Ritorsione

**La Vendetta**

A trentanni, Nicoletta era conosciuta da molti imprenditori, conduceva affari e trattative. Credeva che nel business ogni mezzo fosse lecito, persino usare il suo fascino femminile per ottenere ciò che voleva. Con alcuni partner intratteneva rapporti più che professionali. Andava avanti senza esitazioni.

Come diceva allamica Francesca:

*”Non sono andata a letto con chiunque. Solo con quelli che mi piacevano. Certo, non è molto professionale, ma per una donna farsi strada nel mondo degli affari non è facile, è un mondo di uomini. Anche se ormai le donne stanno conquistando il loro spazio.”*

*”Non so, Nicoletta, io non ce la farei. Io lavoro in ufficio, i superiori decidono per me. Mi va bene così. Ma come si fa a sopravvivere nel business? Una donna deve avere una forza danimo incrollabile. E tu ce lhai,”* rispondeva Francesca, sostenendola.

*”Francesca, quando ho iniziato, ho incontrato subito mille ostacoli. Non si fidano delle donne. Un vecchio conoscente mi ha detto in faccia: Una donna può avere successo negli affari, se trova il modo giusto. E così, Alberto è diventato il mio primo partner speciale.”*

*”Oddio, Nicoletta, come hai fatto? A me sembra impossibile superare quel limite,”* disse Francesca, sorpresa e un po spaventata.

*”Con lui ho capito che puoi separare i sentimenti dai rapporti di lavoro. Lui era solo un mezzo per ottenere qualcosa. Il piacere, quello vero, arriva dopo, quando vedi crescere la tua azienda.”*

Lazienda di Nicoletta prosperava. Le serviva un bravo informatico, un esperto che allinizio non poteva permettersi. Finalmente, rispose allannuncio un giovane, molto giovane, di venticinque anni. Nicoletta ebbe dei dubbi, ma al colloquio lui dimostrò unintelligenza fuori dal comune. Matteo un ragazzo affascinante, con poca esperienza ma pieno di potenziale.

*”Buongiorno,”* disse lui, entrando nello studio con un sorriso aperto.

*”Buongiorno, Matteo. Siediti. Parliamo dei tuoi compiti. Ti assumo con due settimane di prova. Se non commetti errori, ti terrò. Ma ho una condizione,”* disse Nicoletta, fissandolo intensamente.

Matteo alzò un sopracciglio:

*”E quale sarebbe?”*

*”Non aspettarti uno stipendio alto. Se sei daccordo, puoi iniziare.”*

Lui annuì serio.

Nicoletta lo osservava. Era bravo, ma la sua giovinezza a volte lo ostacolava. Non riusciva a imporsi, era troppo gentile con le colleghe, incapace di essere severo.

Le sue *”riunioni speciali”* avvenivano nel suo ufficio. Comodo, tutto in un posto. I suoi partner *”particolari”* arrivavano alla fine della giornata, quando gli altri erano già andati via.

Ma un giorno, durante una di queste riunioni, Matteo entrò con dei documenti. Non sapeva che fosse rimasto a lavorare fino a tardi. Per fortuna, era tutto finito. Nicoletta si abbottonava la camicetta, mentre luomo sorseggiava vino.

*”Scusi, non sapevo Pensavo fosse sola,”* balbettò Matteo, uscendo in fretta.

*”Ora tutto lufficio saprà di noi. E a me non piace la pubblicità,”* borbottò luomo irritato.

Nicoletta lo calmò, assicurandogli che Matteo avrebbe taciuto. Il giorno dopo, chiamò il giovane nel suo ufficio.

*”Matteo, quello che hai visto ieri resta tra noi.”*

Voleva offrirgli un aumento, ma le venne unidea più rischiosa. Non ci volle molto per convincerlo. Capì tutto con un solo sguardo. Nicoletta fu sorpresa: nonostante la giovane età, Matteo si rivelò esperto. Lui, invece, era estasiato. Dovette persino frenare il suo entusiasmo.

*”Matteo, non illuderti. Terremo tutto segreto. Non voglio che gli altri pensino che hai privilegi. Mi capisci?”*

*”Certo, capisco. Capo e dipendente”*

La loro relazione durò tre anni. Si insegnarono molto a vicenda. Ma poi, Nicoletta cominciò a sentirsi oppressa.

Matteo sospettava dei suoi *”partner speciali”*. Litigavano spesso. Negli ultimi tempi, insisteva:

*”Nicoletta, dovremmo ufficializzare la nostra relazione. Poi sposarci.”*

Ma a lei lidea non piaceva.

*”Matteo, i sentimenti sono una cosa, ma io non ti amo. Come posso sposarti senza amore? Allinizio cera qualcosa, ma ora è finito.”*

Il giorno dopo, trovò la lettera di dimissioni di Matteo sulla sua scrivania. Era finita.

Passò un anno e mezzo. Lazienda di Nicoletta andava bene, ma poi iniziarono i problemi. Alcuni clienti importanti rifiutarono di lavorare con lei.

*”Nicoletta, non è personale. Unaltra società offre condizioni migliori.”*

*”Un nuovo concorrente,”* pensò irritata.

Poi, in tre mesi, perse altri clienti. I guadagni crollarono.

*”Devo capire cosa sta succedendo, altrimenti finirò sul lastrico.”*

Ma nessuno voleva parlare. Solo un ex partner, Davide, le rivelò la verità:

*”Ho fatto delle ricerche. Questo nuovo concorrente conosceva tutti i contatti, i prezzi, i volumi. Informazioni che si acquisiscono in anni. E sai chi è? Matteo, il tuo ex dipendente. Cosa ne pensi?”*

Nicoletta era sconvolta.

*”Mi sta vendicando. Ha rubato i database. Conosce tutti i miei partner e li ha convinti a lavorare con lui.”*

Decise di incontrarlo.

*”Ciao, Matteo,”* disse, entrando nel suo ufficio. *”Non credevo che saresti sceso così in basso. Questa vendetta non me la merito.”*

*”Non è vendetta. Ti propongo di fondere le nostre aziende,”* rispose lui, fissandola. *”E ovviamente, riprenderemo la nostra relazione ma alle mie condizioni. Io sarò il capo, tu la mia vice. Ti amo, Nicoletta. Decidi.”*

La sua voce era fredda, come se parlasse di affari.

Nicoletta era sotto shock. Si sentiva umiliata. Matteo aveva covato il rancore per anni. Chiese tempo per riflettere.

Una settimana dopo, tornò nel suo ufficio.

*”Vendo la mia azienda. Niente fusione. E non voglio riprendere con te. Vicino a me voglio un uomo forte, che costruisca da zero, non uno che ruba e si vendica. E quelluomo è già al mio fianco. Sono giovane, ricomincerò. Ma non capisco: perché sprecare anni nella vendetta?”*

Girò i tacchi e sbatté la porta. Matteo rimase immobile, sconvolto.

Nicoletta ripartì, stavolta con laiuto del marito, Giorgio. Ebbe un figlio e sostenne il suo uomo. Non commise più errori. Finalmente, aveva al suo fianco luomo forte che aveva sempre sognato.

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