Storia di un Amico: Matrimonio per Amore

Storia di un Amico: Matrimonio dAmore

Un bel giorno, il mio amico decise di sposarsi. Si unì per amore, naturalmente. La sposa era bella, intelligente e indipendente. Lavorava come contabile in una grande azienda e guadagnava bene.

Luca, il mio amico, non voleva certo essere da meno rispetto alla moglie. Accettava lavori extra e passava intere giornate in ufficio per ripagare prima il mutuo del loro appartamento.

Lappartamento fu acquistato in fretta. Mischiarono i loro risparmi, chiesero un prestito e ricevettero anche un aiuto dalla famiglia. Ristrutturarono tutto in stile moderno, con mobili eleganti. Sembrava la vita perfetta.

Ma la felicità non arrivava. La moglie non riusciva a gestire le faccende domestiche. Non sapeva pulire i pavimenti, spolverare o preparare la cena in tempo, o forse non ne aveva voglia. Diceva di essere stanca dopo il lavoro e di tornare tardi. Anche Luca, però, non era certo inattivo. Lavorava fino a tardi anche lui.

Iniziarono così le discussioni su chi facesse di più in casa. I primi sei mesi trascorsero in battaglie quotidiane, tra vestiti sparsi e piatti accumulati nel lavandino. Nessuno dei due, però, confessava ai parenti il vero motivo delle liti. Entrambi si vergognavano.

Un giorno, Luca andò a pescare con il suocero. Erano entrambi appassionati e andavano daccordo. Quella sera, davanti al fuoco con un bicchiere di vino, Luca si sfogò, chiedendo al suocero di non dire nulla, soprattutto alla suocera.

Il suocero promise di mantenere il segreto, ma aggiunse che la loro casa non avrebbe mai avuto pace senza un “custode domestico”.

“Ne ho uno in mente,” disse il suocero. “Appena avrò tempo, lo convincerò a trasferirsi da voi.”

Luca pensò che il suocero fosse impazzito, ma non disse nulla.

La settimana dopo, il suocero si presentò a casa loro con un gattino. Luca fu indignato. A cosa serviva? Avrebbe solo creato più disordine! Ma il suocero lo chiamò in terrazza per fumare e gli ricordò del “custode”. Disse di averlo portato insieme al gatto e che tutto sarebbe migliorato. Chiese solo di trattarlo bene.

Luca si affezionò subito alla gattina. Piccola e affettuosa, lo seguiva ovunque, chiedendo coccole. Solo una volta dovette pulire un piccolo “incidente” sul pavimento, ma fu solo quella notte.

Il giorno dopo, tornando dal lavoro, trovò la casa pulita. Niente più vestiti in giro e la moglie stava preparando una cena deliziosa!

Anche Luca si sentì motivato e finalmente sistemò la mensa in bagno, come promesso da tempo.

Il giorno seguente, la moglie stava passando laspirapolvere. Luca decise di collaborare: buttò la spazzatura e comprò il pane. Al negozio, prese anche una bottiglia di vino. La cena fu quasi una festa. Non ricordavano lultima volta che avevano fatto qualcosa del genere.

E così andò per tutta la settimana. La gioia sembrava essere tornata in quella casa. La domenica sera, la moglie disse a Luca:

“Domani non devi venire a casa allora di pranzo. Ho comprato la sabbietta e preparato un angolo per il gatto in bagno.”

“Per chi?”

“Per la tua gattina. So che sei venuto a casa ogni giorno per pulire e sistemare. Ma ora non preoccuparti, ho tutto sotto controllo.”

Luca rimase sbalordito. In realtà, non era mai tornato a casa durante il giorno. Pensava fosse la moglie a pulire. Ma forse lei si sentiva in colpa a non fare nulla in una casa ordinata.

Decise di lasciare il lavoro per mezza giornata per indagare. Fingé di uscire, ma tornò in silenzio e si nascose con il telefono.

Verso lora di pranzo, sentì qualcuno aprire la porta. La gatta corse allingresso, miagolando felice. Poi una voce dolce disse:

“Oh, Lilla, quanto mi sei mancata! Ti ho portato latte e un bocconcino fresco. Sembra che tu abbia imparato a usare la lettiera”

La porta della camera si aprì. Era il suocero. Non si aspettava di trovare Luca lì.

“Quindi sei tu il ‘custode domestico’, suocero!”

Il suocero arrossì:

“Be’, vi ho regalato il gatto. Ho pensato di aiutarvi a prendervene cura, almeno allinizio.”

“E come hai fatto ad avere le chiavi?”

“Le ho prese dal tuo mazzo quando siamo andati a pescare e ne ho fatta una copia. Poi te le ho rimesse il giorno dopo”

Sono passati tre anni, e Luca e sua moglie vivono felici. Hanno anche un figlio. E ancora oggi nessuno sa chi fosse davvero il “custode domestico” che un tempo abitava nel loro appartamento.

La lezione? A volte, laiuto arriva da dove meno te lo aspetti, e anche un piccolo gesto può riportare larmonia dove sembrava perduta.

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