**Non Si Respira**
Asia girò lentamente la chiave nella serratura ed entrò con cautela nell’appartamento. Per quanto cercasse di chiudere la porta senza fare rumore, la serratura scattò comunque. Senza accendere la luce, si tolse le scarpe e, in punta di piedi, si avvicinò alla porta della sua stanza… Il *click* dell’interruttore alle sue spalle risuonò nel silenzio della casa come uno sparo.
«Asia, dove sei stata? Perché così tardi? Ho chiamato Giulia. Mi hai mentito», disse la voce della madre.
La ragazza si bloccò, inspirò rumorosamente e si voltò verso di lei.
«E tu perché non dormi?», ribatté, secca.
«Come posso dormire se non sei a casa? Ero preoccupata.» La madre la fissava con occhi pieni di ansia.
«Sono grande, mamma, smettila di controllarmi», borbottò Asia, infastidita.
«Sì, sì, grande…» La madre scosse la mano e tornò in camera sua, lasciando la porta socchiusa.
Asia esitò, poi la seguì. Si sedette accanto a lei sul divano.
«Scusa, mi sono dimenticata dell’orario.»
La madre sembrava stanca e pallida. La luce intensa del lampadario accentuava le rughe e le occhiaie, negli occhi dei quali risuonava una silenziosa accusa.
«Non ero sola. C’era anche Luca. Siamo andati al cinema, poi a fare una passeggiata. Non preoccuparti.»
«Con Luca?»
«Sì. L’ho conosciuto due settimane fa. È così… interessante, sa un sacco di cose.» Un sorriso sfiorò le labbra di Asia, il suo sguardo si perse nel vuoto. Si strinse più forte alla madre, appoggiandole la testa sulla spalla.
«Quindi anche l’altra volta eri con lui, non da Giulia?»
«Scusami.»
«Capisco, ma perché non la dirlo subito? Lui frequenta l’università con te?»
«L’ha già finita, lavora», rispose Asia in fretta.
«Quindi è più grande? Oh, tesoro…» La madre sospirò, e Asia sollevò la testa, pronta a difendersi, ma lei la prevenne. «Me lo presenterai?»
«Certo. Ti piacerà.»
«Non mi ero accorta di quanto sei cresciuta.» La madre la guardò con malinconia. «È tardi, vai a dormire.»
«Buonanotte, mamma.» Asia le lasciò un bacio sulla guancia e tornò in camera sua.
Si spogliò, si infilò sotto le coperte e fissò il soffitto, ripensando a ogni parola, ogni bacio, sognando…
Quando si svegliò, la madre era già uscita per lavoro. Asia si lavò, mangiò la colazione lasciata per lei e prese il telefono.
«Ciao, sei già al lavoro?» chiese, allegra.
«Sì», rispose Luca in tono secco.
«Ti disturbo?» domandò Asia, turbata dal suo tono distante.
«Sì. Ti richiamo più tardi.» E riattaccò.
*Ti richiamo più tardi*? Asia fissò il telefono spento, confusa.
*Starà con qualcuno*, pensò, cercando di aspettare. Provò a leggere, ma le parole scivolavano via senza lasciare traccia. Alla fine, chiamò Giulia e le propose di uscire.
Mentre mangiavano il gelato, Asia le raccontò entusiasta di essersi innamorata, quando il telefono squillò.
«Scusa, Colombina, hai chiamato in un brutto momento. Ero impegnato. Ci vediamo stasera?»
«Sì!» rispose Asia, raggiante.
«Mamma vuole conoscerti», gli disse quando lo rivide.
«Gliel’hai detto di noi?» Luca si irrigidì. «Non le dispiace che ci vediamo?» La osservava con sospetto.
«E perché dovrebbe?»
«Siamo insieme da poco… Presentarsi ai genitori è una cosa seria…»
«E noi non lo siamo?» Asia si irrigidì a sua volta.
«Io sono serissimo con te.» Luca la strinse così forte da impedirle di vedere il suo viso. «Ma tua madre mi farà mille domande, mi metterà alla prova.»
«Quante volte hai conosciuto una ragazza davanti ai suoi genitori? Su, confessi.» Asia lo colpì scherzosamente con un pugno sul fianco.
«Qualche volta.»
«Ma non hai niente da nascondere, vero? Hai forse una stanza segreta come Barbablù, dove tieni le tue ex?» Asia rise. «O sei sposato?»
«Certo che no. Da cosa lo deduci?»
«Va bene, dove andiamo?» cambiò argomento Asia.
«Ho poco tempo, mia madre vuole che torni presto. Facciamo solo una passeggiata?» Luca la strinse e la baciò.
Un brivido le corse lungo la schiena, il respiro le si fece corto. Se aveva avuto dubbi, svanirono all’istante.
Camminarono abbracciati, e Luca le disse che la notte non riusciva a dormire, che sognava di averla accanto. Mai prima d’ora aveva provato qualcosa del genere. Avrebbe voluto presentarla a sua madre, ma dopo la morte del padre, la donna si spaventava per ogni squillo del telefono, perciò lui lo spegneva sempre…
Asia ascoltava, immaginando una vita insieme: lei ad aspettarlo dopo il lavoro, lui che tornava con un mazzo di fiori e la baciava… Non osava sognare oltre, ma bastava per farle battere il cuore di gioia.
«Allora, ci sei sabato?» chiese alla fine. «Mamma farà la sua torta al cioccolato.»
Luca rispose con un bacio appassionato.
Sabato, però, lui chiamò per dirle che sua madre stava male, era arrivata l’ambulanza, non poteva lasciarla…
Asia si rattristò.
«Tranquilla. È un bravo figlio, sarà un bravo marito. Mangiamo la torta», disse la madre.
Asia mangiò senza appetito, solo per non offenderla. Poi vagò per casa, senza sapere cosa fare. Aveva sperato di passare tutto il giorno con lui. Giulia, purtroppo, era in vacanza con i genitori.
Uscì, seguendo il consiglio della madre. L’aria annunciava l’autunno, ma c’erano ancora giornate tiepide. Camminò, comprò un gelato, e mentre lo apriva, vide Luca. Spingeva un passeggino, accanto a una giovane donna bionda e bellissima. Asia si nascose dietro un albero e li osservò.
Passarono, e lei rimase immobile. Il gelato cominciò a sciogliersi. Lo gettò via e tornò a casa, inghiottendo lacrime di rabbia. *Se non è sua moglie, allora chi è?*
«Ragazza, guarda dove vai!» la rimproverò una signora.
«Scusi.» Asia camminava senza vedere nulla.
Poi si riprese. Se Luca non era a casa, poteva chiamarlo. Ma il telefono era spento.
«Cosa succede? Sei pallida», si preoccupò la madre vedendola così afflitta.
«Solo sono stanca.» Asia andò subito in camera sua.
Più tardi, la madre entrò e si sedette sul letto. Asia fissava il soffitto, abbracciandosi.
«Cosa c’è, tesoro? Lui ti ha fatto soffrire?»
Asia si girò verso il muro. La madre sospirò e uscì. Ultimamente Asia parlava sempre meno, si chiudeva in se stessa. *È l’amore*, pensò. Ma sentiva che c’era qualcosa di sbagliato.
Il giorno dopo, Luca chiamò e, con tono allegro, propose di vedersi.
«Mi sei mancata. Ho unaMa quando Asia lo incontrò, scoprì che il “regalo” era un’altra bugia, e quella sera stessa decise di spezzare la catena che la legava a Luca, prendendo in mano la sua vita e il futuro del bambino che portava in grembo.