**12 Ottobre Una serata che ha cambiato tutto**
Stavamo cenando, io e Matteo, quando la porta si è spalancata e sua madre, Elisabetta, è entrata come un turbine.
“Figlio mio! Devi sapere la verità su tua moglie!” ha gridato dallingresso, il viso paonazzo.
“Mamma, siediti, calmati. Sei tutta agitata, la pressione” ha detto Matteo, preoccupato.
“E come non esserlo?” ha sbuffato lei, girandosi verso di me con uno sguardo accusatorio. “Oggi ho incontrato Luisa, tua collega, e mi ha detto tutto!”
“Cosa, esattamente?” ho chiesto, mantenendo la voce ferma.
“Che sei stata promossa un anno fa e ora guadagni il doppio di Matteo! E lui non lo sapeva nemmeno! Hai nascosto tutto!” La sua voce tremava dindignazione.
“Qual è il problema? Non vi chiediamo soldi, viviamo bene. Cosa volete?”
“A maggio, quando vi ho chiesto aiuto per la ristrutturazione della casa al mare, hai detto che non avevate un euro. E ora scopriamo che i soldi ci sono! Dove vanno? Li metti da parte per il divorzio, vero?” ha urlato.
Mi sono alzata e ho guardato Matteo.
“Prendi la cartella verde dal cassetto della camera, per favore.”
Lui ha obbedito in silenzio.
“Cosè questo?” ha chiesto, aprendola. “Depositi?”
“Sì. Per Luca e Sofia. Ogni mese metto da parte parte del mio stipendio, per il loro futuro. Quando ho capito che in questa famiglia mi considerate unestranea, ho pensato a loro.”
“Che estranea?” ha interrotto Matteo.
“Hai dimenticato quando abbiamo comprato lappartamento con i soldi della vendita del bilocale in centro? Labbiamo intestato solo a te. ‘In caso di divorzio’. Non hai detto una parola. Ero incinta, e tu tacevi. Credi non labbia notato?”
Matteo ha sospirato profondamente. Sua madre ha provato a intervenire:
“Era una precauzione!”
“Contro chi? La madre dei tuoi figli?” La mia voce tremava. “E poi vi chiedete perché sono distante?”
“Dove sono i soldi, Giulia? Se non li dai alla famiglia, vuol dire che li tieni per andartene!”
“Matteo, accompagna tua madre, per favore. Non abbiamo altro da dirci.”
“Certo, me ne vado! Ma ricorda: sei tu che stai distruggendo la tua famiglia!” ha detto Elisabetta, ma prima di uscire ha aggiunto: “Anche se fin dallinizio eravate diversi.”
Quando la porta si è chiusa, Matteo è rimasto in silenzio a lungo.
“Pensavi davvero che stessi preparando una ‘scappatoia’?” ha chiesto finalmente.
“Non lo sapevo. Tu tacevi. E il silenzio è una risposta.”
“Non voglio divorziare. Ti amo. E amo i bambini.”
“Allora dimostramelo. Dimostra che per te non sono solo una presenza temporanea.”
“Daccordo. Intestiamo la casa a Sofia. E inizierò a versare qualcosa sui loro conti. Poco alla volta, ma con costanza. La fiducia si costruisce in due.”
Ho annuito.
“E la parola ‘divorzio’ non la pronunciamo più,” ha aggiunto.
“Va bene.”
E per la prima volta dopo tanto tempo, abbiamo sentito di parlare non come estranei, ma come persone che si amano davvero.
Una famiglia non si regge sui soldi, ma sulla sincerità. Il silenzio la distrugge, mentre la verità la tiene unita.




