Ascolta, dice severamente il suocero a Alessandro, ti abbiamo accolto nella nostra famiglia, ti trattiamo come un uomo, e tu ci rifiuti persino i piccoli favori? Non è corretto, figlio mio! Devi rispettare i genitori di tua moglie, non sai mai quando potremmo aver bisogno del tuo aiuto.
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Ludovica nasce quando sua madre ha appena diciannove anni. La maternità precoce rovina i progetti dei giovani genitori, così la bambina rimane alle cure della nonna Rosa. I genitori continuano a studiare, mentre la nonna diventa per lei il primo e più solido sostegno.
Il matrimonio avviene dopo la nascita della figlia, ma la vera struttura familiare si stabilizza solo quando Ludovica compie sei anni. È allora che i genitori la portano con sé, si trasferiscono a Bologna e la iscrivono alla prima elementare.
Le relazioni nella nuova famiglia non decollano subito. Il padre, impiegato in una posizione rispettabile, non mostra alcun interesse né per la moglie né per la figlia. La sua vita è fatta di continui assenze, tradimenti e serate al bar. La madre, invece, scompare al lavoro fino a notte fonda. Ludovica, lasciata a se stessa, trascorre le giornate in giro. Il cibo irregolare, spesso freddo e scarso, le provoca una gastrite cronica. Quando la malattia peggiora, la madre la porta dospedale, usando poi questa dipendenza come leva di pressione.
In casa non esiste il concetto di confini personali o di diritto di opinione. Ogni desiderio di Ludovica viene tagliato di netto. Se tenta di difendere la sua posizione, scoppia lo scandalo e le accuse. La madre la definisce apertamente una ragazzina ingrata.
Faccio tanto per te, e non ti capita nemmeno un minimo di gratitudine! Quante sofferenze mi hai inflitto, solo Dio lo sa, sbraita la madre, sparisci dai miei occhi!
La tensione culmina in un apparente piccolo litigio quando Ludovica, ormai adolescente, rifiuta di partecipare a una sessione fotografica serale con gli ospiti. La madre reagisce furiosa:
Sporca! Come osi umiliarmi davanti alla gente? Cambia subito vestito e vai via! Subito!
Mamma, non voglio farmi fotografare, insiste Ludovica, voglio dormire! Devo alzarmi presto.
La madre la colpisce con i pugni, il padre interviene per separarli e poi le dice che sognano un altro figlio, ma non possono averlo.
Se potessi, ti butto fuori da casa questistante! minaccia il padre, peccato che non possiamo avere altri bambini! Se ci fosse una sola possibilità, ti manderei subito al ricovero per minori!
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Ludovica non ha il diritto di dire no. La madre, sempre più spesso, la definisce incompetente e ragazzina ingrata. Solo quando Ludovica compie sedici anni e arriva una figlia adottiva, la madre si mostra più dolce, ma questo aggiunge ulteriore stress.
Alla fine sei il nostro tesoro, sospira la madre, osservando la bambina adottiva lanciare vasi al suolo per un computer che non può comprare, con te non ho mai avuto problemi! Ho ascoltato tuo padre, ho accettato la tutela Ora non avremo più problemi
Nessuno sa che a scuola Ludovica viene picchiata e rinchiusa nei ripostigli. È odiata, e invece di stringere amicizie la subisce con unintera banda. Non si lamenta mai, perché non vede senso a farlo. Che speranza cè se nessuno la difende?
Ludovica sceglie di studiare giurisprudenza, come i genitori le suggeriscono, sperando di guadagnarsi la loro approvazione. Ma neanche questo funziona: la critican di non trovare la sua strada.
Perché studi legge? sbuffa il padre, non ti aspetti altro che il turno di fabbrica. Sei una nullità! Almeno trovassero qualcosa per te
Ludovica sopporta in silenzio. Soffre e sogna di liberarsi il più presto possibile dalle catene che i genitori hanno intrecciato. È esausta.
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Quando Ludovica sposa Alessandro, i genitori scatenano uno scandalo pre-matrimoniale, accusandola di egoismo, di aver rovinato i loro progetti e di aver preso soldi da loro. In verità ha chiesto un piccolo prestito per contribuire al matrimonio. La madre non perde occasione per gravare la figlia con i suoi problemi.
Capisci, Ludovica, quante energie abbiamo speso per te? dice la madre quando la figlia tenta di rifiutare un nuovo impegno.
Lo capisco, mamma, ma Alessandro e io stiamo cercando di stare in piedi, abbiamo le nostre preoccupazioni, risponde cauta Ludovica, non ho tempo per tutto questo!
Che preoccupazioni? Le tue e anche le nostre! Il tuo marito deve capire, interviene il padre, E non chiediamo molto: andare a prendere la spesa, portarla al ristorante, fare da babysitter mentre noi siamo alla festa.
Papà, Alessandro lavora fino a tardi e domani ha un incontro importante, prova a obiettare Ludovica.
Incontro? Più importante della famiglia? Hai dimenticato quanto è stato difficile crescere te? Le tue malattie, il tuo carattere insopportabile! alza la voce la madre.
Mamma, parli delle mie malattie, nate mentre voi eravate occupati col lavoro e altri affari. Non ricordo che mi avete educata, dice Ludovica con amarezza.
Ingrata! Non sai cosa vuol dire essere genitori! Se non fosse per noi saresti rimasta per strada! urla la madre, vivresti al freddo dalla nonna!
Mamma, vi sono grata, ma non devo dedicare la mia vita a voi! Chiediamo solo un minimo di spazio personale, sospira Ludovica.
Spazio personale? Vi siete appena sposati e già pensate a voi! Vi abbiamo dato una casa, vi abbiamo cresciuti! insiste il padre, E ora osate rifiutarci?
Mamma, la nostra casa è nostra, replica Ludovica, suggerendo che lappartamento è stato acquistato a rate da lei e dal marito.
Se siete così indipendenti, perché non trovi ancora un lavoro decente, invece ti nascondi in contratti? E soprattutto, perché non ci restituisci ancora i soldi per gli studi? lancia il padre con una presa al petto, Ti abbiamo insegnato, dove è la tua gratitudine?
Ludovica non regge più, si volta verso il padre:
Papà, puoi almeno smettere di supportarla in questo abuso?
Ludovica, non iniziare, dice il padre con calma ferma, La mamma ha ragione. Ti chiediamo poco. E tuo marito deve conoscere il suo posto. Nulla gli succederà se ci accompagna. Siamo tutti una famiglia.
Alessandro non deve portarvi! Non è un taxi! esclama Ludovica, con toni isterici.
Sei diventata una scocciatura! Come osi alzare la voce contro tuo padre? la madre avanza.
Alessandro, che fino a quel momento è rimasto silenzioso, perde la pazienza:
Basta! Smettetela di urlare! Mi sono sposato con vostra figlia, ho preso la responsabilità per lei. Non sono il vostro servitore!
Chi sei per dirci cosa fare? infuria il padre, Ti ho preso la figlia, ti ho accolto nella famiglia, e per gratitudine dovresti aiutarci!
Amo Ludovica, voglio che sia felice. Da quando ci siamo sposati non ci concedete un attimo di pace, dice fermamente Alessandro, o vivremo da soli, o non avrà più contatti con noi.
Ludovica guarda il marito, poi i genitori.
Non puoi farlo, mi tradisci! sibila la madre, sei nostra figlia! Abbiamo fatto tanto per te
Ricordo, mamma, risponde Ludovica a bassa voce, stringendo i pugni, ricordo tutto quello che avete fatto, le umiliazioni, le botte, i desideri di un altro figlio. Ricordo
Ingrata! suona la voce della madre.
No, mamma. Sono una donna adulta con una famiglia. Alessandro ha ragione: vivremo la nostra vita. Potete non chiamarci finché non imparate a rispettare le nostre scelte.
I primi giorni di quella libertà sono tesi. I genitori chiamano, minacciano, provano a ricattare con il silenzio, ma Ludovica e Alessandro resistono. Ludovica decide di restituire al padre lunica possibilità di rimproverarla: vuole pagare ai genitori i soldi per gli studi. Risparmiano su tutto per liberarsi dal debito.
Il momento più difficile è sopportare le crisi di Ludovica. Difendere il diritto di vivere la propria vita la costringe a gestire gli effetti di anni di pressione psicologica. Alessandro è il suo sostegno, la sua roccia.
Ce la faremo, Ludì, ne usciremo sicuramente!
Ci mettono un anno a saldare il debito con i genitori: loro hanno reclutato una fattura di cinquecentomila euro, anche se per gli studi hanno speso la metà. Dopo aver restituito i soldi, Ludovica interrompe i contatti. I genitori non cercano di riconciliarsi; rimangono ancora feriti dalla loro figlia ingrata.






