— Ma dai, non sei mai contenta di niente! — ho sbottato con mia moglie. E il giorno dopo, mi ha ripagato nel modo più meschino possibile.
Mi chiamo Massimo. Adesso vivo a Firenze, sono sposato per la seconda volta e ho una famiglia meravigliosa con un figlio piccolo. Ma la ferita del mio primo matrimonio fa ancora male, perché lì è rimasta mia figlia. È rimasta, e non per mia scelta.
La mia prima moglie, Giulia, l’ho conosciuta al secondo anno di università. Ci siamo avvicinati subito, siamo stati insieme per mesi. Poi ho iniziato a sentire che i sentimenti si stavano spegnendo, ma proprio in quel momento Giulia mi ha detto che era incinta. Eravamo troppo giovani, e ho capito subito che la situazione stava prendendo una brutta piega. Però non sono scappato dalle responsabilità: ci siamo sposati. I suoi genitori ci hanno regalato un bilocale come regalo di nozze, i miei ci hanno pagato una vacanza al mare.
Qualche mese dopo è nata nostra figlia, Beatrice. L’ho amata fin dal primo istante. Ma, a dirla tutta, l’armonia in famiglia non c’era mai stata. Il problema più grande? Mia suocera, Maria Grazia. Abitava nel palazzo accanto e stava praticamente sempre a casa nostra. Criticava tutto: come tenevo in braccio la bambina, come parlavo con mia moglie, quanto guadagnavo. Io tacevo. Per molto tempo. Ho fatto di tutto per Giulia e per Beatrice.
Una sera, tornato dal lavoro stanco morto, ho trovato l’ennesima scenata. Maria Grazia ancora insoddisfatta. E allora ho perso la pazienza:
— Ma basta! Perché non sei mai contenta di niente? Perché non sorridi mai, non dici mai una parola gentile?
Lei non ha risposto. Si è girata e se n’è andata. Ho pensato: “Finalmente! Forse ci sarà un po’ di pace.” Ma non sapevo che il giorno dopo mi aspettava l’inferno.
Il giorno dopo, sono tornato a casa e non riuscivo ad aprire la porta. La chiave non girava. Vicino alla porta, c’erano le mie due valigie. Non capivo cosa stesse succedendo. Ho bussato, ho suonato, ho gridato. Mia suocera mi ha risposto da dietro la porta:
— Prendi le tue cose e vattene dove vuoi. Tua moglie e tua figlia non le vedrai più!
Pensavo fosse uno scherzo. Ma non lo era. Giulia neanche è uscita. Una settimana dopo ha chiesto il divorzio. Senza parlarne, senza darmi la possibilità di spiegarmi. Sono rimasto senza niente: senza famiglia, senza un motivo, senza mia figlia.
Sono passati anni. Mi sono risposato. La mia seconda moglie, Sofia, mi ha dato un figlio. Sono felice, li amo e apprezzo ogni momento con loro. Ma il cuore mi fa ancora male per Beatrice. Pago regolarmente gli alimenti ogni mese. Giulia li accetta, ma non mi permette di vedere mia figlia. Niente foto, niente telefonate, niente incontri.
Perché? Non lo so. Non ho mai tradito. Non ho mai alzato le mani. Ho solo perso la pazienza e detto la verità in faccia a sua madre.
E per questo, sono stato cancellato dalla vita di mia figlia.