Ci siamo svegliati per gli abbai improvvisi del cane, che era seduto in mezzo alla camera e fissava attentamente il soffitto. Poi abbiamo notato qualcosa di terribile lassù e abbiamo chiamato la polizia.
Stanotte ci siamo svegliati per un latrato forte e improvviso.
Allinizio non capivo cosa stesse succedendo: la camera era buia, il cuore mi batteva allimpazzata e il cane non smetteva di abbaiare, come se volesse avvertirci di qualcosa di spaventoso.
Mio marito, Luca, ha acceso bruscamente la luce e ci siamo seduti sul letto. Il cane, di nome Arturo, era fermo in un angolo e continuava a fissare un punto fisso sul soffitto.
“Ha visto di nuovo i fantasmi,” ho cercato di scherzare, ma la voce mi tremava.
Ma quella volta non cera niente da ridere. La stanchezza, la rabbia per essere stati svegliati nel cuore della notte e quella strana tensione nellaria rendevano tutto ancora più inquietante.
Ho chiesto a Luca di portare Arturo in unaltra stanza per poter dormire, ma appena lui si è avvicinato, il cane si è divincolato ed è tornato a correre verso quellangolo, ringhiando e abbaiando.
“Ma cosa vuoi?” ha sbottato Luca irritato. “Perché non ci lasci dormire?”
Poi, però, si è bloccato. Ha fissato lo stesso punto che Arturo stava osservando con tanta insistenza.
“Chiama subito la polizia,” ha detto allimprovviso, con tono secco.
“Perché? Cosa cè?” ho chiesto con la voce tremante, guardando nella stessa direzione.
E allora ho visto qualcosa di orribile proprio nella nostra camera.
Nellangolo, quasi impercettibile tra le pieghe della carta da parati e lombra dellarmadio, cera un piccolo punto nero: lobiettivo di una telecamera.
Siamo rimasti di ghiaccio. Era così ben nascosta che senza Arturo non lavremmo mai notata.
La polizia è arrivata mezzora dopo. Gli agenti hanno rimosso il dispositivo, lhanno collegato a un portatile e hanno controllato le registrazioni.
Non è stato possibile identificare chi laveva installataqualcuno aveva coperto le proprie traccema la polizia ci ha spiegato che telecamere del genere vengono usate per spiare gli inquilini o raccogliere prove compromettenti.
Io e Luca ci siamo chiesti: ma a chi poteva interessare? Non avevamo nemici, né custodivamo nulla di valore.
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