Ricevuta una chiamata inaspettata

Maria Rossi ricevette una telefonata. L’amministrazione della fabbrica, dove aveva lavorato per 50 anni, voleva congratularsi con lei e farle un regalo per il suo 75º compleanno.

Che gioia provò! Era andata in pensione da dieci anni, ma ancora si ricordavano di lei! Anche se fosse stata solo una cartolina d’auguri, sarebbe stato comunque piacevole.

Finalmente arrivò quel giorno. Maria si vestì elegante, mise anche un po’ di rossetto e uscì presto di casa per non arrivare tardi. C’erano sei “festeggiati” come lei. Tutti si conoscevano ed era bello ritrovarsi! Il vicedirettore fece un discorso di auguri e consegnò buste con banconote da 50 euro. Poi una signora dell’ufficio del personale li accompagnò a pranzare nella mensa della fabbrica. Li servirono un pranzo che richiamava i vecchi tempi della loro mensa aziendale.

Alla fine, ricevettero un “pacchetto alimentare”: cinque tipi di cereali da un chilo ciascuno, un pacco di farina da 2 kg, tre scatolette di pesce e una bottiglia di succo di mela da 3 litri.

Era un bel gesto, utili prodotti, ma come portarli a casa?

La gentile signora dell’ufficio del personale disse: “Donne care, non preoccupatevi, potete lasciare qualcosa nel mio ufficio, tornerete a prenderlo più tardi. Non vi preoccupate, non sparirà nulla!”

Maria aveva visto di tutto nella sua vita e, sorridendo tra sé e sé, pensò di non fidarsi e decise di portare tutto con sé. Aveva sempre una busta del supermercato con sé, recante la scritta che poteva sostenere 10 kg. Mise dentro cereali, farina e le scatolette, e prese la bottiglia di succo sotto il braccio. Iniziò lentamente a camminare sul marciapiede ghiacciato.

Maria abitava a due fermate di distanza dalla fabbrica e camminava sempre a piedi. Anche ora decise di farlo, dato che con le mani occupate, salire sull’autobus sarebbe stato complicato. Era pesante da trasportare, ma il cuore era leggero. E poi quel succo non le serviva, aveva tanto succo fatto in casa, dato che quell’anno le mele erano abbondanti. Ma se l’avevano dato, doveva prenderlo, avrebbe trovato un uso!

I cereali non erano quelli che mangiava di solito – lenticchie, orzo e un altro cereale sconosciuto – ma tutto avrebbe trovato un uso! Maria arrivò all’angolo, si fermò un attimo a riposare.

Stava per attraversare una piccola strada, dove le macchine aspettavano che il semaforo diventasse verde. Pensò di attraversare in diagonale, che era più vicino, piuttosto che andare fino al passaggio pedonale. Sul manto stradale c’era una lastra di ghiaccio, e lei avanzava con cautela.

Alla guida di una macchina costosa e bella, davanti alla quale Maria cercò di attraversare, c’era un giovane ragazzo con la sua amica. Forse era divertente per loro vedere un’anziana contorcersi in mezzo alla strada, e per qualche ragione, lui suonò il clacson. Fortemente, improvvisamente!

Maria sobbalzò, scivolò sul ghiaccio, fece un pirouette involontario e cadde sulla strada. La bottiglia si ruppe.

Cadendo sopra la busta, due sacchetti di cereali si ruppero e si sparsero per terra. Anche il pacco di farina si crepò. Maria si rialzò, si voltò verso la macchina costosa. Attraverso i tergicristalli, che spazzavano via la neve dal parabrezza, vide il giovane e la sua amica ridere, gesticolando di spostarsi dal centro della strada. Ridevano così tanto da non poter sentire cosa diceva Maria, ma potevano vedere il suo viso rosso di rabbia. Lei si chinò, evidentemente per raccogliere la sua borsa, e il ragazzo suonò di nuovo il clacson. Qualcosa scoppiò nella mente di Maria.

In un istante, ricordava i racconti del padre partigiano, di quando lanciava granate contro i carri armati fascisti, e di come le avesse insegnato a non farsi mai mettere i piedi in testa. Maria davvero raccolse un sacchetto di cereali, lo bucò con un dito per far uscire il contenuto, e lo lanciò contro il parabrezza della bella macchina. Poi un altro sacchetto.

Il ragazzo continuava a suonare il clacson, ma aveva paura di uscire. Maria continuava a tirar sacchetti, e quando finirono, sollevò il pacco di farina, che si sfasciò coprendo l’auto di uno strato bianco, quasi uniforme. Assicurandosi che tutte le “munizioni” fossero finite, Maria prese le scatolette e, pensando su dove lanciarle, si accorse del terrore negli occhi del ragazzo. Forse lo stesso terrore che avevano i fascisti alla vista dei nostri soldati. Le ripose nella sua borsa, si scrollò le mani, attraversò la strada e se ne tornò a casa. Respirava facilmente, e il cuore era in pace. I cereali non li avrebbero comunque mangiati, aveva sufficiente succo fatto in casa e aveva anche punito quel ragazzo sfrontato, suo padre ne sarebbe stato orgoglioso.

Il semaforo era ormai verde da un po’, tutte le macchine passavano accanto alla costosa auto, guardando e sorridendo. Il ragazzo non scese dalla macchina, continuava a telefonare a qualcuno. I tergicristalli stanchi spargevano il bianco impasto per il parabrezza.

La sera, il nipote venne a trovarla inaspettatamente. Portò una torta e dello spumante. “Nonna, pensavo fossi brava solo a far torte, ma vedo che potresti lanciarti anche contro un carro armato con una granata! Ti hanno mostrata su YouTube!”

Maria era diventata una celebrità locale.

Chi può sapere di cosa è capace la “vecchia guardia” in un momento di disperazione? Meglio non provocarla.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

six − six =

Ricevuta una chiamata inaspettata