Resisti, figlia mia! Ora sei in un’altra famiglia, e devi rispettare le loro usanze.

**Diario di un padre**

” Pazienza, figlia mia! Ora sei parte di unaltra famiglia, devi rispettare le loro usanze. Ti sei sposata, non sei qui in visita. Quali usanze, mamma? Sono tutti pazzi qui! Soprattutto mia suocera! Mi odia, è evidente! Hai mai sentito di una suocera che sia buona?

Esce! Esce ancora! Lucia Rossi era in piedi in mezzo alla cucina, il viso rosso di rabbia, gli occhi pieni di furore. Se un uomo scappa con altre, è sempre colpa della moglie. Devi farmi spiegare tutto, eh?

La suocera era fuori di sé. Urlava contro sua nuora, Giulia, come una pazza. Tutto perché Giulia aveva sospettato che suo marito, suo figlio Marco, la tradisse.

Giulia, una ragazza giovane e delicata con grandi occhi innocenti, si era appoggiata al muro, cercando di calmare quella donna inferocita.

Lucia, ma questo non è normale. Lui ha una famiglia, dei figli provò a dire Giulia, ma la suocera la interruppe con un gesto della mano, come per scacciare una mosca fastidiosa.

Tu, una famiglia? O quel tuo bambino che non ci lascia nemmeno avvicinare? sbuffò la suocera con disprezzo. Colpa della tua educazione, tra laltro!

Che educazione, Lucia? Matteo ha appena un anno. È ancora piccolissimo, rispose piano Giulia.

Piccolissimo? La donna fece una smorfia. Il nipotino dei Bianchi è ancora più piccolo. E si fa prendere in braccio senza fare storie, a differenza del tuo indicò con disprezzo la stanza del bambino.

È comunque tuo nipote, replicò Giulia, anche se la voce le tremava. E, sai, i bambini sentono le persone cattive. Forse per questo non si avvicina.

Noi siamo cattivi? Ma guarda che faccia tosta! la suocera alzò ancora di più la voce. E allora, dimmi, chi ti mantiene? Di chi mangi il pane? Di chi spendi i soldi? Ingrata!

Giulia non voleva più discutere con quella suocera litigiosa. Aveva già detto mille volte a Marco che volevano vivere da soli, ma lui, il figlio viziato di mamma, non ci vedeva alcuna necessità.

A lui piaceva vivere con i genitori. Si sentiva al sicuro, senza preoccupazioni. Andava a lavorare tranquillo, mentre i genitori si occupavano di tutto: lavare, pulire, cucinare. Una vera pacchia!

Ma da Giulia, la perfida suocera pretendeva tutto. Allinizio, Giulia aveva cercato di avvicinarsi a lei, aiutandola in casa, ascoltando le sue lamentele infinite. Ma poi aveva capito che era inutile.

Per quanto Giulia si sforzasse di essere gentile, la suocera la odiava e non lo nascondeva.

Ha portato in casa questa sciocchina, come se non ci fossero ragazze migliori, raccontava Lucia alla vicina, mentre Giulia raccoglieva i giocattoli di Marco e sentiva tutto.

E ha pure dovuto andare fino al paese vicino per prenderla! Ne valeva la pena? Le nostre ragazze sono molto meglio, lavoratrici e intelligenti.

E dovevi vedere! approvava la vicina, la pettegola del paese, la signora Maria. Se almeno sapesse fare qualcosa. Ma tu, Lucia, hai detto che non sa nemmeno tenere un ago in mano.

Non immagini quanto! Non puoi affidarle nulla. O perde tutto, o rompe. E quel bambino è strano.

Il nipotino dei Bianchi è un altro paio di maniche. Tranquillo, intelligente. Il suo invece urla sempre, fa capricci. Si vede che ha ereditato i geni sbagliati.

Quando la situazione diventava insopportabile, Giulia chiamava sua madre nel paese vicino, si lamentava, piangeva, e la madre le rispondeva:

Pazienza, figlia mia! Ora sei parte di unaltra famiglia, devi adattarti. Ti sei sposata, non sei in visita.

Quali usanze, mamma? Sono tutti pazzi qui! Soprattutto la suocera! Mi odia, è ovvio!

Hai mai sentito di una suocera che sia buona? Tutte ci siamo passate, e tocca anche a te. Soprattutto, non far vedere che soffri. Abbi pazienza.

Sapendo che con sua madre remissiva non avrebbe risolto nulla, Giulia minacciò di chiamare suo padre.

Abbi pietà di tuo padre! si spaventò la madre. Sai che è in libertà vigilata. Un passo falso e lo riprendono!

Giulia lo sapeva. Suo padre amava la sua unica figlia. Aveva preso la condanna per una rissa scoppiata quando qualcuno aveva offeso Giulia in negozio.

E sapeva che suo padre non avrebbe taciuto se avesse scoperto come trattavano sua figlia. Era un uomo di sangue caldo.

Va bene, non glielo dirò, rispose Giulia. Ma se continuano così, se la suocera non smette Non so cosa farò.

Tutto si sistemerà, figlia mia, ripeteva la madre cercando di calmarla. Vedrai, tra qualche settimana non te ne ricorderai neanche.

Giulia avrebbe voluto dimenticare, ma i rapporti con la suocera non miglioravano. Lucia sembrava ancora più arrabbiata, come se Giulia fosse la causa di tutti i suoi problemi. Persino suo marito, Giovanni, stanco di quella vita, intervenne.

Ma perché urli sempre contro quella poveretta? disse una mattina, quando la lite era al culmine. Se ne andrà! E farà bene!

Io glielo faccio andare! sbottò Lucia, riversando la rabbia sul marito. La trascinerò in tribunale, mi ridarà ogni centesimo che ha speso qui! E le

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