non risponde?”* pensò, riprovando ancora e ancora. Alla fine chiamò Matteo.

*”Matteo, dovè Daniele?”*

*”Daniele non cè più”*

*”Cosa vuoi dire?”* Ma la linea cadde.

*”Mammaaa!”* urlò, scoppiando in lacrime.

Fu tutto un incubo. Seppe poi che Daniele era stato fulminato da un cavo elettrico. La madre di lui, Anna Maria, distrutta dal dolore, non parlava quasi. Il padre e il fratello minore, Marco, andarono a riprendere il corpo. Poi vennero i funerali, il lutto, loscurità infinita.

Veronica cadde in una nebbia di dolore. Visitava Anna Maria, sedendosi accanto a lei in silenzio. Andavano insieme al cimitero.

Anna Maria non la lasciava andare, chiedendole di restare, soprattutto destate, durante le vacanze. Visitavano chiese, bevevano tè insieme.

*”Veronica, andiamo al mare,”* propose un giorno la donna.

Veronica accettò, senza capire perché. Sua madre le aveva detto di lasciarsi tutto alle spalle, ma partirono comunque.

Al mare, al mattino prendevano il sole, poi riposavano in camera. Anna Maria sembrava più serena. Veronica, invece, non dormiva mai di giorno. Una volta, uscì da sola verso il mare.

La vita pulsava intorno a lei, ma si sentiva sola.

*”Così bella e così triste,”* sentì dirle una voce.

Si voltò, pronta a rispondere male, ma quel ragazzo le ricordava Daniele. Non sapeva perché, ma qualcosa in lui glielo riportava alla mente.

*”A volte Dio non dà felicità a chi è bello,”* rispose mestamente.

*”Non sono daccordo,”* ribatté lui. *”Io sono Gabriele.”*

*”Gabriele? Io sono Veronica.”*

Scambiarono qualche parola, poi lei se ne andò. Lui la guardò allontanarsi. Laveva osservata per giorni, notando la sua tristezza.

Due giorni dopo, mentre faceva la spesa, lo incontrò di nuovo. Lui le tolse le buste di mano.

*”Ti aiuto io, se vuoi.”*

*”Grazie,”* rispose.

*”Parliamo un po? Ho domande importanti,”* le propose, indicando un bar lì vicino.

*”Parto fra tre giorni,”* le disse. *”E tu?”*

*”Noi domani sera.”*

*”Dove vivi?”* Gli disse il nome della città e lui sorpreso: *”Anchio! Non ci credo!”*

Gabriele si era laureato nella stessa università di Veronica e lavorava in un ufficio tecnico. Era single, appena uscito da una relazione fallita.

Lei gli raccontò di Daniele, di Anna Maria. Lui si stupì.

*”Perché è così attaccata a te? Di solito i genitori evitano la ragazza del figlio morto.”*

*”Non lo so,”* sospirò Veronica.

Si scambiarono i numeri e decisero di rivedersi a casa.

Tornata in albergo, Anna Maria la guardò male.

*”Dove sei stata?”*

*”A fare la spesa, poi una passeggiata.”*

Veronica iniziava a sentirsi soffocare. Sua madre le diceva di staccarsi, ma lei non voleva ferire Anna Maria.

Quella sera, mentre preparavano le valigie, Veronica accennò a una nuova vita.

Anna Maria la fissò.

*”Una vita diversa Certo, tu sei giovane. Io Io speravo che fossi incinta. E poi cè Marco, mio figlio minore magari potreste”*

Veronica capì tutto. Si sentì male.

*”No! Non voglio nessuno, soprattutto non Marco

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

20 − fifteen =

Questa sarà una vita completamente diversa