Raccolti i Pensieri e Partito in Armonia: La Moglie Commenta

Caro diario,

Ieri sera ho finito di mettere in valigia le cose e, con una sorta di serenità forzata, mi sono avviato verso la porta di casa, come se volessi uscire dalla vita stessa. Laura mi ha lanciato un messaggio sul cellulare: Non mi interessano i tuoi problemi, Vitt. È tutto chiaro. Raccogli le tue cose e sparisci in ogni direzione, che sia verso lex o verso la nuova compagna.

Le ho chiesto: Che intendi per sparisci? E Kostas?

Lei, con un tono quasi beffardo, ha risposto: Hai ricordato Kostas? Ma certo Avresti dovuto pensare a lui prima. Quando ti sei messo a correre per le strade invece di lavorare o di aiutarmi con il bambino, non a ricordarti di Kostas adesso.

Il fratello di Laura, Luigi, è arrivato a casa nostra con un sorriso e una voce di chi vuole solo sapere perché lei è così triste.

Sergio è tornato in vacanza due giorni fa e, dal corridoio, si sente già il frastuono dei piccoli litigi dei figli.

Ciao, zia Laura! è esclamata la figlia di Sergio, Ottavia, correndo verso lingresso per scoprire chi era arrivato.

Le urla dei bambini non si sono placate.

Ciao, Ottavina. Chi sta facendo rumore laggiù?

È Paolo con Marco che litigano per i giocattoli. Come dei piccoli, dice la bimba di cinque anni, sospirando e incrociando le braccia sul petto. Hai portato qualcosa di buono?

Sì, ma poi la nonna lo darà a te. Prima la zuppa, poi i dolci, ricordi la regola?

Lo ricordo, lo ricordo. Con voi non dimentico mai, risponde Ottavia, tornando nella sua stanza.

A quel punto le urla si spengono, il che significa che i fratellini, Paolo e Marco, hanno finalmente deciso chi giocherà con cosa, senza schiacciarsi a vicenda.

Sì, e allora, cosa ti succede? chiede Sergio, che fino a quel momento osservava in silenzio la conversazione tra la nuora e la sorella.

Non ne ho idea, sospira Laura, poggiando la borsa sul tavolino e iniziando a slacciarsi le scarpe. Mi sembra che Vittorio mi tradisca. Lui dice che è solo paranoia e che devo curarmi. Ma

Andiamo in cucina, raccontami tutto.

Laura annuò, si spogliò del cappotto e si diresse verso il piccolo angolo cottura. Sergio accese subito il bollitore e la sorella minore si sedette al tavolo a parlare.

Non cera molto da dire. Sono cinque anni che Laura e Vittorio stanno insieme. Nel precedente matrimonio delluomo non erano riusciti ad avere figli; poi si erano lasciati da amici.

Quellamicizia, col passare del tempo, aveva finito per tormentare Laura.

Lui messaggia lex tutta la sera, capisci? Io sono qui accanto, il bambino dorme nella stanza accanto, e lui è incollato al telefono.

Quante volte mi è capitato di correre da lei per salutarla, solo per vedere il suo sorriso?

Ultimamente è sempre più tardi al lavoro. Io mi lamento di non avere una mano in più per il bambino e lui, con la testa tra le mani, sibila sui rapporti.

E ora si lamenta anche con me: come fai a stare così, se il bambino è al nido tutto il giorno e tu sei a casa?

Ma comè a casa se lavori anche tu in smartwork?

Lui crede che il lavoro da casa significhi stare fermo sul divano a ricevere lo stipendio.

Laura sospirò: Il fatto che io lavori otto ore per quella paga, senza perdere tempo in spostamenti, non interessa a nessuno.

Hai provato a controllare il suo telefono? Leggere con chi sta parlando, sia che sia lex o qualcun altro?

Laura tremò: È una cosa che non si fa, è quasi disumana.

E se tutto quello che penso è solo nella mia testa? Come apparirebbe allora?

La voce di Giulia, la moglie di Sergio, si levò alle loro spalle: Sai davvero comè una conversazione con lex quando non cè più nulla di vero?

Giulia aveva posato sul tavolo il cellulare di Vittorio con una chat aperta.

Che cosa è? chiese Laura.

È la conversazione con il papà di Ottavia, il signor Luigi. Leggi, leggi.

Laura guardò: Non cè nulla di interessante. Solo tre messaggi in un mese, tutti su quando prenderà Ottavia, cosa le comprerà e quando la riporterà a casa.

Giulia protestò: Non è vero, cè anche un biglietto di auguri per la festa della mamma e il mio messaggio di compleanno per Vittorio. Vedi, anche noi ci siamo lasciati senza rancore.

Abbiamo una figlia in comune e lui partecipa attivamente alla sua vita, non si limita a pagare gli alimenti.

Se avessi scambiato i messaggi con lui la sera invece di parlare con te, avrei già ricevuto la documentazione del divorzio, senza doverli attribuire alla paranoia.

Sì, avresti potuto controllare il marito.

E se alla fine non cè nulla? Come mi vedrei allora? Potrebbe distruggere il nostro matrimonio e io sarei lunica responsabile della mia paranoia

Sergio sbuffò: Oh cielo, sta di nuovo a parlare

Giulia pensò un attimo e propose: Potresti andare a parlare con il capo di Vittorio, chiedere quanto durerà questo suo eccesso di lavoro. Non è un attacco, è quasi una richiesta di compassione: Non lo vedo più a causa degli straordinari, devo andare dal dottore, ho dovuto portare Kostas con me, non riesco a fissare un appuntamento dal dentista perché lui scompare dopo il turno.

Se il suo lavoro è davvero opprimente, forse ti concederà qualche permesso, altrimenti… si vedrà qualcosaltro.

Laura trovò il consiglio valido e decise di metterlo in pratica, soprattutto perché conosceva bene il capo, il signor Alessandro Bianchi, che vedeva spesso in città.

Quando lo incontrò, il signor Bianchi le chiese come andava. Laura rispose con una frase pronta che avrebbe girato la conversazione a suo favore:

Che sto qui a fare il giro del mondo, signor Bianchi, con mio marito bloccato fino a tardi, senza vita privata, e io qui a tenere il bambino, a prendere Kostas dal nido, a correre al pronto soccorso.

Il capo, sorpreso, chiese: Chi lo trattiene fino a tardi?

Vittorio, al contrario, ora esce alle quattro per aiutarmi, prende il bambino dal nido, e a volte va in malattia, ma io lo chiamo subito.

Non è un problema, fa il suo lavoro, ma che cosa succede?

Laura chiamò Vittorio e, con voce tranquilla, gli chiese a che ora sarebbe tornato a casa.

Meglio prendere Kostas prima, portarlo al parco, mentre faccio ordine, disse lui.

Ler, non ho tempo per il parco, ho un progetto urgente, Seva mi ha caricato così tanto che mi sento come un lupo affamato, rispose Vittorio, irritato.

Ti minaccio di licenziarti se non smetti di fare il prepotente, incalzò Seva, il capo.

Licenziarmi? Non mi importa dei tuoi problemi! Domani ti faccio vedere

Laura rispose: E io ti farò vedere.

Appesantita, la linea si spense. Vittorio non tornò a casa quella notte, comparve solo la mattina seguente.

Capisci, Vitt? iniziò. Cè una cosa

Laura, con voce fredda, rispose: Non mi interessano i tuoi affari, Vitt. È tutto chiaro. Raccogli le tue cose e sparisci, che sia verso lex o verso la nuova.

Cosa intendi per sparisci? E Kostas?

Ti sei ricordato di Kostas? Dovresti aver pensato a lui prima. Quando ti sei scappato a fare il furbo anziché aiutarmi con il bambino, ora lo ricordi.

Ma io

Ho preso le mie cose e me ne vado in pace, ma

Nel pomeriggio la suocera chiamò Laura. Non per riconciliare il marito con la seconda compagna, ma per annunciare una notizia: la prima ex, Valentina, era incinta.

Sabbi, sono felice che sia così. Valentina è sempre stata una buona persona, e tu e tuo figlio, iniziò, ma Laura interruppe, chiudendo il telefono.

Da quel momento in poi le cose non significavano più nulla per Laura: né il marito, né la sua ex, né gli intrighi di tutti. Lunica cosa che contava era lei e suo figlio, gli altri erano pagine già lette da voltare e dimenticare, come se non fossero mai esistite.

Tre anni dopo, quando Kostas iniziò la scuola elementare, quelle pagine tornarono a girare da sole, ricordandole che il passato non si chiude mai davvero.

Riflettendo su tutto questo, mi rendo conto che a volte è necessario fare ordine nella propria vita, ma non a scapito dellonestà e del rispetto. La lezione che porto con me è che la trasparenza, anche se dolorosa, è lunico vero fondamento su cui costruire relazioni sane.

Fine.

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