Suo Padre la Costrinse a Sposare un Mendicante Perché Era Cieca – Quel che Accadde Dopo Sconvolse Tutti

Ecco la storia adattata alla cultura italiana:
*Suo padre la costrinse a sposare un mendicante perché era cieca quello che successe dopo lasciò tutti senza parole*
Il padre di Beatrice organizzò il suo matrimonio con un uomo che sembrava un mendicante, solo perché era nata cieca. Ma quello che accadde dopo lasciò tutti a bocca aperta.
Beatrice non aveva mai visto la luce del sole, né il cielo, né i volti delle persone intorno a lei. Eppure, anche senza la vista, percepiva la crudeltà del mondo in ogni respiro. La vita non era stata mai gentile con lei.
Era nata in una famiglia che venerava la bellezza più di ogni altra cosa. Le sue due sorelle venivano costantemente lodate per i loro occhi affascinanti, la pelle impeccabile e le figure eleganti. Gli ospiti venivano ad ammirarle, i vicini chiacchieravano di loro con ammirazione, e persino gli sconosciuti si fermavano per notare il loro fascino.
Ma Beatrice era diversa. Era cieca dalla nascita. Agli occhi di suo padre, non era una figlia da amare o coccolare, ma un pesouna vergogna da nascondere. Mentre le sorelle venivano mostrate al mondo, lei era tenuta chiusa in casa, trattata come un segreto imbarazzante.
Quando sua madre morì di malattia, quando Beatrice aveva solo cinque anni, le cose peggiorarono. Suo padre, un tempo severo ma equilibrato, cambiò completamente. Il suo dolore si trasformò in amarezza, e quellamarezza diventò crudeltà. E per ragioni che Beatrice non capiva mai, riversò gran parte di quella crudeltà su di lei.
Non pronunciava mai il suo nome. La chiamava solo “quella lì”. Non le permetteva di sedere a tavola quando cerano parenti in visita. Se arrivavano ospiti, la chiudeva in camera, convinto che anche solo vederla fosse una maledizione.
Gli anni passarono così. Beatrice diventò una giovane donna dalla voce dolce e dal cuore gentile, ma suo padre diventò sempre più freddo. Il giorno del suo ventunesimo compleanno, invece di mostrare gentilezza o speranza per il suo futuro, prese la decisione più crudele della sua vita.
**Il Matrimonio**
Una mattina, suo padre entrò nella sua piccola stanza, dove lei sedeva tranquilla, sfiorando con le dita le pagine in braille di un vecchio libro che amava. Gettò un pezzo di stoffa piegato sulle sue gambe.
«Ti sposi domani», disse con una voce piatta, senza emozione.
Beatrice si bloccò, le mani che stringevano il tessuto. Quelle parole non avevano senso. Sposata? Con chi? A malapena riusciva a respirare mentre sussurrava: «Con chi?»
«Con un mendicante della chiesa», rispose freddo il padre. «Sei cieca. Lui è povero. Siete fatti luno per laltra.»
Le sue labbra tremarono. Voleva urlare, protestare, supplicarema non le uscì alcun suono. Sapeva che la parola di suo padre era legge. Non le aveva mai dato scelta prima, e questa volta non sarebbe stato diverso.
Il giorno dopo, fu portata a una breve e frettolosa cerimonia. Non vide mai il volto delluomo, e nessuno glielo descrisse. Suo padre la afferrò per un braccio e la spinse in avanti. «Prendi il suo braccio», ordinò. Lei obbedì come un fantasma nel proprio corpo.
Intorno a loro, sussurri e risate riempivano laria. «La ragazza cieca e il mendicante», bisbigliavano, deridendo la sua miseria.
Dopo i voti, suo padre le mise in mano una piccola borsa di vestiti. «Ora è un tuo problema», disse alluomo. Senza aggiungere altro, se ne andò, senza mai voltarsi indietro.
**La Capanna**
Luomo si chiamava Lorenzo. Non parlò per molto tempo mentre la conduceva lungo la strada polverosa. I suoi passi erano sicuri, ma il silenzio pesava sul cuore di Beatrice.
Finalmente, arrivarono a una catapecchia di fango ai margini del paese. Le pareti erano storte, il tetto pericolante, e nellaria cera un odore di terra umida e fumo.
«Non è molto», disse Lorenzo con dolcezza. «Ma qui sarai al sicuro.»
Beatrice si sedette su un vecchio giaciglio di paglia allinterno, trattenendo le lacrime. Era questa la sua vita ora? Una ragazza cieca intrappolata in una capanna di fango, legata a un mendicante che a malapena conosceva?
Ma poi accadde linaspettato.
**La Prima Notte**
Quella sera, Lorenzo preparò il tè con movimenti delicati. Le mise il suo cappotto sulle spalle per tenerla al caldo. Quando fu ora di dormire, non la costrinse a condividere il giaciglio. Si sdraiò invece vicino alla porta, come una guardia che veglia su una regina.
La sua voce era calma e gentile. Le chiese dei suoi racconti preferiti, dei suoi sogni, delle piccole cose che la facevano sorridere.
Nessuno le aveva mai fatto domande simili.
Per la prima volta da anni, Beatrice sentì qualcosa muoversi nel suo cuore.
**Settimane di Gentilezza**
I giorni diventarono settimane. Lorenzo cominciò ad accompagnarla al fiume ogni mattina, descrivendole il mondo intorno con una tale bellezza che Beatrice quasi riusciva a immaginare di vederlo.
«Il sole sta sorgendo», diceva. «È dorato, si spande sullacqua come miele sciolto.»
«Ci sono uccelli sugli alberi», continuava. «Le loro ali sembrano pennellate dipinte, che luccicano di rosso e blu mentre saltellano tra i rami.»
Attraverso le sue parole, Beatrice sentiva di poter vedere.
Le cantava mentre lavava i panni, e la sera le raccontava storie di stelle, galassie e terre lontane. Lentamente, il sorriso tornò sulle sue labbra. Lentamente, cominciò a sentirsi di nuovo viva.
E una sera, alla fioca luce del fuoco, Beatrice capì una cosa scioccante: si era innamorata delluomo che tutti avevano deriso come un mendicante.
**La Domanda**
Un pomeriggio, gli prese la mano e sussurrò: «Lorenzo sei sempre stato un mendicante?»
Lui tacque a lungo. Poi rispose piano: «Non sono sempre stato così.»
Non aggiunse altro. E anche se lei voleva saperne di più, non insistette.
Fino al giorno in cui…
**LIncontro**
Beatrice decise di andare al mercato da sola. Lorenzo le aveva dato istruzioni precise, e lei le aveva memorizzate. Ma a metà strada, qualcuno le afferrò il braccio con forza.
«Topa cieca!» sputò una voce crudele.
Era sua sorella, Sofia.
«Oh, guarda», sogghignò Sofia. «Ancora viva? Ancora a fingere di essere la moglie di un mendicante?»
Il cuore di Beatrice si strinse, ma tenne la testa alta. «Sono felice», disse con fermezza.
Sofia rise amaramente. «Felice? Non sai nemmeno comè fatto! È uno straccione. Proprio come te.»
Poi si avvicinò e sussurrò parole che spezzarono il cuore di Beatrice.
«Non è un mendicante. Ti hanno mentito.»
**La Verità**
Beatrice tornò a casa barcollando, la mente in subbuglio. Quella sera, quando Lorenzo rientrò, non poté più tacere.
«Dimmi la verità», esigé. «Chi sei davvero?»
Lorenzo si inginocchiò davanti a lei, prendendole le mani tremanti. La sua voce tremava.
«Non volevo che lo sapessi ancora. Ma non posso più mentire.»
Fece un

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