Sei un mostro, mamma! Gente come te non dovrebbe avere figli! continuò a studiare. Un giorno, uscì con le amiche in discoteca e lì conobbe Riccardo. Milanese, bello, i suoi genitori erano partiti per lavoro all’estero per un anno. Si innamorò perdutamente e in fretta andò a vivere con lui.
Vivevano alla grande, i genitori gli mandavano soldi. Ogni sera uscivano a fare festa o la organizzavano a casa. Allinizio, a Ginevra piaceva quella vita. Senza accorgersene, finì nei debiti e con troppe assenze, venendo bocciata agli esami invernali. Rischiava lespulsione.
Promise di cambiare e ripetere le prove. E così fece, immersa nei libri. Quando arrivavano gli amici di Riccardo, si chiudeva in bagno. Riuscì a passare gli esami, ma cercò di convincerlo a calmarsi. Era allultimo anno, quasi alla fine delluniversità.
Non esagerare, Ginevra. Si vive una volta sola. La giovinezza passa in fretta. Quando ci divertiremo, se non adesso? rispose lui, spensierato.
Si vergognava di dire alla madre che viveva con lui senza essere sposati. Quando chiamava a casa, mentiva, dicendo che avevano già ufficializzato il matrimonio e che avrebbero fatto la festa al ritorno dei suoi genitori.
Un giorno, Ginevra si sentì male a lezione. Vertigini e nausea. Con orrore, capì di essere incinta. Il test confermò i suoi timori.
Essendo ancora presto, Riccardo insistette per laborto. Litigarono come mai prima, e lui sparì per due giorni. Lei aspettò, disperata. Quando tornò, non era solo. Portava con sé una bionda ubriaca, che faceva fatica a stare in piedi. Ginevra, esausta, gli urlò contro e cercò di cacciare la ragazza.
Lei non va da nessuna parte. Se non ti sta bene, puoi andartene tu, isterica! gridò lui, colpendola con forza.
Lei prese il cappotto e fuggì. A piedi, arrivò alla residenza universitaria. Con il viso gonfio, il mascara colato e in lacrime, bussò alla porta. La portinaia ebbe pietà e la fece entrare.
Il giorno dopo, Riccardo arrivò, chiedendo perdono, giurando di non toccarla mai più, supplicandola di tornare. Lei gli credette. Per il bambino.
Riuscì a malapena a finire il primo anno. Aveva paura di tornare a casa. Cosa avrebbe detto alla madre? Ma anche restare a Milano la spaventava. I genitori di Riccardo stavano per tornare, e lei, incinta, era irriconoscibile.
Quando i genitori arrivarono e scoprirono che Ginevra era di provincia e che era passata per miracolo al secondo anno, il padre di lui ebbe un discorso duro. Le offrì dei soldi per andarsene e lasciare in pace suo figlio.
Pensaci bene, che padre sarebbe? Pensa solo a divertirsi. E poi, chi ti dice che il bambino sia suo? Prendi i soldi e torna al tuo paese. Fidati, è la cosa migliore.
Ginevra si sentì umiliata. Riccardo non la difese, rimase in silenzio. Lei rifiutò i soldi, anche se poi se