Sta arrivando la mamma? Annulla tutto! Arriva la mia ex!

La mamma arriva? Annulla! Avremo la mia ex qui!

Ludovica era ai fornelli, mentre un profumo di carne arrosto e spezie si diffondeva per tutta la cucina. Era una di quelle rare serate in cui aveva il tempo di preparare qualcosa di più elaborato di una semplice frittata. Si asciugò la fronte con un sospiro, si voltò e gridò:

— Lorenzo, ti ricordi che domani arriva mia madre?

Dopo qualche secondo, lui apparve sulla porta della cucina — scompigliato, con gli occhi ancora assonnati.

— Quale madre? — fece Lorenzo, sgranando gli occhi. — Me ne hai parlato?

— Sì! Diversi giorni fa! — Ludovica aggrottò le sopracciglia. — Abbiamo deciso che sarebbe venuta domenica.

All’improvviso, Lorenzo iniziò a sembrare nervoso e sbottò:

— Annulla. Non può venire domani. Assolutamente no.

— E perché mai? — chiese Ludovica, sospettosa.

— Perché domani arriva… Beatrice.

— Chi diavolo è Beatrice?

— Ehm… la mia ex, — sospirò lui.

Nella stanza scese un silenzio tombale. Poi, fu interrotto dal colpo di tosse di Ludovica, che non sapeva se ridere o gridare.

— Sei serio? Vuoi che domani la tua ex stia qui? Proprio lo stesso giorno in cui arriva mia madre?

— No, non hai capito! Non viene per vivere qui, solo per passare la notte! Ha avuto un litigio con il ragazzo e non sa dove andare. Solo un paio di giorni, te lo giuro. Ormai è passato tanto tempo, lo sai! Beatrice è solo una persona in difficoltà!

— E non pensi a come sembrerà? Mia madre arriva e trova la tua “amica” del passato che gira per casa. Che bella impressione!

— Possiamo dire che è una tua amica. Sei brava a recitare, ci crederanno!

Ludovica roteò gli occhi, ma dentro di sé già immaginava la scena: Beatrice che entra e la chiama “padrona di casa” fin dal primo istante. Era disgustoso, ma anche curioso.

Quella sera, suonò il campanello. Sulla soglia c’era Beatrice — alta, sicura di sé, con un taglio di capelli alla moda e una borsa firmata. Diede un’occhiata a Ludovica, valutandola.

— Ah, quindi sei tu la moglie ufficiale? Capisco… Beh, tranquilla, resto un paio di giorni, non ti preoccupare — non ti rubo il marito.

Ludovica si trattenne. Si limitò a dire, fredda:

— La stanza è a destra. Domani arriva mia madre, cerca di non farti vedere troppo.

Beatrice entrò, mentre Ludovica tornò in cucina, dove il cibo iniziava già a raffreddarsi.

— Beatrice, vuoi cenare con noi?

— Certo! Hai fatto una crostata? Solo non dirmi che l’hai preparata tu… Sono pasta frolla e marmellata comprate, vero?

— Nessuno ti obbliga a mangiarla, — tagliò corto Ludovica, ma le labbra le tremarono in un mezzo sorriso.

Beatrice, senza perdere il passo, all’improvviso propose:

— E se ti insegnassi a fare dei veri dolci? Mia nonna era una pasticcera, ho imparato da piccola.

Così iniziò una serata che entrambe avrebbero ricordato. A notte fonda, chiacchieravano come vecchie amiche, parlando di uomini, ricette e persino di moda. Per la prima volta, Ludovica sentiva di non essere solo “la moglie”, ma una donna capace di lasciare il segno. Beatrice si era rivelata non una nemica, ma un’alleata.

La mattina dopo, Beatrice uscì per lavoro, mentre alla porta bussava la madre di Ludovica, Elena. Appena entrata, il profumo della porchetta appena sfornata la colpì.

— L’hai fatta tu? — gli occhi della madre si spalancarono. — Non me lo aspettavo…

Ludovica annuì, trattenendo a stento l’orgoglio. Sapeva bene chi ringraziare: proprio quella “ex”.

Quella sera, Beatrice chiamò:

— Ludovica, torno a casa mia. Ho fatto pace con Riccardo. Grazie per il vestito e per il sostegno. È rimasto a bocca aperta quando mi ha vista alla cena — ora mi vuole portare a tutti i suoi incontri di lavoro. Abbiamo anche firmato il contratto, tra l’altro. Sei fantastica. Domani passo a prendere le mie cose — e ti abbraccerò come un’amica!

Ludovica riagganciò e guardò Lorenzo:

— Sai, avevi ragione. È davvero una brava persona. E forse ora so chi sono. Non solo una moglie. Ma una padrona di casa. E una donna che ha qualcosa da offrire agli altri.

— Se ti sei pure messa d’accordo con Beatrice, allora non capisco più questo mondo! — Lorenzo alzò le mani, rassegnato.

— Basta che non intralci, — sorrise Ludovica, — e andrà tutto bene.

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