«Siamo Venuti a Prenderti»: Come i Colleghi Mi Hanno Salvato dall’Abisso

Elisa dormiva ancora quando, nel silenzio del sabato mattina, un insistente suono del campanello la svegliò di soprassalto. Si sedette sul letto, confusa. Chi poteva venire a quell’ora? Non aspettava nessuno.

Aprì la porta e rimase immobile: sulla soglia c’erano le sue colleghe—Giulia, Francesca e Lucia. Giulia teneva in mano una thermos, mentre Francesca aveva una scatola con una torta.

“Che ci fate qui?!” esclamò Elisa. “Oggi è sabato!”

“Proprio per questo siamo qui,” disse Giulia, entrando in casa come se fosse la sua. “Dov’è tua figlia?”

“Beatrice sta dormendo… Ma cosa succede?”

“Non succede nulla. Prendila e preparati. Vieni con noi al resort. Nessuna obiezione.”

Elisa rimase senza parole. Non capiva cosa stesse accadendo. Andare in un resort? Adesso?

“Avevo detto in ufficio che non potevo…”

“E sappiamo perché,” disse Francesca con dolcezza. “Ci dispiace di non averlo notato prima.”

Elisa impallidì.

“Di cosa state parlando?”

“Sappiamo tutto, Elisa. Che da quando hai divorziato ti occupi da sola di tua figlia, che tuo ex non paga gli alimenti, che stai facendo sacrifici per preparare Beatrice alla prima elementare, che non mangi abbastanza eppure non ti lamenti.”

Elisa tacque. Un nodo le serrava la gola.

“Non… volevo lamentarmi. Pensavo… che ce l’avrei fatta…”

“E ce l’hai fatta,” intervenne Lucia. “Ma resistere non significa sopravvivere. Siamo amiche, Elisa. E le amiche non lasciano che un’amica affondi da sola.”

“Abbiamo organizzato tutto,” continuò Giulia. “Il soggiorno al resort è a nostre spese. Ci pensiamo noi al cibo, al viaggio, al relax. Tu devi solo portare te stessa e Beatrice.”

Elisa abbassò lo sguardo. Si sentiva a disagio. Accettare aiuto era difficile, ma ancor più difficile era affogare in silenzio.

“Ma… non ho nemmeno i vestiti…”

“Ci siamo noi,” disse Giulia decisa. “Francesca ha portato vestiti di sua figlia. Tutto in ottimo stato. Faranno comodo a Beatrice per la scuola.”

“Abbiamo anche preparato il materiale scolastico,” aggiunse Matteo, entrando nell’ingresso con una borsa. “Penna, quaderni, album. Tutto quello che serve.”

“Non… so cosa dire…”

“Non dire nulla,” la abbracciò Lucia. “Fidati: meriti più delle difficoltà. Meriti riposo, cura e sostegno.”

Due ore dopo, un pullman con la vivace comitiva lasciava la città. Beatrice sedeva sulle ginocchia di Elisa, stringendo il suo nuovo zaino. Elisa fissava il paesaggio dal finestrino, tenendo stretto il thermos con il tè. E nel suo cuore, per la prima volta dopo tanto tempo, sentiva calore.

Non aveva avuto fortuna con il marito. Ma, a quanto pare, era stata fortunatissima con le persone che la circondavano.

La vita ci insegna che a volte è proprio nei momenti più bui che scopriamo chi davvero ci tiene a noi. E che l’amicizia sincera è la luce che ci guida fuori dalla tempesta.

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