Suocera invade la mia vita: non ce la faccio più, ma non posso fare nulla.

Se avessi saputo come sarebbe finita questa scelta, non avrei mai accettato. Ma cinque anni fa, quando io e Riccardo cercavamo un appartamento, lui insisteva: “Prendiamolo qui, vicino a mamma. Sarà sempre a portata di mano per aiutarci, per dare un’occhiata alle cose. Lei è d’oro.” Comprammo l’appartamento. Lei al sesto piano, noi al terzo. Io, ingenua, credevo che la vicinanza sarebbe stata una benedizione. Invece, è diventata una maledizione.

All’inizio tutto sembrava tranquillo. Mia suocera veniva ogni tanto a trovarci, a portare qualche dolce o a badare al bambino. Non mi opponevo. Anzi, cercavo di essere sempre gentile, riconoscente, persino amichevole. Ma presto la situazione è sfuggita di mano. Soprattutto quando abbiamo iniziato a passare i weekend in campagna o al mare. Le lasciammo le chiavi per “innaffiare le piante”. Ora penso sia stato il mio più grande errore.

Appena usciamo di casa, lei è già dentro. Non si limita a bagnare i fiori, fa un’ispezione completa. Si intromette nella nostra vita privata senza il minimo scrupolo. Torno a casa e non riconosco più il mio appartamento. La biancheria è piegata insieme ai calzini, metà delle mie cose sono per terra con un biglietto: “da buttare”. Il resto è già in lavatrice. Ma io non ho mai vestiti sporchi in giro!

In cucina, è il caos. Le stoviglie sono riordinate a modo suo. Dove c’erano le tazze ora ci sono pentole, al posto del sale c’è lo zucchero. Passo una settimana a cercare le cose, imprecando tra me e me. E la cosa più fastidiosa sono i giocattoli di mio figlio. Mia suocera decide di “mettere ordine” anche lì. Li rovescia tutti per terra, ne butta via la metà – “vecchi, polverosi, inutilizzabili”. Che mio figlio ci giocasse ogni sera con quel coniglio di peluche, a lei non importa. Ha deciso lei, e basta.

Le mie piante, quelle che doveva “accudire”, affogano nell’acqua. Le tropicali sono mezze secche e spelacchiate. “Ho tolto le foglie malate,” dice. Allora perché nel cestino ci sono tutte le foglie?

Poi c’è la questione della mia bellezza. Non si limita a toccare i miei prodotti, li usa! Profumi, creme, smalti, perfino la lima per unghie se l’è infilata nella borsetta. Come se fossero roba di tutti. Tanto siamo in famiglia, che male c’è? Ho iniziato a comprarne il doppio, perché altrimenti non ne avrei più niente.

Ho provato a parlarle. Gentilmente: “Per favore, non sposti le mie cose. Si occupi solo delle piante.” Ma in risposta ricevo solo silenzio o frasi come: “Lo faccio per il vostro bene.” Ogni volta la stessa storia. Come se, nella mia stessa casa, io fossi un’ospite.

Ho parlato con mio marito. Ho pianto, ho supplicato, ho spiegato. Ma Riccardo prende le sue difese. “Mamma ha problemi di cuore. Non puoi stressarla. Abbi pazienza, lo fa con le migliori intenzioni.” Ma nessuno pensa alla mia pazienza. Lui crede che io sia esagerata, che sua madre voglia solo aiutare.

Non so più che fare. Dentro di me ribolle tutto. Non sono una che urla, l’educazione non me lo permette. E poi, non voglio abbassarmi alla maleducazione. Ma trattenermi è diventato impossibile. Ho paura che un giorno perderò le staffe. Che esploderò. E allora le conseguenze saranno molto più serie – per il matrimonio, per la famiglia.

Sono stanca. Fino al midollo. Non è una “suocera d’oro”, è una donna invadente, prepotente, senza rispetto. E non posso dirle “vattene” perché mio marito non capirebbe. Perché lei è vicina, perché “è più comodo così”.

Ma per me non è più comodo. Ho paura a tornare a casa. Perché ogni volta non so cosa troverò – e cosa avrò perso.

Che devo fare? Continuare a sopportare? O, nonostante le proteste di mio marito, dire finalmente: “Basta!” e riprendermi il diritto al mio spazio?..

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Suocera invade la mia vita: non ce la faccio più, ma non posso fare nulla.