Saggia Suocera: Segreti e Consigli per un Rapporto Armonioso in Famiglia

La Suocera Saggia
Quando il figlio più giovane si sposò, i figli maggiori erano già partiti da tempo: la figlia si era sposata ed era andata a vivere a Milano col marito, mentre il figlio era partito per il Nord a lavorare. Lina aveva sempre saputo che i più grandi non sarebbero rimasti a lungo nel paesela figlia amava la vita elegante, da piccola copriva le pareti con immagini di riviste di moda, e il figlio con le mappe geografiche, sognando non la stalla e lorto, ma terre lontane. Invece il più piccolo, Luca, era sempre stato il suo ragazzo, e quando suo marito morì, le disse:
Mamma, non ti lascerò mai, vivrò sempre con te.
E lei, in piedi sul bordo della tomba, ripetevacome farò senza di te, Beppino, come farò. Anche la figlia piangeva, il maggiore era una statua di ghiaccio, e Luca, che aveva appena compiuto dodici anni, rimase accanto a lei per tutto il funerale, offrendole la sua fragile spalla. Mantenne la promessa, anche quando studiava, tornava quasi ogni weekend a casa. Per questo cercava una moglie che accettasse di vivere con lui nel paese. Costruì una casa, ma in unaltra via, non cera spazio vicino. Chiamò la madre a trasferirsi, ma Lina rifiutòa che servono due padrone in una casa?
La nuora si chiamava Silvia. Aveva grandi occhi azzurri e lunghi capelli fino alla vita. Luca la portò dalla città, studiavano insieme, e, come confessò alla madre, lui le faceva già la corte, ma lei non lo notava. Finché un giorno lo notò. Il matrimonio fu rumoroso e allegrotutti i parenti arrivarono. A Lina piaceva la nuorauna brava ragazza, si vedeva subito che aveva carattere, e a Luca serviva proprio così. E se non sapeva fare nulla in casa, pazienzaLina lavrebbe insegnata.
Il primo litigio avvenne una settimana dopo, quando Lina andò ad aiutare a preparare il minestroneperché Luca senza minestrone non poteva, aveva sempre avuto lo stomaco debole. Silvia le gridò contro, dicendo che aveva le mani sporche e toccava il pane. E con che altro doveva toccarlo, Lina? Non insisté, se ne andò, e quella sera Luca le chiese di non tornare quando lui non cera, perché Silvia si agitava.
Non offenderti, mamma, Silvia è incinta, ecco perché è nervosaspiegò.
E Lina non si offese. I nipotiche bello, avrebbe riempito il vuoto nel cuore, perché da quando i figli se nerano andati, dentro di lei cera solo freddo.
Per accogliere la neomamma arrivarono genitori, amiche e la sorella. Lina provò a dire che non era bene far vedere il neonato a troppa gente, ma Silvia la chiamò superstiziosa e guardò il marito. Luca le chiese di non inventare storie, meglio preparare il tè per tutti, che erano stanchi dal viaggio. Lina lo fece. E sfamò tutti, e lavò i piatti. Intanto guardava la nipotinacosì piccola, così carina, le veniva voglia di prenderla in braccio!
Posso tenerla?chiese.
Silvia guardò le mani di Lina e disse:
Lavale almeno.
Ma le ho appena lavate per i piatti!
Appunto! Che sporcacciona!
I genitori di Silvia la fissarono, e Lina si sentì in imbarazzoforse davvero non capiva qualcosa.
Alla fine tenne la nipotina. Che profumo dolce aveva! Una bambina meravigliosa. Inoltre, Silvia cambiò le regolepermise a Lina di venire quando Luca era al lavoro, perché non riusciva a fare tutto in casa, e Lina era contenta. Certo, la nuora trovava sempre il modo di pungerla, e quasi non le lasciava tenere la bambina, ma Lina ci si abituò. Si arrabbiava, ma che faresuo figlio la amava così, e quindi doveva adattarsi. Lunica cosa che la ferì davvero fu quando Silvia rifiutò la tutina rosa che Lina aveva comprato per la nipotina.
Lhai presa al mercato? Mia figlia non indosserà mai queste cose! E poifa già caldo, non si può coprire troppo un bambino ad aprile!
La bambina fu chiamata Sofia, come la cognata, e Luca promise che la prossima figlia lavrebbero chiamata come lei. Lina dubitava che Silvia volesse avere molti figli, quindi non ci sperava troppo. Ma qui si sbagliava.
Quando festeggiarono il primo compleanno di Sofia, Silvia e Luca si abbracciarono e annunciarono che aspettavano un altro bambino. La madre di Silvia si lamentò che era troppo presto, e Lina aggiunse che anche tra i suoi figli cera poca differenza, e non era un problema. La cognata strinse le labbralo faceva sempre quando Lina parlava. Alla fine tutti si rallegrarono, ovviamente, e congratularono con la giovane coppia. Silvia, arrossata, disse che voleva un maschietto.
E così fu. Nacque un maschietto, chiamato Beppe, e Lina scoppiò in lacrimenon avrebbe mai sognato che il nipote portasse il nome del nonno.
Si affezionò molto al nipote. Il secondo parto di Silvia fu difficile, e questa volta smise di resisterepermise a Lina di aiutare in casa e di occuparsi dei bambini, soprattutto del piccolo, che passò praticamente il primo anno tra le braccia di Lina.
Silvia invece stava a letto e si lamentava del mal di testa. Era ingrassata, non riusciva a dimagrire, e incolpava la suocera di fare le torte. Ma come farne a meno, se a Luca piacevano tanto? E poi, Lina non la trovava affatto grassa. Sì, un po rotondetta, ma stava bene. Però smise di fare le torte.
Il terzo fu Gianni. Bianchissimo, fragile, era impossibile guardarlo senza piangere. Lina si aspettava che Silvia si sarebbe di nuovo messa a letto per mesi, ma qui si sbagliòla nuora si prese cura del piccolo con una dedizione che Lina non le aveva mai visto. Imparò a cucinare, a fare massaggi, a tenere pulito. Lina portava i più grandi a casa sua, e non serviva altro aiuto.
I bambini crescevano, Gianni rimaneva malaticcio, così Lina aiutò anche con la scuola, soprattutto quando una bambina del paese scomparve. La cercarono a lungoarrivarono i carabinieri, volontari con cani. La trovarono un mese dopo, nel fiume. E non ci era finita da sola Luca si spaventò molto e chiese a Lina di accompagnare i bambini a scuola. Dopo le lezioni, li prendeva Silvia o Luca stesso, se finiva presto.
Gianni aveva una malattia rara, Lina cercò di sapere dal figlio, ma lui si arrabbiava, non riusciva ad accettare che suo figlio sarebbe stato così. Silvia diceva che Lina, con la sua terza media, non avrebbe mai capito. Non sembrava così gravepallido, con una testa grande e capelli sottili come peli. Ma per il resto, un bambino normale, intelligente.
Silvia adorava il figlio minore e non notava nientaltro. Lina capì prima di lei che Luca andava spesso dalla commessa Elena, e cercò di proteggere la ragazza. Ma i pettegoli fecero il loro dovere.
Quel giorno, i bambini tornarono da soli. Fu Beppe a dirlo a Lina quando andò a prenderli la mattina.
Nonna, perché ci accompagni? Possiamo andare da soli! Ieri ho allontanato io i cani da Sofia, e non ci siamo pers

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