Sarò sempre con te, mamma. Una storia in cui puoi credere
La nonna Valeria non vedeva lora che arrivasse la sera. La vicina, sua coetanea Annalia, una donna sola vicina ai cinquanta, le aveva confidato una cosa talmente strana che ancora le girava la testa.
E come prova delle sue parole, laveva invitata a passare la sera dopo per mostrarle qualcosa di incredibile.
Tutto era cominciato con una semplice chiacchierata. Annalia quella mattina stava andando al mercato e si era fermata da nonna Valeria:
Vuoi che ti prenda qualcosa, nonna Valeria? Sto andando al mercato qui vicino, voglio fare un dolce e comprare qualche altra piccola cosa.
Sai che ti dico? Sei proprio una brava donna, Annalia. Gentile, premurosa. Ti ricordo da ragazzina. Peccato che la vita non ti abbia regalato una famiglia, sei sempre sola… Eppure non ti vedo mai triste, né lamenti. Non come certe altre…
E perché dovrei lamentarmi, nonna Valeria? Un uomo nella mia vita cè, solo che ancora non viviamo assieme. Vuoi sapere perché? Te lo racconto A nessun altro lo direi, ma a te sì. E anzi, cè dellaltro che devo proprio confidarti.
Perché so che anche se parlassi non ci crederebbe nessuno rise Annalia. Allora, cosa ti serve? Quando torno dal mercato passo da te, beviamo un tè e ti racconto come sto. Magari ti farà piacere, così non ti dispiacerai più per me.
Alla nonna Valeria quella volta non serviva nulla, ma per non perdere loccasione chiese del pane e qualche pasticcino per il tè.
La curiosità la rodeva: cosa mai avrebbe potuto raccontarle Annalia di tanto strano?
Annalia tornò da nonna Valeria col pane e i pasticcini; la nonna mise su del tè profumato e si preparò ad ascoltare.
Nonna Valeria, ti ricordi quella storia di ventanni fa? Avevo quasi trentanni. Frequentavo un uomo, pensavamo di sposarci. Non lo amavo, ma era buono, e come si fa a vivere senza famiglia, senza figli? Così abbiamo presentato i documenti, lui è venuto a vivere con me. Poi sono rimasta incinta e allottavo mese è nata la bambina… ma è vissuta solo due giorni.
Pensavo di impazzire dal dolore. Col mio compagno ci siamo separati, non cera più nulla tra noi. Passarono un paio di mesi, iniziavo poco a poco a riprendermi, non piangevo più tanto.
E poi…
Annalia guardò Valeria in modo strano, come se aspettasse che potesse comprenderla.
Non so neppure come dirtelo. Avevo la stanzetta pronta per la bimba, già tutta sistemata e piena di giochi e pupazzi. Dicevano che portasse sfortuna preparare tutto prima, ma io non ci credevo alle superstizioni… così avevo già comprato tutto.
E una notte mi sveglio da un pianto di bambina. Ho pensato che fosse solo limmaginazione, lo stress Ma poi ancora. Mi sono alzata e mi sono avvicinata alla culla e lì, cera davvero una bambina!
Lho presa fra le braccia. Quasi soffocavo per la gioia. Lei mi ha guardata, ha chiuso gli occhi e si è addormentata.
E così ogni notte la mia bambina torna da me.
Ho perfino comprato il latte in polvere e il biberon, ma quasi non mangia. Piange, la prendo in braccio, mi sorride, chiude gli occhi di nuovo e si addormenta.
Ma è una cosa assurda, la nonna Valeria era rapita, Ma cè davvero una cosa del genere?
Eh, pensa un po anche io non ci credevo! Annalia era tutta rossa, emozionata.
E poi?, Valeria mise un pasticcino in bocca, senza distogliere lo sguardo, sorseggiando il tè.
Va avanti così ogni notte Annalia sorrideva felice. Mia figlia vive in un altro mondo, lì ha una mamma e un papà. Ma non si scorda di me. Viene da me ogni notte, quasi tutti i giorni.
Una volta mi ha detto persino:
Io sarò sempre con te, mamma. Siamo legate da un filo invisibile che nessuno potrà spezzare!
Qualche volta penso di sognare. Ma lei arriva anche con dei regali da quel mondo. Solo che qui non durano: svaniscono come la brina al sole.
Ma davvero?, nonna Valeria trangugiò il tè, come se le si fosse seccata la gola.
Ecco perché voglio che tu venga a vedere tu stessa. Così mi confermi che quello che vedo esiste davvero.
Ci credo, ma…
Quella sera, tardi, nonna Valeria andò da Annalia. Restarono sedute, zitti, nel buio della stanza.
Non cera nessuno, solo Annalia e nonna Valeria. Lora era tarda, stava quasi per assopirsi, quando allimprovviso una luce tenue riempì la stanza. Laria vibrò e apparve una dolce ragazza.
Ciao mamma! Oggi ho avuto una giornata bellissima, volevo raccontartela! E questi sono per te, e la ragazza pose dei fiori sul tavolo.
Oh, buonasera, la ragazza aveva visto la nonna Valeria, quasi dimenticavo, mia mamma mi ha detto che volevi conoscermi. Sono Livia…
Dopo un po, la ragazza salutò e si dissolse in una brezza.
Nonna Valeria rimase pietrificata, lo stupore era tale che non parlò subito:
Che storia incredibile, Annalia Si vede che succedono davvero certe cose.
Tua figlia è bellissima, tutta sua madre.
Sono felice per te, Annalia. Sei una donna fortunata! Forse la tua vita è migliore di quella di tanti altri.
Mai avrei creduto a una cosa del genere, se non lavessi visto coi miei occhi. Comè meravigliosa la vita!
Ti sono grata.
È come se mi avessi aperto gli occhi: la vita continua in modi inaspettati; e ora non ho paura nemmeno della morte.
Tanta felicità a te, Annusca!
I fiori sul tavolo si facevano sempre più pallidi, finché scomparvero del tutto.
Ma Annalia, accompagnando la vicina alla porta, sorrideva felice. Il giorno dopo sarebbe stato ancora una volta una meraviglia. Avrebbe incontrato Arcadio, il suo grande amore. E lui lamava, Annalia lo sentiva fin dentro il cuore.
Come lo sapesse? Ma queste cose non si raccontano.
E prima o poi li avrebbe presentati tutti e due.
Le persone più amate della sua vita Livia e Arcadio.






