La Sorpresa di Capodanno per la Suocera
Alla tavola imbandita di sua madre, Ludovica Rossi, io, Beatrice, sedevo assaporando la sua insalata russa e aspettando il rintocco della mezzanotte. All’improvviso, mio marito, Alessandro, tirò fuori una busta dalla tasca e la consegnò alla mamma con un sorriso: “Mamma, qui ci sono i biglietti per l’Egitto, hai sempre sognato il mare! E anche i biglietti dell’autobus per Roma, così sarà più facile raggiungere l’aeroporto”. Stavo per lasciar cadere la forchetta dallo stupore. Egitto? Roma? Era qualcosa di sconvolgente, veniva da Alessandro, che di solito regalava fiori e cioccolatini! Continuavo a sbattere le palpebre, mentre nella mia mente si affollavano mille domande: quand’era successo tutto questo? E perché io, sua moglie, ero stata l’ultima a saperlo?
Alessandro ed io siamo sposati da cinque anni, e ogni Capodanno lo festeggiamo a casa dei suoi genitori. Ludovica Rossi è una donna piena di energia, ha insegnato per tutta la vita e ora, in pensione, si dedica al giardino e al volontariato. Adora raccontare di come, da giovane, sognasse di viaggiare, ma non era mai andata oltre la Toscana. “Che bello sarebbe vedere il mare, le Piramidi!”, sospirava mostrandoci vecchie cartoline. Io pensavo fossero solo sogni, tipo “vorrei andare sulla Luna”. Ma Alessandro, a quanto pare, l’aveva ascoltata davvero. E io, come una sciocca, non avevo nemmeno immaginato che stesse preparando una sorpresa così.
Quella sera, la tavola era stracolma: insalata russa, cotechino, tacchino ripieno, panzerotti—Ludovica aveva fatto di tutto. Eravamo tutti riuniti, brindavamo, scherzavamo. Io aiutavo la suocera in cucina, tagliavo le verdure, tutto procedeva come sempre. Poi, improvvisamente, Alessandro si alzò, come per fare un brindisi, ma invece tirò fuori quella busta. “Mamma,” disse, “hai sempre fatto tutto per noi, ora è il tuo momento.” Ludovica aprì la busta, lesse, e i suoi occhi si illuminarono: “Ale’, è vero? L’Egitto? Ma io… io ci ho solo sognato!” Stava per piangere, lo abbracciò forte, mentre io restavo lì, fulminata.
Onestamente, ero sconvolta. Non che fossi contraria—Ludovica meritava un regalo del genere, è una donna meravigliosa. Ma perché Alessandro non aveva detto niente a me? Pianifichiamo insieme il bilancio, scegliamo insieme i regali! Io le avevo regalato una sciarpa e una crema per le mani, e lui le aveva preso i biglietti per l’Egitto! Era come se io avessi portato un mazzo di margherite e lui un anello di diamanti. Sorridevo, la felicitavo, ma dentro ribollivo. Quando ci ritrovammo da soli in cucina, sussurrai: “Ale’, ma quand’hai fatto tutto questo? E perché non me l’hai detto?” Lui alzò le spalle: “Bea, volevo che fosse una sorpresa per mamma. Tu avresti iniziato a dire che costava troppo.” Io? Ma magari l’avrei sostenuta, volevo almeno saperlo!
Ludovica era al settimo cielo. Cominciò subito a organizzare: “Devo comprare un cappello, il sole in Egitto è forte! E una valigia nuova, quella vecchia è tutta rovinata.” Ascoltavo, annuivo, ma intanto pensavo: questo Alessandro è un vero agente segreto! Aveva persino previsto l’autobus per Roma, così la suocera non avrebbe avuto problemi con i cambi. Una cosa carina, sì, ma mi sentivo scavalcata. Anch’io avrei voluto partecipare, aggiungere qualcosa, essere parte della sua felicità. Invece, ero rimasta a fare la comparsa, applaudendo da spettatrice.
Sulla strada di casa, scoppiai: “Ale’, hai fatto bene, ma io sono tua moglie, potevi dirmelo. Non è un regalo qualsiasi, è un viaggio in Egitto!” Mi guardò come se fossi una bambina e disse: “Bea, non arrabbiarti, volevo che mamma fosse sorpresa. Tu avresti detto qualcosa.” Io? So tenere un segreto! Ma discutere era inutile—Alessandro era raggiante per la sua missione compiuta, mentre io mi sentivo quasi tradita. Non per i soldi, ma perché non aveva condiviso con me quella gioia.
Il giorno dopo chiamai un’amica per sfogarmi. Lei rise: “Bea, tuo marito è un genio delle sorprese! Sii contenta che la suocera vada in Egitto e non a zappare l’orto!” Risposi con una risatina, ma il broncio non passava. L’amica mi consigliò: “Digli che la prossima volta vuoi una sorpresa anche per te.” E aveva ragione—magari avrei potuto suggerire che anche io volevo andare al mare! Ma poi pensai: va bene, lasciamo che Ludovica vada, se l’è meritato. E parlerò con Alessandro, la prossima volta non voglio essere messa alle strette.
Ora la suocera chiama tutti i giorni, entusiasta: sta scegliendo il costume, sta leggendo guide sulle Piramidi. Ascolto, sorrido, e il risentimento piano piano svanisce. È così felice che non riesco a essere arrabbiata. Alessandro, vedendomi più serena, mi strizzò l’occhio: “Bea, l’anno prossimo andiamo in tre, promesso.” In tre? Ora la cosa si faceva interessante. Forse quella sorpresa non era solo per la suocera, ma anche per me—una lezione che mio marito sa stupirmi. Intanto guardo Ludovica, che brilla come una ragazzina, e penso: lasciala andare al suo mare. Io, intanto, potrei iniziare a risparmiare per la nostra vacanza. E, soprattutto, farò in modo che stavolta me lo racconti!