A Milano, l’autunno aveva avvolto la città in una nebbia grigia, ma dentro di me infuriava una tempesta di rancore e delusione. Come si può restare calmi quando la suocera ti volta le spalle come fossi un’estranea? Non riesco a capire come si possa essere così freddi e indifferenti verso il proprio sangue. Eppure, Lidia Romano ripete sempre la stessa cosa: *«I vostri figli sono una vostra responsabilità. Io ho già fatto il mio dovere, crescendo mio figlio.»*
La suocera era andata in pensione anticipata. La figlia minore, Beatrice, aveva appena avuto due gemelli. Per i primi tre anni, Lidia si era occupata dei bambini, ma appena avevano iniziato l’asilo, si era subito cercata un lavoretto. E che lavoro! Era diventata tata per una famiglia ricca, passando le giornate a coccolare bambini che non erano i suoi.
Ora tornava a casa solo nel weekend, e quei giorni li dedicava alle pulizie, agli aperitivi con le amiche e al riposo. Sì, guadagnava bene—euro a palate—ma per i suoi veri nipoti, mio figlio Matteo di quattro anni e il piccolo Davide di due, non aveva mai un minuto. Nemmeno un briciolo di affetto.
Io e mio marito le abbiamo supplicato più volte di aiutarci. Dovevo tornare a lavorare, ma i bambini si ammalavano spesso e saltavano l’asilo. Mia madre viveva a Napoli, lontanissima, e l’unica speranza era Lidia. Lei, però, ci ha rifiutato senza pensarci due volte.
*«Assumete una tata — ci ha detto con tono gelido. — Non disturbatemi mentre lavoro.»*
Ero sconvolta. Mia madre, se fosse stata qui, avrebbe lasciato tutto pur di darci una mano. Aveva promesso di venire per due settimane durante le ferie, ma cosa potevo farmene di due settimane? Non risolvevano il problema. Mentre Lidia viaggiava con figli altrui tra resort di lusso, navigava su yacht e si faceva selfie in spiaggia, io ero bloccata a casa, divisa tra i bambini malati e la paura di perdere il lavoro. Capivo che si era aggrappata a una *miniera d’oro*, ma come si fa a essere così senza cuore? Davvero i soldi contano più dei nipoti?
Ogni volta che vedevo le sue foto sui social — sorrisi falsi, bambini vestiti firmati, parchi divertimenti costosi — mi si stringeva il petto. I miei figli non l’avevano mai vista alle recite, non avevano mai ricevuto una buonanotte da lei. Mi chiedevano: *«Mamma, perché non viene mai la nonna Lidia?»* E io cosa potevo rispondere? Che preferiva i figli degli altri perché le portavano denaro?
Ho provato a parlarne con mio marito, Enrico, ma lui alza solo le spalle. *«Mamma è sempre stata così — dice. — Non puoi cambiarla.»* Ma io come posso accettarlo? Mi sento tradita, come se la suocera avesse voltato le spalle non solo ai nipoti, ma anche a noi. La sua indifferenza è un coltello che taglia piano, nella carne viva.
A volte penso: forse pretendo troppo? Ma poi ricordo mia madre, che nonostante la stanchezza trovava sempre tempo per me e i miei fratelli. Non è questo che fa di una nonna una *vera nonna*? Amore, cura, calore? Invece Lidia ha solo calcolo ed egoismo.
Voi che dite? È normale che una suocera metta i soldi davanti ai nipoti? Voi cosa fareste al mio posto?