Sono diventata madre surrogata due volte: Ora io e i miei figli abbiamo tutto ciò che ci serve per vivere felici

Mi sono ritrovata a fare la madre surrogata ben due volte: ora io e le mie figlie non ci manca nulla per vivere bene.

Ho messo al mondo la prima bambina quando avevo appena diciotto anni. Dopo averla partorita senza un brivido, ho capito che il parto non è una cosa spaventosa. Già allepoca la gestazione per altre coppie era abbastanza diffusa, così lidea mi ha iniziato a girare in testa.

La mia famiglia non era per nulla benestante. I miei genitori facevano fatica a mantenere me e le tre sorelle. Mi sono sposata a diciassette anni. Con mio marito e la piccola Ginevra riuscivamo a tirare avanti a stento: zero soldi, nessun appartamento, solo un angolino in affitto dove rimanere. Ho pensato alla surrogazione, ma il marito non la vedeva di buon occhio, per quanto io cercassi di convincerlo, perché mi sembrava lunica via duscita dai problemi economici.

Qualche mese dopo è arrivato il secondo figlio. La situazione è peggiorata, il marito ha lasciato la famiglia, incapace di sopportare le difficoltà. Sono rimasta sola con due bimbi. Per fortuna mi sono fatta aiutare da madre e sorelle: mentre lavoravo loro si prendevano cura delle mie ragazze. Nonostante laiuto, le finanze non bastavano. Allora ho deciso di inseguire un progetto che mi ronza in testa da anni.

Mi sono recata a Budapest, dove ho presentato la domanda a una clinica di maternità surrogata. Dopo diversi tentativi di impianto di embrioni, nulla è venuto fuori e, allultimo, la gravidanza è andata in aborto spontaneo.

Ritornata a casa ho quasi smesso di credere nella cosa, ma sei mesi più tardi ho trovato un annuncio su internet: una certa struttura offriva condizioni molto vantaggiose. Ho telefonato, è stato un tentativo da fare. Se funzionava, bene; se no, era già scritto.

Questa volta è andata a buon fine. Per dodici mesi abbiamo vissuto in un bel appartamento di un nuovo condominio. I futuri genitori del bambino che avrei accolto non sono stati tirchi: ci hanno regalato cibi pregiati, hanno comprato giocattoli per le mie figlie, hanno pagato i biglietti per il cinema e lo zoo. Dopo nove mesi è nato un maschietto sano e bellissimo.

Siamo tornati nella nostra città di origine, e la somma guadagnata con la surrogazione è bastata a comprare un bilocale in un quartiere tranquillo del nostro paesino. Ci sono rimasti ancora molti anni da vivere, e non avevamo intenzione di rinunciare a nulla.

Due anni più tardi sono tornata di nuovo madre surrogata, questa volta per una coppia cinese.

Oggi abito con le mie figlie in una casa spaziosa. Le bambine hanno tutto ciò di cui hanno bisogno. Alcuni mi giudicano, ma a me non sembra nulla di sbagliato fornire alla mia famiglia condizioni di vita dignitose, anche se il percorso è un po fuori dallordinario.

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